Occorre dare dignità al frantoiano nelle guide olearie: non la tecnologia ma l'uomo
Basta un giro per comprendere che almeno metà delle aziende celebrate nelle guide non ha un frantoio. Si sa chi produce le olive ma non chi fa l'olio. Fino ad arrivare al paradosso dello sconosciuto frantoiano sloveno che però ha permesso a tredici aziende agricole di comparire in Flos Olei
E' un errore credere che basti il solito marketing per l'olio extra vergine di oliva di eccellenza
I mercati si muovono in due mondi alternativi: quello delle “commodities”, nelle quali tutti i prodotti si sovrappongono, si scontrano all’ultima goccia, prima di morire e il mondo delle “specialità”, nelle quali ogni prodotto ha una sua funzione e occupa un suo territorio
Il Covid ci ha allertato su cibo e salute: per ripartire bisogna cominciare da qui
C'è l’urgente bisogno di una programmazione che parte dal territorio e dall’attività che più lo caratterizza, l’agricoltura, per quello che già dà e per quello che ancor più può dare
Può esistere un'economia agricola oltre il profitto nel futuro nazionale?
La cultura della cessione del proprio territorio, una vera e propria regalia, che riguarda sia il pubblico che il privato, in cambio di quattro posti di lavoro o di qualche migliaia di euro, è tanta parte delle difficoltà dell'Italia nel progettare il suo futuro
La cultura di prodotto inizia proprio dal prodotto
Aneddoti a parte, la cultura di prodotto parte dal prodotto. C'è qualcosa che dovrebbe sollecitare il consumatore più di qualsiasi altra, qualcosa che sedicenti esperti forse non considerano abbastanza
Occorre un diverso sviluppo delle filiere alimentari
Mangiare è un atto umano, frutto dell’intelligenza, del cuore, della passione e delle mani di uomini e donne che la terra amano e rispettano. Occorre un nuovo tipo di sviluppo, la Sovranità alimentare, nel segno delle uguaglianze
Per un 2021 di rinascita, regaliamoci una nuova Umanità
La consapevolezza che le nostre azioni possano avere un impatto non solo limitatamente alla nostra sfera personale, ma anche a un livello più ampio e addirittura globale, si è fatta strada proprio grazie, se pur nostro malgrado, all’apprendimento delle dinamiche di sviluppo e diffusione della pandemia. Da qui si deve ripartire per una strada nuova
La tavola con il cibo e la convivialità è il naturale punto d’incontro dei territori e dei loro piccoli grandi tesori
Qualità e Diversità, i due caratteri distintivi di territori non grandi, di piccole e medie aziende. I nostri luoghi sono in grado di competere e vincere sul mercato internazionale. Il glocale vincente sul globale
Finalmente lo Stato ha capito che l'olio extra vergine d'oliva è un capolavoro
Dopo anni in cui ci siamo dovuti accontentare di spot istituzionali mediocri, anche se conditi di volti noti, finalmente una clip ben fatta che riconosce l'importanza della varietà di extra vergini e delle varietà di olivo che compongono l'Italia
La dieta mediterranea non è solo alimentazione ma cultura
Il rischio è la cancellazione delle civiltà del Mediterraneo. Pane e olio d’inverno, qualche volta con zucchero. D’estate, pane, olio, pomodoro, origano e sale
La politica dell'associazionismo olivicolo è promuovere l'ignoranza, non l'imprenditoria
Il settore pende dal naso, come fosse un anello, al quale si agganciano leggeri, sistemi di sostentamento individuali e di associazione, che vivono sull’olivicoltura, non per l’olivicoltura
La Città Ideale dove ognuno vuole vivere è fatta di storia, tradizioni ma anche vino e olio
Occorre disegnare un nuovo ambiente fatto di sostenibilità, biodiversità, ruralità; luogo di antichi borghi e minuti centri abitativi ricchi di storia, cultura e tradizioni, sparsi nel verde dei boschi e delle campagne
I frantoiani sono chiamati a dare una nuova identità all'olio extra vergine d'oliva italiano
Siamo in un'epoca di cambiamenti globali. Ci sta investendo un vero e proprio terremoto culturale, e il nuovo rapporto con le tecnologie digitali post Covid ne è solo un piccolo esempio. Cavalcare l'onda o esserne travolti: tertium non datur
Oltre ai nuovi oliveti serve una visione e intraprendenza per l'olio di oliva italiano
L’Italia dell’olio di qualità a breve sarà divisa in due parti, per produzione, progetti e destinazione di mercato. Da una parte chi ha le olive, dall’altra chi non le ha e oggi per far quadrare i conti va a prenderle altrove
Basta polemiche: 1,2 miliardi di euro per i frantoi sono pure pochi
Lo Stato ha sempre chiesto molto ai frantoiani, caricandoli di responsabilità e incombenze, dai vecchi modelli F agli attuali registri Sian. Oggi fa una promessa a degli imprenditrori che sono pronti a raccongliere la sfida, in azienda e nelle istituzioni
Sono agricoltore, non servo delle banche, delle multinazionali, della Grande Distribuzione
Continuare a ragionare di ripresa senza porre al centro un nuovo tipo di sviluppo che ha nell’agricoltura il perno intorno al quale può girare, vuol dire dare continuità a un sistema ormai logoro
Gli oliveti delle aziende imbottigliatrici sono operazioni di ingegneria finanziaria
Nel lungo periodo, anche se l'oliveto non producesse alcun frutto, l'investimento è a costo zero o quasi. Finanziamenti a tassi agevolati e vantaggi di marketing sono i plus molto ambiti
Dalla sovranità alla sicurezza alimentare il passo è più breve di quanto si pensi
Per la transizione e affermazione ecologica dell’agricoltura c’è bisogno di territorio, come pure di programmi, progetti, strategie. Produttori e consumatori insieme non solo per dialogare, ma, anche, per essere protagonisti