L'arca olearia 19/05/2017

Limiti e prospettive del metodo degli isotopi in olivicoltura

Limiti e prospettive del metodo degli isotopi in olivicoltura

La provenienza sta diventando sempre più strategica in un'ottica di differenziazione, anche in olivicoltura. Il metodo degli isotopi stabili è una seria prospettiva ma occorre ben ponderare l'influenza delle pratiche agronomiche sui risultati analitici


Da dove viene un'oliva, un olio, un olivo?

Il metodo del DNA, al momento, è in grado solo di garantire la riconoscibilità genetica ma non è in gradi di differenziare, per esempio fra una Frantoio prodotta in Toscana e in Australia.

Per risolvere il dilemma la scienza ci offre il metodo degli isotopi stabili, ovvero il calcolo del rapporto tra gli isotopi di alcuni elementi, che dovrebbero essere tipici di alcune aree e regioni, così arrivando a definire con certezza l'origine.

Il metodo degli isotopi stabili, per quanto molto promettente, è però ancora in itinere, come dimostra una ricerca dell'Università di Nimes in Francia che ha studiato il rapporto isotopico dello stronzio in diversi tessuti di olivo, concludendo che il rapporto 87Sr/86Sr potrebbe essere un buon tracciante geografico che tuttavia andrebbe tarato in ragione delle tecniche agricole utilizzate.

I ricercatori hanno determinato il rapporto 87SR/86Sr in rami, foglie e olive, prendendo anche campioni di suolo e acque.

Gli olivi in questione sono poi stati sottoposti a due diversi regimi agricoli, l'uno convenzionale e l'altro biologico.

E' stato così scoperto che le tecniche agronomiche, con particolare riferimento all'irrigazione e alla fertilizzazione, influenzavano significativamente il rapporto isotopico.

Le frazioni mobili e scambiabili nel terreno avevano rapporti stabili dei sue isotopi di stronzio e venivano trasferite tal quali nei vari tessuti dell'olivo esaminati.

In un'agricoltura convenzionale, però, l'acqua di irrigazione, i concimi e persino i presidi fitosanitari cambiavano il rapporto isotopico nel terreno. E' stato anche notato un chiaro e sensibile apporto di stronzio nelle foglie di origine antropica, ovvero dovuta alla tecniche agronomiche.

Vi è quindi un indubbio effetto di disturbo nella composizione degli isotopi del suolo e nei tessuti dell'albero in ragione delle pratiche agricole, che rende oggettivamente più complesso l'utilizzo del rapporto isotopico 87Sr/86Sr nella determinazione dell'origine geografica delle olive e dell'olio.

di R. T.