Salute

La vitamina D indispensabile per la salute del cuore

L'80% delle persone colpite da infarto ha un deficit di vitamina D, composto indispensabile per la salute del cuore. Chi ha i valori più bassi sviluppa una peggiore progressione della malattia nel tempo, un aumentato rischio di mortalità e maggiori complicanze cliniche

29 luglio 2015 | C. S.

Il termine vitamina D si riferisce a differenti forme di questa vitamina e due di esse sono importanti nell’uomo: ergocalciferolo (vitamina D2) e colecalciferolo (vitamina D3). La vitamina D2 è sintetizzata dalle piante, la vitamina D3 è sintetizzata dall’ uomo nella pelle, quando è esposta ai raggi ultravioletti B della luce solare.

Pochi alimenti contengono quantità apprezzabili di vitamina D. Un alimento particolarmente ricco è l'olio di fegato di merluzzo. Seguono, poi, i pesci grassi (come i salmoni e le aringhe), il latte ed i suoi derivati, le uova, il fegato e le verdure verdi.

In Italia l'80% della popolazione è carente: l’insufficienza di vitamina D interessa circa la metà dei giovani italiani nei mesi invernali. La condizione carenziale aumenta con l’avanzare dell’età sino ad interessare la quasi totalità della popolazione anziana italiana che non assume supplementi di vitamina D.

Una carenza di vitamina D può mettere in serio pericolo il nostro cuore. A sostenerlo è uno studio condotto dai ricercatori del Centro Cardiologico Monzino, condotto su 814 pazienti ricoverati con infarto miocardico.

"Abbiamo riscontrato - ha dichiarato Giancarlo Marenzi, Responsabile della Terapia Intensiva Cardiologica del Monzino e coordinatore dello studio - che l'80% dei pazienti colpiti da infarto presentano un deficit, totale o parziale, di vitamina D, scoprendo inoltre che chi ha i valori più bassi sviluppa una peggiore progressione della malattia nel tempo, un aumentato rischio di mortalità e maggiori complicanze cliniche intra-ospedaliere e a un anno dal ricovero."

È stato osservato che esiste una relazione tra i livelli di questa vitamina e la salute del cuore: "gli infarti, ad esempio, sono più frequenti - ha detto Marenzi - nei mesi invernali che nei mesi estivi, e la loro incidenza nella popolazione aumenta via via che dall’equatore si sale verso il polo». Da qui l’ipotesi che ci fosse un collegamento con la vitamina D, che è attivata dal sole.

 "Il prossimo nostro passo - conclude Marenzi - sarà indagare se e in quale misura compensare il deficit di vitamina D influenza l’esito della terapia in fase acuta. In altre parole, se l’integrazione di vitamina D può diventare una componente della cura dell’infarto".

 

Potrebbero interessarti

Salute

L'olio d'oliva rende il cavolo più sano

I preziosi nutrienti del cavolo sono difficili da assorbire per il corpo a meno che non vengano mangiati con olio, aumentando drasticamente la biodisponibilità dei carotenoidi. La cottura non migliora l'assorbimento

11 dicembre 2025 | 10:00

Salute

L'extravergine e non l'olio di oliva per proteggere dalle malattie vascolari

Ecco un confronto medico e scientifico sulla differente assunzione di olio extravergine di oliva e olio di oliva e sui benefici che l'extravergine ha nella protezione dall'ossidazione del colesterolo LDL, proteggendo contro le malattie vascolari periferiche

10 dicembre 2025 | 16:00

Salute

Una dieta ricca di polifenoli è un toccasana per il cuore

Il consumo regolare di alimenti ricchi di polifenoli come tè, caffè, frutti di bosco, noci e cereali integrali può sostenere in modo significativo la salute del cuore a lungo termine, abbassando i livelli di pressione sanguigna e colesterolo

10 dicembre 2025 | 09:00

Salute

Il gusto dolce arriva al cuore: una nuova via per la regolazione cardiaca

In una scoperta sorprendente, gli scienziati hanno scoperto che il cuore possiede recettori del gusto dolce, simili a quelli sulle nostre lingue, e che stimolare questi recettori con sostanze dolci può modulare il battito cardiaco

08 dicembre 2025 | 11:00

Salute

L'oleuropeina allevia i danni ai nervi sciatici

La somministrazione di oleuropeina aumenta significativamente la velocità di conduzione nervosa, riduce significativamente lo stress ossidativo e migliora l'integrità neuronale e la mielinizzazione, superando gli effetti della somministrazione dell'antiepilettico

07 dicembre 2025 | 11:00

Salute

Il caffè quotidiano può rallentare l'invecchiamento biologico

Bere fino a quattro tazze di caffè al giorno è associato a telomeri più lunghi. Questo suggerisce un potenziale rallentamento dell’invecchiamento biologico di circa cinque anni

07 dicembre 2025 | 09:00