Salute

Vitamina B12 e acne. Sovrappeso e celiachia. Assolti i cibi spazzatura?

Alcune recenti ricerche trovano nuove connessioni tra alcune patologie e l'alimentazione quotidiana. Non sarebbe il cioccolato a provocare l'acne. L'eccesso di peso e l'obesità giovanile potrebbero derivare da un'intolleranza al glutine

30 giugno 2015 | T N

Due ricerche, da una parte e dall'atra dell'Atlantico per sfatare alcune comuni credenze.

Non sarebbe il cioccolato, o il cibo spazzatura, a provocare l'acne, secondo l'Università della California di Los Angeles, ma un eccesso di vitamina B12. La cobalamina, infatti, è anche in grado di nutrire l'agente patogeno responsabile dell'acne, il Propionibacterium acnes.

Lo studio, pubblicato anche su Science Translational Medicine, è stato condotto su un campione di dieci volontari ai quali sono state somministrate dosi generose di vitamina B12. I dati raccolti hanno mostrato che questo eccesso è in grado di stimolare il batterio Propionibacterium acnes a produrre profirina, una molecola infiammatoria.

I maggiori rischi per i giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni deriverebbero da un'eccessiva assunzione di alimenti ricchi di vitamina B12 (come carne, uova, pesce e latticini). Attenzione a non voler eccedere in difetto, però, perchè la vitamina B12 ha la proprietà di mantenere giovane e in salute il sistema nervoso.

Secondo una ricerca dell'Università La Sapienza, invece, il sovrappeso in età giovanile non sempre deriverebbe da una dieta sbagliata, ma da un'intolleranza al glutine. Sono stati esaminati 1500 ragazzi (tra i due e i 24 anni) sottoponendoli ai test sierologici per la ricerca degli anticorpi anti-transglutaminasi, tipici della celiachia, e laddove necessario anche a una biopsia intestinale che in 17 casi ha confermato la patologia.

"Lo studio ci ha permesso di comprendere che il morbo celiaco può associarsi anche in maniera diffusa nella popolazione pediatrica in sovrappeso – spiega la Raffaella Nenna, pediatra e principale autrice della ricerca - e che una dieta priva di glutine, contestualmente ad un follow-up nutrizionale adeguato, può favorire la riduzione della sintomatologia, unitamente alla normalizzazione del peso nell’arco del tempo come dimostrato ai successivi controlli clinici".

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