Salute
Un consumo moderato di vino non ha gli stessi benefici effetti per tutti
Uno studio dell'Università di Harvard ha evidenziato come le virtù salutistiche del vino, laddove se ne faccia un consumo moderato, valgono solo per i bianchi. Infatti le persone di colore non si avvantaggerebbero delle proprietà nutraceutiche del nettare di Bacco
24 aprile 2015 | R. T.
Anche se il consumo moderato di vino sembra ridurre il rischio di mortalità tra i bianchi, non può avere lo stesso effetto protettivo tra i neri, e i suoi potenziali benefici possono variare anche in base al genere, secondo uno studio della Harvard University sulla popolazione degli Stati Uniti.
Lo studio è stato pubblicato on line il 23 aprile sull'American Journal of Public Health.
"Le linee guida sulla dieta raccomandano un consumo moderato di vino agli americani adulti. Il nostro studio suggerisce che alcuni parametri supplementari basati sulla razza/etnia possono essere necessari” ha detto l'autrice dello studio Chandra Jackson.
Esistono infatti molte ricerche che mettono in correlazione un consumo moderato di vino con la riduzione del rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiache. Questi studi sono per lo più stati condotti su bianchi.
Il nuovo studio ha esaminato i dati di 152.180 adulti, dei quali 25.811 neri e 126.369 bianchi, facenti parte del National Health Interview Survey 1997-2002.
I partecipanti allo studio hanno riferito su quanto hanno bevuto alcolici e con quale frequenza.
Coerentemente con la letteratura precedente, i risultati hanno mostrato che il 13% degli uomini bianchi e il 24% degli uomini di colore hanno detto che non hanno mai bevuto. Tra le donne, il 23% delle donne bianche e il 42% delle donne nere ha riferito di non bere mai.
Quando i ricercatori hanno esaminato la relazione tra consumo di alcol e la mortalità, hanno però scoperto che essa varia sia per razza e sia per genere.
Per gli uomini, il più basso rischio di mortalità è stato tra bianchi uomini che hanno consumato alcolici saltuariamente (1-2 bicchieri ogni 3-7 giorni) e tra gli uomini neri che non bevevano affatto. Per le donne, il più basso rischio di mortalità è stato tra le donne bianche che consumavano un bicchiere ogni 3-7 giorni e tra le donne nere che consumavano un drink a settimana.
I ricercatori suggeriscono quindi di approfondire le ricerche per rilevare altri fattori coinvolti nella connessione tra alcol e rischio di mortalità.
Oltre a differenze genetiche e di genere, stile di vita, dieta, sonno, status socio-economico e altri fattori di integrazione sociale potrebbero avere un peso.
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