Il nuovo senso del vino, per il resto c'è il tetrabrik
Nella "modernità liquida" descritta da Zygmunt Baurnan, il territorio liquido raccontato dal vino è un fondamento solido, perché il vino nasce dall'unico fondamento che ancora rimane: la terra. E allora, che sia a Morgex o a Salina, nel Salento o in Valpolicella, questa storia dobbiamo raccontare: per il resto c'è il tetrabrik... L'analisi di Carlo Pietrasanta, Presidente del Movimento Turismo del Vino
Torna l'Ottocento, fatto di dogane e gendarmi, di città e contadi
Un ritorno al protezionismo, dopo oltre mezzo secolo di prevalenza di liberalizzazione dei mercati e di riduzione di ogni tipo di barriera, non deve sorprendere secondo il Prof. Dario Casati dell'Accademia dei Georgofili
Un filo d'olio è poesia, prosa, letteratura...
Dal passato al presente, per non farci solo coinvolgere dagli effluvi sensoriali degli eccellenti oli extra vergine che abbiamo oggi a disposizione. Un percorso del cuore, secondo Ylenia Granitto
La rovina dell'olio extra vergine d'oliva italiano
Dopo aver passato anni a dire che la strada dell’olio è diversa da quella del vino, mi trovo all’improvviso a mescolare per un attimo i ricordi e le esperienze ed a pormi una domanda: “…e se l’olio stesse facendo gli errori del vino?”. Le riflessioni di Maurizio Pescari
Le polemiche sull'etichetta a semaforo per nascondere il fallimento dell'educazione alimentare
Idee controcorrente di Dario Dongo. I semafori sulle etichette potranno essere d’aiuto a sensibilizzare i consumatori su nutrienti e sostanze da tenere sotto controllo, per ridurre gli eccessi e favorire l’equilibrio nella dieta. Non incideranno sul consumo dei cibi tradizionali
Troppo gossip nel mondo dell'olio d'oliva italiano
Si parla solo di nuovi impianti, senza mai citare quelli vecchi. Li buttiamo a mare? Un tecnico è completo se oltre ai grandi progetti di nuovi impianti riesce a far ripartire la produzione delle vecchie olivete. Il pensiero dell'agronoma Fiammetta Nizzi Griffi
Dop e Igp: serve una nuova strategia per le denominazioni d'origine dell'olio d'oliva
Le Dop dell'extra vergine hanno spesso deluso le aspettative dei produttori. Un peccato di presunzione pensare che nomi impronunciabili potessero suscitare nell’immaginario del consumatore elementi utili per l’acquisto. Oggi la sfida è far coesistere Dop e Igo secondo il Presidente della Dop Penisola Sorrentina, Tullio Esposito
Quando il valore aggiunto non è l'olio extra vergine d'oliva
Il potenziale esperienziale dell’olio extravergine italiano si può percepire, vedere, capire ma soprattutto misurare. Per sfidare il consumatore e spingerlo a provare cose nuove è necessario porlo difronte ad una scelta: non c’è un solo olio. Nella guerra dei prezzi gli oli italiani di alta qualità dovrebbero tenersi fuori sottolinea Maria Lisa Clodoveo dell'Università di Bari
La ricerca accetta la sfida e l'olivicoltura italiana?
Un recupero intelligente del nostro patrimonio varietale olivicolo non può non prendere in considerazione i cambiamenti dei tempi, dei gusti e del clima. La fenotipizzazione del germoplasma olivicolo è un'importante sfida che ci attende, se vorremo coglierla, afferma Mauro Centritto, direttore del CNR IVALSA
Non voglio più avere a che fare con l’olio!
Misurare la qualità dell'olio serve a qualcosa o a qualcuno? Davvero il mercato premia la qualità? Gli ultimi vent'anni ci hanno dimostrato che abbiamo sbagliato strada. Non bisogna premiare l'olio buono, pulito e giusto, ma la persona buona, pulita e giusta secondo Maurizio Pescari
Olio d'oliva e arte, due debolezze possono costituire una forza inarrestabile
La standardizzazione non nasce per ragioni economiche ma a causa di un impoverimento di idee. Manca il demiurgo, con la sua forza creatrice e la sua dirompenza rivoluzionaria. C'è posto per i vituperati artigiani del gusto? Chi disprezza compra ci ricorda Aldo Di Russo
Occorre riscoprire il valore del saper fare
Gli effetti della globalizzazione si son visti anche in Italia, l’abbandono di quel poco di olivicoltura italiana che aveva resistito per secoli. Quest’anno abbiamo toccato il fondo, siamo a 200mila tonnellate di olio prodotto, un quarto di quello che gli italiani consumano. La soluzione? Riscoprire l'homo faber. Le riflessioni di Giampaolo Sodano
Un nuovo Medioevo, un nuovo Rinascimento
Le lancette dell'orologio della Storia non si fermano e non tornano indietro, a volte possono accelerare e altre volte rallentare. L'epoca in cui viviamo sarà neoliberista o protezionista? Capitalista o mercantilista? Giochi di parole che sottointendono giochi di potere. Intanto l'agroalimentare italiano...
Una visione romantica della cultura dell'olio extra vergine d'oliva
Si parla molto di cultura dell'extra vergine, ma non si fa. Non bastano i corsi di assaggio e neanche i cooking show. Serve una visione romantica della cultura: dalla musica alla letteratura alle arti figurative. Occorre ricordare, spiega la Presidente di Pandolea Loriana Abbruzzetti, quali sono i prodotti sacri della nostra terra: l’olivo e l’olio.
A campagna olearia terminata si tirano le somme
Produzione bassa e prezzi alti. Produzione alta e prezzi bassi. E' così non c'è mai la giusta remunerazione per chi produce l'olio. La valorizzazione del prodotto passa inevitabilmente da quella dell'uomo che lo fa. E' questa la svolta epocale che tutti aspettavamo, secondo Piero Gonnelli, Presidente Aifo
Per chi vuole restare in questo mondo dell'olio d'oliva, tanti auguri
Dopo una lunga carriera alla Camera dei Deputati, l'ultima fatica del Prof. Mario Pacelli è stata la norma che istituisce la figura del Mastro Oleario. Direttamente dalle sue parole il significato di una legge che vuole cambiare il mercato del'olio di oliva italiano
Se l'olio extra vergine di oliva è solo un costo
Mangiare e servire cibi sani dovrebbe essere etica di vita. L’olio sarà alla base della loro buona cucina della nostra vita sana. Ecco allora - come spiega il Presidente di AIRO, Filippo Falugiani - che ci sono gli spazi per tramutare l'extra vergine di eccellenza da un costo a un profitto