Salute
La dieta mediterranea riduce fino a un terzo il rischio di disturbi cognitivi legati all'età

L'aderenza alla dieta mediterranea è associata a una riduzione dell'11-30% del rischio di disturbi cognitivi legati all'età. L'utilità della dieta mediterranea nelle strategie dietetiche mirate alla demenza e alla prevenzione dell'Alzheimer, specialmente nelle popolazioni ad alto rischio
05 febbraio 2025 | 09:00 | Ernesto Vania
Il deterioramento cognitivo correlato all'età e la demenza rappresentano una crisi sanitaria, sociale ed economica globale. Con la popolazione anziana in rapido aumento nel mondo occidentale, il numero di individui colpiti dal declino cognitivo dovrebbe raddoppiare entro il 2030 e triplicare entro il 2050. La demenza non è una malattia singolare; comprende una serie di condizioni, tutte caratterizzate da un deterioramento cognitivo progressivo, spesso accompagnato da declino funzionale e comportamentale.
Mentre la malattia di Alzheimer (AD) è stata a lungo considerata la principale causa di demenza, le prove emergenti evidenziano il contributo altrettanto significativo del deterioramento cognitivo vascolare e della demenza (VCID), che rappresenta quasi la metà di tutti i casi di demenza. Molti pazienti presentano demenza eziologica mista, dove sia l'AD che i componenti vascolari coesistono. Recenti ricerche rivelano anche che l’AD stesso ha una componente microvascolare sostanziale, sottolineando il ruolo critico della salute vascolare in entrambe le condizioni.
C'è una lacuna nelle conoscenze su come lo stile di vita e gli interventi dietetici che supportano la salute vascolare possono mitigare la progressione di queste malattie. Fattori di rischio vascolari come l’ipertensione, l’obesità, diabete e iperlipidemia sono comuni sia alla demenza che all’Alzheimer, suggerendo che gli interventi volti a migliorare la salute vascolare potrebbero conferire effetti protettivi contro entrambe le condizioni. In questo contesto, la dieta mediterranea, ampiamente riconosciuta per i suoi benefici cardiovascolari e prevenzione dell’ictus, ha attirato l’attenzione per il suo potenziale di ridurre il rischio di declino cognitivo e demenza attraverso effetti sinergivistici. Questa dieta, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, olio d'oliva e pesce, con basso consumo di carne rossa e grassi saturi, è sempre più legata a migliori risultati cognitivi.
Tuttavia, un’area critica che confonde la letteratura attuale è la variazione nella composizione della “dieta mediterranea” in diversi paesi. La dieta mediterranea tradizionale non è un concetto unico e uniforme, ma piuttosto un insieme diversificato di modelli dietetici che differiscono notevolmente in vari paesi mediterranei. Queste differenze regionali nella selezione e nella preparazione degli alimenti potrebbero contribuire all'eterogeneità osservata negli studi che valutano l'impatto della dieta mediterranea sul rischio di demenza. Inoltre, altri aspetti dello stile di vita mediterraneo, come livelli più elevati di attività fisica, impegno sociale e abitudini culturali, possono migliorare sinergicamente gli effetti protettivi della dieta, rendendo difficile isolare il ruolo specifico della dieta nella prevenzione della demenza. Questi fattori di stile di vita, pur parte integrante dello stile di vita mediterraneo, mostrano anche una significativa variazione regionale, complicando ulteriormente la capacità di trarre conclusioni definitive sugli effetti standalone della dieta mediterranea sulla salute cognitiva.
La dieta mediterranea contro i disturbi cognitivi è realmente efficace
Per studiare gli effetti protettivi della dieta mediterranea sulla salute cognitiva, ricercatori ungheresi hanno condotto una revisione sistematica della letteratura utilizzando PubMed, Web of Science e Google Scholar, concentrandosi su studi pubblicati tra il 2000 e il 2024. Gli studi inclusi nella meta-lipsali hanno esaminato l'aderenza alla dieta mediterranea e l'incidenza di demenza e AD. E' stato applicato un modello di effetti casuali per calcolare i rapporti di rischio aggregati (HR) e valutato l'eterogeneità.
Dei 324 record full-text esaminati, 23 studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione.
Il rischio combinato per il deterioramento cognitivo tra coloro che aderiscono alla dieta mediterranea era 0,82; per la demenza 0,89; e per Alzheimer 0,70, indicando effetti protettivi sostanziali.
In conclusione, questa meta-analisi conferma che l'aderenza alla dieta mediterranea è associata a una riduzione dell'11-30% del rischio di disturbi cognitivi legati all'età, tra cui deterioramento cognitivo, demenza e Alzheimer.
In sintesi, l'analisi conferma che l'aderenza alla dieta mediterranea riduce significativamente il rischio di demenza e Alzheimer. Questa dieta, ricca di antiossidanti, sostanze nutritive antinfiammatorie e grassi sani, svolge un ruolo cruciale nel preservare la funzione cognitiva e prevenire le malattie neurodegenerative. Sulla base dei risultati, i ricercatori sostengono l'inclusione della dieta mediterranea nelle strategie dietetiche mirate alla demenza e alla prevenzione dell'Alzheimer, specialmente nelle popolazioni ad alto rischio. Sono necessarie ulteriori ricerche per identificare i componenti specifici della dieta mediterranea che prevengano in modo più efficace il declino cognitivo e per esplorare la durata e l'estensione dei suoi benefici neuroprotettivi.
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