Salute
Impatto dei componenti dell'olio d'oliva sull'espressione dei geni correlati al diabete mellito di tipo 2

L'impatto sull'espressione di geni rilevanti per diabete di tipo 2 con una una prospettiva immunologica e genetica sulle vie di segnalazione dei principali componenti dell'olio extravergine di oliva
20 agosto 2025 | 12:00 | T N
Il diabete mellito di tipo 2 (T2DM) è un disturbo metabolico multifattoriale caratterizzato da insulino-resistenza e disfunzione delle cellule beta, con conseguente iperglicemia.
L’olio d’oliva, una pietra angolare della dieta mediterranea, ha attirato una notevole attenzione grazie ai suoi potenziali benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di sviluppare T2DM.
Una revisione della letteratura scientifica del 2025 ha esaminato e sintetizzato criticamente la ricerca esistente per quanto riguarda l'impatto dell'olio d'oliva sull'espressione di geni rilevanti per diabete di tipo 2 con una una prospettiva immunologica e genetica sulle vie di segnalazione dei principali componenti dell'olio extravergine di oliva.
I componenti bioattivi chiave dell’olio d’oliva, come l’acido oleico e i composti fenolici, sono stati identificati come modulatori della segnalazione dell’insulina. Questi composti hanno migliorato la via di segnalazione dell’insulina, migliorato il metabolismo dei lipidi e ridotto lo stress ossidativo diminuendo la produzione di colture reattive dell’ossigeno (ROS). Inoltre, hanno dimostrato di alleviare l’infiammazione inibendo la via NF-B e abbassando le citochine pro-infiammatorie ed enzimi. Inoltre, questi composti bioattivi sono stati osservati per mitigare lo stress del reticolo endoplasmatico (ER) regolando i marcatori di stress, proteggendo così le cellule beta dall’apoptosi e preservando la loro funzione.
In sintesi, l’olio d’oliva, in particolare i suoi costituenti bioattivi, ha dimostrato di migliorare la sensibilità all’insulina, proteggere la funzione delle cellule beta e ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo modulando i geni chiave coinvolti in questi processi. Questi risultati sottolineano il potenziale terapeutico dell’olio d’oliva nella gestione del T2DM.
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