Editoriali
Adulterare i cibi non è più reato. Oppure no?
22 gennaio 2011 | Alberto Grimelli
Nei giorni scorsi si è diffusa una strana voce, ovvero che la legge 283/1962 fosse stata abrogata nel mezzo delle centinaia, migliaia di norme che il âtaglia leggiâ del Ministro Calderoli, fresco di carbone da parte di Teatro Naturale, ha abrogato.
Via tutte le norme antecedenti al 1970, ad eccezione di quelle specificatamente elencate e di quelle che riportano in epigrafe le diciture âcodiceâ o âtesto unicoâ.
Tanto è bastato per mandare in corto circuito la magistratura italiana, nella fattispecie un giudice che, poco prima del Natale scorso, aveva mandato assolto un colpevole di adulterazione alimentare ritenendo la norma abrogata. 
Scatta l'allarme, rapide consultazioni e anche il pubblico ministero Guariniello, da sempre molto attento al fronte salute e cibo, scrive al Ministero della Salute per chiedere chiarimenti.
Scoppia il caso mediatico e un comprensibile allarme.
Infatti la 283/1962 indicava come adulterazione tanto l'aggiunta di sostanze potenzialmente pericolose quanto il cattivo stato di conservazione dei cibi, in quanto provoca alterazioni potenzialmente dannose per la salute, oppure la commercializzazione di alimenti scaduti.
Tutto rientra nel volger solo di qualche giorno, grazie proprio alla dicitura in epigrafe. Infatti la 283/1962 riporta âtesto unicoâ e è salva. 
Giuristi, esperti, il Ministero della Salute, i Presidenti delle Commissioni Salute della Camera e del Senato si affrettano a smentire l'abrogazione della legge contro l'adulterazione. Non è mai stato nelle nostre intenzioni, mai è stata contemplata questa possibilità. Un affannarsi spasmodico a spulciare archivi e documenti atti a testimoniare la serietà del legislatore. 
Tanto rumore per nulla? Assolutamente no.  
Il corto circuito è stato breve, la reazione immediata. Certo, si è scampato un pericolo ma gli eventi di questi giorni ci fanno capire quanto precaria e traballante possa essere la sicurezza alimentare.
Un colpo di penna, un piccolo errore e le nostre solide certezze crollano, 
Adulterare i cibi resta reato, grazie a un codicillo.
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