Editoriali

Quando la ricerca cerca la prima pagina

13 novembre 2010 | Graziano Alderighi

Per fortuna non è sempre così, per fortuna esistono schiere di brillanti ricercatori che fanno il loro lavoro scrupolosamente e senza cercare fame e gloria con presunti scoop o clamorose e roboanti affermazioni.

Purtroppo nel mucchio troviamo personaggi come il professor David Nutt che ha messo al primo posto tra le droghe a più alta pericolosità l'alcol.

Ora, non c'è dubbio che l'alcolismo rappresenti una fonte costante di preoccupazione in alcuni Paesi e per alcune culture ma che ecstasy, steroidi anabolizzanti ed LSD siano fanalino di coda di questa classifica con un punteggio dieci volte inferiore appare veramente grottesco e inverosimile.

Perchè la “ricerca” di Nutt è così assurdamente pazzesca?

Semplicemente perchè non si tiene conto delle quantità, del grado di induzione all'assuefazione e alla dipendenza che queste sostanze comportano e neanche del rapporto rischi/benefici.

Vediamo di esaminare questi aspetti.

Due bicchieri al giorno di vino, che notoriamente contiene alcol, possono essere paragonati all'assunzione di una dose di eroina? E' noto che tutte le sostanze fanno maler, anche l'acqua se assunte smodatamente.
Il rischio e la pericolosità non può essere dissociata dalla quantità. Forse il prof. Nutt non ha mai sentito parlare di DL (dose letale)?

Due bicchieri di vino al giorno danno lo stesso gradi di assuefazione e induzione alla dipendenza di una pasticca di ecstasy? O di LSD?
Ne dubitiamo fortemente.

In ultimo, ma non per ultimo.
E' noto, perchè vi sono autorevoli studi scientifici in proposito, che quelle che comunemente vengono definite droghe, anche se assunte in lieve entità, anche se per una sola volta, producono danni al cervello, persino gravissimi.
Due bicchieri di vino al giorno, durante i pasti, viceversa, vengono consigliati da molti medici e nutrizionisti come parte integrante della dieta mediterranea e hanno effetti positivi sulla nostra salute.

E' noto, purtroppo, che i giornali e i giornalisti, danno credito a chiunque e a qualunque notizia venga ammantata anche solo da una parvenza di autorevolezza e in questo caso il fatto che il personaggio in questione sia un professore è apparso più che sufficiente.

Quello che stupisce, però, è che a dare credito alle parole di Nutt, nel recente passato, sia stato anche il governo laburista che lo chiamò in veste di consulente per la lotta alla droga, pur conoscendone le non ortodosse opinioni.

Si sa... la prima pagina tira...

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