Salute
Una corretta nutrizione aiuta nella lotta contro il cancro
Tra i pazienti oncologici malnutriti o a rischio di malnutrizione il tasso di mortalità è di oltre il 65%. Al contrario, nei pazienti ben nutriti il tasso di mortalità è del 38%, quasi la metà
22 settembre 2023 | C. S.
La malnutrizione peggiora la prognosi e le condizioni socioeconomiche dei pazienti oncologici. Lo studio tutto italiano, ribattezzato Nutrionco e recentemente pubblicato sulla rivista Cancers ha infatti dimostrato che la probabilità di sopravvivenza per i pazienti malnutriti è significativamente inferiore rispetto a coloro i quali non presentano problematiche nutrizionali. Il lavoro, coordinato dal professor Maurizio Muscaritoli, presidente della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC), ha coinvolto diversi centri e università italiane, tra cui l’Università La Sapienza di Roma, l’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs e l'Ospedale Cardarelli di Napoli.“Nelle persone con cancro la malnutrizione è la faccia che compare su entrambi i lati della medaglia - spiega il professore - perché può peggiorare la malattia o essere causata dal cancro. La malattia, infatti, ha un metabolismo accelerato e per crescere ‘si nutre’ dell’organismo, sottraendogli proteine e carboidrati. I trattamenti a loro volta, possono determinare anoressia e ridotto introito calorico”.
“Abbiamo riscontrato una probabilità di sopravvivenza globale più elevata nella popolazione generale dello studio ben nutrita rispetto ai pazienti malnutriti”, riferisce Muscaritoli. “Di contro la malnutrizione riduce la probabilità di sopravvivenza nei pazienti con tumore non metastatico”. Nel dettaglio, i risultati dello studio hanno mostrato che oltre il 70% dei pazienti con progressione della malattia durante il follow-up di due anni presentava uno stato nutrizionale inadeguato già alla prima visita, rispetto al solo 29% dei pazienti senza progressione della malattia. Non dovrebbe quindi stupire il tasso di mortalità più elevato riscontrato nel sottogruppo di pazienti malnutriti alla prima visita.
“Infatti, abbiamo riscontrato tra i pazienti classificati malnutriti o a rischio di malnutrizione un tasso di mortalità di oltre il 65%. Al contrario, nei pazienti classificati come ben nutriti il tasso di mortalità è stato del 38%, quasi la metà rispetto al primo gruppo”, spiega ancora. Inoltre, uno scarso stato nutrizionale è stato osservato nel 70% dei pazienti, in cui la malattia era progredita alla fine dello studio e un punteggio Faact inferiore a 30, (che è un indicatore di anoressia, cioè di perdita di appetito), è stato rilevato nel 70,3% dei pazienti. È stata infine trovata un’associazione statisticamente significativa tra uno scarso stato nutrizionale e cancro con metastasi tra i pazienti deceduti entro la data del follow-up.
“Lo studio Nutrionco dimostra chiaramente che uno stato nutrizionale scadente, non solo accelera la progressione del cancro, ma anche un impatto profondo sulla prognosi”, sottolinea il professore. “Nonostante ciò, malnutrizione e cachessia sono ancora sottovalutate nella pratica clinica oncologica e, anche quando vengono individuate, il supporto nutrizionale non viene implementato sistematicamente”, aggiunge. “Il monitoraggio dello stato nutrizionale dovrebbe essere quindi considerato un pilastro di buona pratica clinica nel trattamento del cancro sia alla diagnosi della malattia che durante la sua progressione”, conclude il presidente SINuC.
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