Salute

Vino e salute. Le bollicine hanno molte azioni nutraceutiche

Confermate e incrementate le proprietà dei vini bianchi. Molti gli studi. Per l’Università di Davis migliorano la digestione dei cibi poco grassi, hanno azioni preventive sull’apparato cardiocircolatorio

24 gennaio 2009 | Alberto Grimelli

Oggi, l’attenzione dei giovani e dei neofiti consumatori di vino è orientata verso i vini bianchi, purché di qualità e ben ancorati al territorio di origine. Una ricerca presentata già nel 2005 della Università di Davis (USA) ha dimostrato che i componenti polifenolici “dei vini bianchi” migliorino la digestione dei cibi poco grassi, hanno azioni preventive sull’apparato cardiocircolatorio.

Già il medico francese François Drouard nel secolo scorso diceva che lo Champagne è un ottimo oligoterapico, ha azioni omeopatiche ed aromaterapeutiche. Ovvero le bollicine favoriscono la digestione ed hanno azioni su stati depressivi e di angoscia.

Le uve a bacca bianca – scrivono ricercatori americani e finlandesi – pur contenendo molto meno resveratrolo e tannini che quelle rosse, possiedono alcuni polimeri frazionati che, correlati alla biodisponibilità e al grado di assimilazione dell’organismo umano, agiscono con intensità superiore sulle cellule in presenza di bassa gradazione alcolica e con acidità potassica elevata con effetti da coadiuvante delle funzioni proteiche antiossidanti.
Grazie a zolfo e manganese (maggiore che in altri vini) i vini con le bollicine regolano le difese immunitarie nei casi di allergie alimentari e sempre per un maggiore contenuto di zinco agiscono come tranquillante e il potassio in essi contenuto favorisce la corretta contrazione dei muscoli intestinali, cioè è uno stimolante naturale.
In acini di uve bianche è stato riscontrato un elevato tenore di melatonina e di tirosolo, il primo è un potente regolatore dei ritmi del sonno e della veglia, ovvero contribuisce a prevenire l’insonnia e i colpi di sonno, oltre ad essere un potente antiossidante. Il tirosolo è un potente antiossidante per le proteine nel sangue che, insieme ad altri due elementi presenti nell’uva come il potassio e la niacina, agisconodirettamente contro le sostanze responsabili delle infiammazioni (inibiscono le attività delle citochine), regolano l’eccitazione nervosa, agiscono su artrite reumatoide e osteoporosi e, con l’acido caffeico, rallenta la maturità e la senescenza delle cellule epiteliali del cervello.

Il British Medical Journal ha pubblicato studi, compreso quelli del prof Bertelli, che hanno evidenziato i benefici effetti della quercitina e di acido scichimico, fondamentale per la sintesi di principi attivi da farmaci come l’oseltamivir, utile contro i virus dell’influenza aviaria.

Anche Artur Klatsky, epidemiologo statunitense del Medical Center, dopo 10 anni si sperimentazione su pazienti, ha scoperto che il vino con le bollicine contiene anche idrossitirisolo che attiva le proteine sirtuine, responsabili del rallentano della vecchiaia delle cellule del cuore.

L’Istituto di Sociologia e Comportamento di Tokio ha scoperto che l’assunzione regolare di vino bianco con una acidità elevata tipo lo spumante, determina un aumento della voglia di amore, definendo il vino spumante “un toccasana per chi ha sangue freddo”.

Per finire, alcuni studi svolti negli Stati Uniti e quello attuato su 30mila donne dal Centro danese di epidemiologia di Copenaghen hanno dimostrato che il vino bianco è un ottimo alleato per le coppie che desiderano un bambino, alzando notevolmente il grado di fertilità della donna.

Fonte: Forum Spumanti d’Italia

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