Salute

MAC OILS, PER STUDIARE, CAPIRE E PROMUOVERE GLI OLI VEGETALI

I risultati di una valutazione individuale e comparativa tra otto diversi tipi di oli non può che far brillare l’olio d’oliva. “Ma accanto a questo alimento, unanimemente riconosciuto come il migliore grasso vegetale - sottolinea Gian Luigi Russo - è del tutto nuovo e aperto il dibattito sugli effetti sulla salute dell’uomo dei diversi tipi di olii di semi”

27 gennaio 2007 | T N

L'Italia è il secondo produttore europeo di olio di oliva, con una produzione nazionale media di oltre 6 milioni di quintali, due terzi dei quali extravergine garantito da 37 denominazioni di origine protetta (Dop); il consumo nazionale è di 14 kg. pro-capite, circa 850.000 tonnellate medie annue. Un patrimonio della cultura alimentare mediterranea che rappresenta un baluardo nella prevenzione di alcune patologie quali il cancro, l’arteriosclerosi, l’obesità e altre malattie cardiovascolari.

“Ma accanto a questo alimento, unanimemente riconosciuto come il migliore grasso vegetale - sottolinea Gian Luigi Russo, ricercatore dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino e coordinatore del progetto - è del tutto nuovo e aperto il dibattito sugli effetti sulla salute dell’uomo dei diversi tipi di olii di semi, anche in seguito all’introduzione di nuovi olii alimentari sul mercato”.

Per quanto riguarda l’Unione Europea, al primo posto nella produzione di olii vegetali vi è l’olio di colza, seguito dagli olii di soia, oliva, girasole, mais e lino. Riguardo ai consumi, invece, gli olii vegetali utilizzati maggiormente nell’Ue sono, in ordine decrescente, quelli di: colza, palma, soia, girasole, oliva, mais ed arachide. Nel loro uso alimentare, essi sono consumati direttamente (condimento di piatti a crudo o per cottura), ma sono soprattutto incorporati in prodotti dell’industria alimentare come margarine, panna e creme vegetali, maionese, salse, conserve vegetali e di pesce, prodotti dolciari.

“Il mercato della globalizzazione sta ampliando le possibilità di scelta del consumatore, che tuttavia rimane disorientato di fronte ai diversi tipi di olii alimentari che si trovano in commercio", commenta il ricercatore del Cnr. "La maggior parte hanno una presenza consolidata da anni, mentre altri, essendo comparsi solo recentemente, necessitano di garanzie di qualità e sicurezza adeguate”.

Attualmente, per esempio, in Italia, si osserva un aumento del consumo di olii di semi da frittura e degli olii di palma, nascosti nei prodotti da forno sotto l’ambigua dizione di “olii vegetali”. L’olio estratto dalla palma Elaeis giuneensis viene importato soprattutto da Malesia e Indonesia, e per il notevole contenuto di grassi saturi a catena lunga è quello potenzialmente più dannoso per il cuore e le arterie.

Obiettivo del progetto MacOils “Mapping and Comparing – Oils”, finanziato dalla Commissione Europea, è la valutazione individuale e comparativa degli aspetti di qualità, metodi di coltivazione, produzione e impatto ambientale di otto diversi tipi di oli (olio di oliva, colza, soia, mais, girasole, arachide, argania e riso) in relazione ai problemi della sicurezza alimentare dei prodotti europei e non, provenienti dal mercato globale.

Lo sviluppo del progetto si articolerà i due distinte fasi.
La prima consiste nella realizzazione di otto ateliers tematici (uno per ciascun olio individuato) durante i quali i ricercatori saranno impegnati in un confronto internazionale sulle seguenti aree tematiche: valutazione delle caratteristiche chimiche e chimico-fisiche dell’olio individuato; valutazione delle proprietà organolettiche dell’olio oggetto di studio e della sua accettabilità da parte del consumatore europeo; tecniche di estrazione, conservazione e packaging dell’olio individuato; valutazione dei rischi/benefici del consumo dell’olio individuato per la salute del consumatore europeo; coltivazione della pianta da cui si ottiene l’olio individuato.
La seconda fase riguarderà, invece, la diffusione all’opinione pubblica dei risultati finali. A tale scopo verrà organizzata una conferenza internazionale finale e verranno realizzati un manuale multilingue e un cd-rom multilingue con la sintesi delle tematiche affrontate.

I partecipanti al progetto sono centri di ricerca, università e centri specializzati a livello europeo ed extraeuropeo nello studio e nella ricerca sugli oli, fra i quali il CRA (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura) per il tramite del proprio Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura di Rende (CS).
Presenti anche partner di supporto, ovvero organizzazioni che possiedono competenze specifiche nel management o nella diffusione e nel trasferimento di know-how tecnologico, che appartengono a stati membri dell’Unione Europea (Italia, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Grecia e Cipro), ad uno stato associato (Israele), a paesi del bacino meridionale del Mediterraneo (Marocco e Tunisia) e a due paesi dell’America Latina (Argentina e Brasile).

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