Salute
L'olio di palma è “componente peculiare” dei biscotti per i bambini
Solo l'obbligo normativo ha permesso di scoprire la verità sull'ingrediente nascosto dietro la dicitura “oli vegetali”. Per anni ci si è nascosti dietro un dito, pardon, dietro il know how aziendale. Come insegna Pandolea, ecco perchè la trasparenza in etichetta è un valore
20 marzo 2015 | Pina Boccia
Siamo a febbraio 2011, inizio lo svezzamento di mio figlio e acquisto per la prima volta i biscotti di una nota azienda “esperta in alimentazione infantile da più di un secolo”.
Scorro velocemente l’elenco degli ingredienti che vengono riportati in ordine decrescente di peso: farina di frumento, zucchero, olio vegetale, latte scremato in polvere, integratore (proteine del latte), fibra alimentare (inulina), agenti lievitanti (carbonato acido di sodio, tartrato monopotassico), malto da orzo, olio di oliva, sali minerali, aromi, vitamine. Contiene: Glutine, Latte.
“Olio vegetale? Olio vegetale in un babyfood?” – mi chiedo.
“E poi olio di oliva, neanche extra vergine, separato da “olio vegetale” e in quartultima posizione” – osservo.
Questo elenco non mi convince proprio, temo che dietro questa dicitura si nascondino oli tropicali che credo non adeguati all’alimentazione di un bambino di pochi mesi e allora, in veste di mamma premurosa alle prese con prime pappe e da clandestina addetta al settore, chiedo notizie al Servizio Consumatori della nota azienda inviando un messaggio di posta elettronica:
Una mamma così premurosa deve stare molto a cuore al Servizio Consumatori di questa azienda perché, dopo appena qualche ora, ricevo una risposta.
Peccato che però esordisca sbagliando il mio cognome… scherzo, su questo posso passarci, è il contenuto della e-mail che mi lascia spiazzata.
Mi viene detto gentilmente che l’azienda non può comunicarmi il suo know how, cioè non mi può dire che tipo di olio c’è nei biscotti (in verità non è tenuta, adeguatamente alla normativa vigente in quell’anno), ma in compenso posso stare serena perché è vero che si tratta di un olio vegetale che non conosco, ma di sicuro non è idrogenato e inoltre tutte le materie prime utilizzate sono rigorosamente controllate e garantite su ogni lotto di produzione:
Rimango basita: a me non interessa certo conoscere il know how aziendale, io voglio solo sapere se sto compiendo una scelta di sana alimentazione per mio figlio e non discuto sul puntuale controllo dei lotti di produzione.
Un Servizio Consumatori così pronto e rassicurante, eppure non sono affatto soddisfatta della risposta fornita, ma non demordo, io voglio proprio sapere cosa c’è dentro quei biscotti e ci riprovo l’indomani inviando una nuova mail e chiedendo anche perché l’ingrediente “olio di oliva” è separato dall’ingrediente “olio vegetale”.
Devo essere proprio una cliente della peggiore specie!
Questa volta il Servizio Consumatori impiega qualche giorno per darmi un risposta plausibile, ma evidentemente non ci riesce: mi viene data un’informazione parzialmente errata secondo cui dalla quantità di acidi grassi saturi e insaturi è possibile risalire al profilo acidico di un olio e poi specifica che “l’olio di oliva viene dichiarato separatamente dalla voce “olio vegetale” per preservare il know how aziendale sugli altri ingredienti utilizzati in ricetta”.
Il Servizio Consumatori, al secondo scambio di battute, fornisce notizie rassicuranti (neanche troppo) per la mamma, ma molto poco soddisfacenti per il tecnologo alimentare.
A questo punto mi arrendo, penso che potrei inviare tante altre e-mail e rimanere senza mai conoscere il contenuto reale di quei biscotti.
La legge lo permette e l’azienda esercita in suo diritto.
Oggi, dopo 4 anni ho avuto finalmente la risposta, anzi l’ho trovata scritta!
Sapete dove? In etichetta!
Ebbene sì, se mio figlio fosse nato qualche anno dopo avrei potuto leggere direttamente in etichetta il know how aziendale, il componente peculiare della ricetta, tra l’altro presente in terza posizione e quindi con un peso rilevante nella ricetta: olio di palma!
Dal 14 dicembre dello scorso anno, infatti, il Regolamento (UE) n. 1169/11 ha imposto particolari disposizioni in materia di informazioni ai consumatori relative agli alimenti.
Nello specifico, come si legge nell’allegato VII – parte A, gli oli di origine vegetale possono essere raggruppati nell’elenco degli ingredienti sotto la designazione «oli vegetali» seguita da un elenco di indicazioni dell’origine vegetale specifica ed eventualmente anche dalla dicitura «in proporzione variabile». Se raggruppati, gli oli vegetali vanno nell’elenco degli ingredienti sulla base del peso complessivo degli oli vegetali presenti e inoltre l’espressione «totalmente o parzialmente idrogenato», a seconda dei casi, deve accompagnare l’indicazione di un olio idrogenato.
Questo vuol dire che in etichetta non è più possibile scrivere genericamente olio vegetale, ma è obbligatorio esplicitare la sua origine (palma, cocco, oliva…) e qualora si tratti di una miscela di oli vegetali l’elenco deve essere riportato in ordine di peso decrescente.
Se poi è presente un olio idrogenato, ossia chimicamente modificato, è obbligatorio indicarlo.
Dunque, l’elenco degli ingredienti del biscotto per l’infanzia, per effetto del Regolamento 1169, si è così modificato: farina di frumento, zucchero, oli vegetali (palma da coltivazioni sostenibili, oliva), latte scremato in polvere, amido di frumento, malto da orzo, fibra alimentare (inulina), agenti lievitanti (carbonato acido di ammonio, carbonato acido di sodio, difosfato disodico), sali minerali, aromi, vitamine. Contiene: Glutine, Latte
Il racconto di questa mia esperienza per sottolineare quanto sia importante disporre di etichette chiare, approfondite e fruibili e quanto sia fondamentale, nell’ottica di una sana alimentazione, leggerle e soprattutto capirle.
L’Associazione Pandolea, in linea con la sua mission di diffondere cultura, si presta volentieri a fugare i vostri dubbi in materia di etichettatura, basta scrivere a info@pandolea.it.
Ps: mio figlio oggi è cresciuto e, a merenda, mangia pane e olio extra vergine!
PPS: anche l’olio di oliva ora fa parte del know how!
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