Salute 13/01/2023

Vino e salute tra alimentazione e benessere

Vino e salute tra alimentazione e benessere

Il vino svolge azione cardioprotettive perché oltre agli effetti benefici delle modiche quantità dell'alcol che vanno sempre rispettate, contiene quantità di polifenoli e antiossidanti


Ha preso il via oggi a Napoli il Simposio "Vino e Salute tra alimentazione e benessere”, la due giorni organizzata da Assoenologi per approfondire, assieme a medici ed esperti scientifici, un tema sempre attuale. 

Il Simposio Assoenologi arriva a poche ore dall'autorizzazione dell'Unione europea all'Irlanda di inserire nelle etichette delle bottiglie di vino, birra e alcolici, i possibili effetti del consumo di alcol sulla salute. Una decisione che riaccende il dibattito sul tema del rapporto fra vino e salute dopo che la Commissione europea aveva deciso di togliere il vino, i salumi e le carni rosse dalla lista dei cibi ritenuti pericolosi per la salute dell'uomo.

La due giorni di Assoenologi si è aperta con i saluti, da remoto, di Orazio Schillaci, Ministro della Salute, e di Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare, prima di entrare nel vivo con l'intervento di Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi. 

Ecco una sintesi dell'intervento del presidente Riccardo Cotarella: “Il Simposio di Assoenologi sul tema 'Vino e Salute' arriva casualmente a poche ore dal via libera dell'Unione europea all'Irlanda di poter apporre delle etichette sulle bevande alcoliche con gli 'alert' per la salute. Per noi enologi è una occasione in più per fare chiarezza in nome della scienza e della medicina. Di certo mi meraviglia questo assenteismo dell'Unione europea che, con il suo silenzio, dà assenso a queste prese di posizione. Noi enologi non siamo scienziati della medicina, per cui abbiamo organizzato questo Simposio per capire dagli scienziati quale è il vero rapporto tra vino e salute. Siamo stanchi e stufi di questi attacchi che riteniamo folli verso il nostro prodotto principe. Il vino è arrivato con l'uomo migliaia di anni fa e si è evoluto con l'uomo soprattutto in Italia. Non capiamo, o forse sì, perché così periodicamente arrivano questi attacchi a un prodotto così prezioso per il nostro Paese. Noi riteniamo che la cosa più sbagliata è non fare alcuna differenza tra eccesso di consumo e uso moderato. Tutto ciò che noi ingeriamo, che sia alcol o altri alimenti, deve essere consumato con moderazione. Ho avuto modo di mangiare in Irlanda il loro stufato e credetemi era pesantissimo. Dovessi mangiare tutti i giorni stufato irlandese, andrei a fare danni irrevocabili al mio fegato. Quindi anche con il vino serve moderazione e intelligenza. Lo predichiamo da anni. Il Simposio vuole essere un momento di chiarezza sul tema. Altra cosa incredibile è che nel 2010 la dieta mediterranea è stata nominata patrimonio dell'umanità, dove era previsto un bicchiere di vino a pasto, quindi noi riteniamo che un consumo moderato e intelligente del vino non può che che fare bene alla salute, allo spirito e al corpo umano. Il vino italiano non è avulso dalla situazione economica generale, condizionata dalla guerra e dai poteri di acquisto che stanno calando, ma il vino mantiene sempre alto il suo appeal. Il vino nei decenni ha superato tante crisi e quindi supererà anche questi ultimi attacchi. 

L'intervento del ministro per l'Agricoltura e la sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, estratto dal video messaggio inviato al Simposio: 
“Il Simposio di Assoenologi  'Vino e Salute tra alimentazione e benessere' è un'iniziativa non solo interessante, ma anche di grande attualità. Penso che l'evento rifletta la centralità del settore vino in questi giorni in cui sono accaduti fatti gravi in Europa, con una etichetta che verrà applicata, sembra, in alcune nazioni con cui si paragona il vino a un elemento nocivo per la salute umana. Sappiamo che non è così, ne siamo certi perché in più di tremila anni di storia di questo alimento le popolazioni che ne hanno beneficiato sono cresciute sane e questo è un dato oggettivo e non discutibile. E ancor più grave è che di fronte a un'espressione del parlamento europeo in contrasto con questa indicazione, la Commissione si è mossa in senso inverso. Vi sottolineo che abbiamo protestato vivamente e cercheremo ogni strada legale per arrivare a rivendicare il diritto di promuovere questo alimento ed evitare che in alcune nazioni venga stigmatizzato con una etichettatura fuorviante. In molte occasioni ho avuto modo di sottolineare che l'Italia è una super potenza della qualità e certamente il vino è la strada che ci apre tante porte e che il governo di Giorgia Meloni vuole sostenere ancora di più per il nostro export oltre che per il nostro mercato interno. A livello europeo e mondiale è in atto un dibattito molto acceso su come informare correttamente riguardo all'impatto sull'organismo umano degli alimenti. A questo proposito questi primi mesi da ministro hanno avuto un indirizzo chiaro e univoco che non lascia spazio alle interpretazioni, sono convinto che questo dibattito sia fondato su due modi opposti di vedere i cittadini. Da un lato una scuola di pensiero che vede solo consumatori, autonomi paragonabili a lavatrici su cui apporre un bollino colorato, dall'altro c'è chi non vede consumatori, ma persone, esseri umani, ognuno con le proprie peculiarità, che vanno informati sui pericoli legati agli eccessi, ma non indirizzati e condizionati con meccanismi ingannevoli verso cibi che fanno bene solo alle casse delle grandi multinazionali. Pretendere di mettere diversi alimenti su una scala dal più sano al meno sano è di per sé una struttura, non credo che sia possibile dare l'etichetta di sano a qualcosa senza parlare dell'uso o dell'abuso che se ne fa, o senza guardare come un certo alimento viene inserito dentro una dieta più ampia. Ed allora, forti di posizioni radicate nella nostra storia millenaria, in Europa ci siamo posti come capofila ed abbiamo vinto la prima battaglia contro il Nutriscore il cui iter è stato rinviato al 2024. Lavoreremo insieme al Crea, il nostro istituto di ricerca, proprio in questi giorni per promuovere uno studio che spiega nel dettaglio quelle che sono le ragioni, anche scientifiche per cercare di contrastare questo strumento e la propaganda che intorno a questo le multinazionali beneficiarie del Nutriscore stanno sollecitando e sovvenzionando. Dovremo contrastare sempre più l'italian sounding, gli alimenti prodotti in laboratori, l'introduzione di vini dealcolizzati che possono esistere, ma che non vanno chiamati semplicemente vino. L'ho detto più volte e lo ribadisco, la demonizzazione che alcuni cercano di fare a danno di alcuni prodotti tra cui il vino è per noi inaccettabile. Il compito delle istituzioni, delle associazioni di settore, dei produttori, è proprio quello di impegnarci per fare chiarezza. La cultura alimentare deve avere un posto centrale. Dobbiamo parlare di equilibrio di varietà, di biodiversità di consapevolezza su cosa sia un consumo responsabile e moderato e cosa, invece, rappresenti l'abuso o l'uso nocivo e questo vale per qualsiasi ambito o prodotto. Sono sicuro che riusciremo insieme a raggiungere ogni traguardo che abbiamo davanti con il medesimo impegno di tutti. Del resto sul vino mi piace sempre citare una frase attribuita a Socrate: 'se bevi con temperanza e a piccoli sorsi il vino stilla nei tuoi polmoni come la più dolce rugiada del mattino'”.

L'intervento del ministro della Salute, Orazio Schillaci, estratto dal video messaggio inviato al Simposio: 
“Rivolgo il mio saluto ai partecipanti a questo simposio dedicato al vino e al suo rapporto con la nostra salute. Trovo che queste due giornate organizzate da Assoenologi siano di particolare interesse per questo focus sul mondo del vino, un'eccellenza del made in Italy per la quale siamo famosi in tutto il mondo e per l'impegno così articolato nell'approfondire dal punto di vista medico e scientifico quali siano gli effetti di assunzione di vino sul nostro benessere. Promuovere l'informazione e la conoscenza per sostenere la diffusione di stili di vita e di consumo sani e responsabili è il primo passo per la tutela e la prevenzione dei cittadini ed è importante farlo attraverso voci serie e autorevoli, soprattutto in un tempo così esposto alle fake news e facili semplificazioni. Aumentare l'alfabetizzazione sanitaria attraverso programmi e azioni volte al cittadino è un'opportunità per rafforzare le attività di prevenzione e rende il consumatore un alleato per la sua salute, con una crescente consapevolezza sul consumo di alcol, sul modo di degustare e non semplicemente bere. Il vino, per la sua composizione ricca e originale in termini di polifenoli e antiossidanti, è associato a benefici per la salute, in particolare se il consumo è integrato in un modello di dieta mediterranea italiana. Ovviamente ogni sforzo deve essere fatto per promuovere l'educazione comportamentale e per prevenire gli abusi, soprattutto fra i giovani. A tale scopo, avvieremo campagne di educazione alimentare nelle scuole per informare e promuovere la dieta mediterranea a base di prodotti italiani. Il ministero della salute è impegnato con decisione nella promozione di abitudini corrette e ispirato al principio condiviso del 'less is better' suggerito con chiarezza anche dalle linee guida per una sana alimentazione che indicano i parametri generali per un consumo di alcol a basso rischio. Principi che sono certo di condividere con il ministro dell'agricoltura e con tutti gli esperti che interverranno per valorizzare al meglio un settore chiave della nostra tradizione culturale, quello enogastronomico, e tutelare attivamente la nostra salute, che è il nostro bene più prezioso”.

Ad aprire gli approfondimenti sugli aspetti medici e scientifici del rapporto fra vino e salute è stato l'intervento di Luc Djoussè, direttore di ricerca del Dipartimento di medicina della Harvard Medical School.

Il vino come rimedio cardioprotettivo e antivirale è stato, invece, al centro dell'intervento di Vincenzo Montemurro, cardiologo e membro del Consiglio direttivo della Società italiana di cardiologia, ecco un estratto sintetico del suo intervento preso a margine del convegno: “Che il vino sia un alimento cardioprotettivo ce lo dicono la storia e la letteratura scientifica mondiale. Oggi le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa per mortalità e intervenire sui primi fattori di rischio alla base della patogenesi di queste malattie è importante.
Lo stile di vita, la dieta mediterranea e la riduzione dello stress ossidativo sono tre pietre miliari per intervenire nella progressione delle malattie cardiovascolari. Il vino svolge azione cardioprotettive perché oltre agli effetti benefici delle modiche quantità dell'alcol che vanno sempre rispettate, contiene una quantità di polifenoli e antiossidanti che stanno alla base e danno un supplemento di effetti anticardiovascolari. Quindi possiamo ritenere il vino una bevanda che ha in sé una serie di effetti correlati alla presenza di polifenoli che impediscono ossidazione del colesterolo attivo (Ldl) che una volta ossidato non viene più riconosciuto dai suoi ricettori e viene internalizzato dai macrofagi, cellule infiammazione che si inseriscono nel percorso che porta alle sindromi cliniche cardiovascolari”.

Gli interventi sono continuati con Giorgio Calabrese, medico dietologo e presidente del Comitato nazionale sicurezza alimentare del ministero della Salute, che ha dedicato il suo intervento al consumo di vino associato al rischio di diabete: “Abbiamo sempre detto 'il nonno è diabetico non dargli il vino' e il diabetologo ha sempre confermato. Impressionati da questo diktat, abbiamo studiato in 10 anni un campione di 600.000 persone, grazie al lavoro di 312.000 persone all'università di New Orleans, la Harvard University di Boston e quella di Brighton. Si è visto che quando beviamo il vino nella giusta quantità, sempre durante i pasti e mai a digiuno, abbiamo una migliore compliance del metabolismo, degli zuccheri e dell'insulina e ci rendiamo conto che avviene un miglioramento nel diabete, mentre se beviamo altre bevande alcoliche queste peggiorano il diabete perché fanno aumentare glicemia e insulina”.

di C. S.