Salute
Sorpresa! Il paradosso francese non vale nel Chianti
Secondo i ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine non sarebbe il resveratrolo contenuto nel vino rosso a ridurre l'indice di mortalità. La prova condotta per 15 anni su 800 persone
14 maggio 2014 | T N
Il resveratrolo, alla base del paradosso francese secondo cui anche con una dieta ricca di grassi saturi si può vivere a lungo purchè accompagnata da un bicchiere di vino rosso al giorno, non avrebbe tutte quelle proprietà salutistiche che gli sono state attribuite per tanti anni.
"La storia del resveratrolo risulta essere un altro caso in cui i benefici salutistici declamati non resistono alla prova del tempo” ha detto Richard D. Semba, professore di oftalmologia presso la Johns Hopkins University School of Medicine.
Alla base della dichiarazione uno studio internazionale, di cui la Johns Hopkins University School of Medicine è parte, che per 15 anni ha studiato gli effetti dell'invecchiamento in un gruppo di persone che vivono nella regione del Chianti.
Per questa specifica parte della ricerca, sono stati analizzati per 24 ore i campioni di urina di 783 persone di età superiore ai 65 anni per cercare i metaboliti del resveratrolo.
Dopo la valutazione di di fattori come età e sesso, l'analisi statistica ha dimostrato che le persone con la più alta concentrazione di metaboliti di resveratrolo non avevano meno probabilità di morire rispetto a quelli senza resveratrolo trovato nelle urine.
La concentrazione di resveratrolo non è stata associata con marcatori infiammatori, malattie cardiovascolari o diversi tassi di cancro.
Eppure ci sono diversi studi che dimostrano gli effetti positivi del consumo di vino rosso, cioccolato fondente e frutti di bosco, tutti alimenti ad alto contenuto di resveratrolo. Recenti studi epidemiologici avrebbero infatti dimostrato che in alcune persone un consumo di questi cibi riduce l'infiammazione e protegge il cuore.
“I benefici, se ci sono, devono provenire da altri polifenoli o sostanze presenti in questi alimenti – ha replicato Semba - Si tratta di alimenti complessi e in base al nostro studio sappiamo che i benefici non sono probabilmente dovuti al resveratrolo.”
Aperta dunque la caccia alle nuove molecole benefiche di vino rosso, cioccolato fondente e frutti di bosco.
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