Editoriali

MA QUANTO SIAMO IPOCRITI

20 novembre 2004 | Alberto Grimelli

L’Italia analizzata, sezionata dagli istituti demoscopici sembra molto lontana, distante dalla società reale.
Se si basassero sui dati dei sondaggi, infatti, Rai e Mediaset non battaglierebbero a colpi di reality show considerando che meno del 37% degli italiani dichiara di guardarli e di appassionarcisi.
Se considerassimo quanto emerso dall’ultima inchiesta di Demoskopea non risulterebbe sensato investire, per una rivista, in calendari sexy magari anche di nudo maschile. Gli italiani infatti preferiscono il cibo, i viaggi, la lettura e il vino. Il sesso si aggiudica solo il terzo posto in questa classifica, con il 21% di citazioni, una percentuale dove pesa la risposta delle donne, chissà se effettivamente meno interessate o solo più pudiche, forse più preoccupate dell'immagine che sincere.
Si potrebbe continuare a lungo citando risultati analoghi, dati strani, scarsamente attendibili, in alcuni casi, anche per gli stessi istituti che li hanno elaborati.
Da queste ricerche, infatti, emerge un’altra Italia rispetto a quella reale, un’Italia bella, nobile, generosa, colta e recalcitrante, se non scandalizzata, di fronte all’imperante volgarità.
Forse è l’Italia in cui ci piacerebbe vivere, forse è la società in cui vorremmo far crescere i nostri figli.
Probabilmente invece si tratta di una maschera, fingiamo, ci improvvisiamo attori.
Diamo allora risposte prevedibili e scontate, esattamente quelle che ci si aspetta da persone perbene, oneste, serie e compunte.
L’unica certezza?
L’Italia è un Paese popolato da ipocriti.

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