Salute
Ma quanto è aggressivo il polline dell'olivo!
E' poco noto che proprio il polline dell'olivo, insieme alla parietaria, rappresenta la prima fonte allergenica dell'area mediterranea. Per difendersi dalle rino-congiuntiviti allergiche è bene conoscerne i segreti della fioritura
25 maggio 2013 | T N
Per difendersi dai sintomi delle allergie polliniche occorre conoscere le piante che liberano i pollini causa della propria allergia ed il calendario di impollinazione. Queste piante hanno generalmente una impollinazione anemofila cioè, non avendo fiori vistosi e quindi non potendo attrarre gli insetti, disperdono al vento grandi quantità di polline.
Tra queste, anche se è poco noto, vi è anche l'olivo che, con la parietaria, costituisce la specie vegetale maggiormente responsabile di allergie nell'area mediterranea.
Della stessa famiglia, le oleacee, fanno parte anche il frassino, conosciuto per il suo legno pregiato e l'estrazione della manna (costoso lassativo di qualità usato fino a qualche decennio fa nelle aree rurali), il ligustro, pianta ornamentale coltivata a mo' di siepe o bordura, ma anche lillà e gelsomino, piante ornamentali per fortuna non responsabili di allergie.
Il polline dell'olivo può tuttavia causare fastidiose rino-congiuntiviti e raramente sintomatologia asmatica. Non sono numerosi i soggetti monosensibili ma frequente è il singolare riscontro di pazienti pollinosici solo all'olivo e contemporaneamente anche allergici agli acari.
L'interesse clinico è dovuto alla copiosa produzione di polline (con picchi anche di 300/500 e più pollini a metro cubo d'aria) e alla sua particolare aggressività.
Il periodo di pollinazione non è molto lungo nell'area mediterranea va da fine aprile ai primi di giugno. Ricordiamo il particolare ritmo circadiano dell'olivo che a differenza delle altre specie vegetali non raggiunge il picco di pollinazione in tarda giornata, ma durante le prime ore del mattino. Il polline dell'Olivo è caratteristico: ha forma lievemente ellittica con tre lunghi solchi sulla superficie reticolata.
Durante il periodo critico è bene ridurre al massimo il tempo percorso all'aperto, specialmente in presenza delle condizioni ideali di impollinazione: 25-30 gradi di temperatura; vento con velocità di 5-15 Km/h; umidità 60-90%; giornate soleggiate: evitare quindi le gite nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole, con vento e tempo secco.
Attenzione alle ore successive alla pioggia: è dimostrato che la pioggia frantuma il polline di una miriade di particelle che mantenendo intatto il loro potere allergizzante e trasportate dal vento raggiungono più in profondità le vie aeree.
Viaggiare in auto con i finestrini chiusi e non andare in motorino o in bicicletta. Nei periodi critici cercare di passare alcuni giorni di vacanza in zone di alta montagna: infatti a 600/1000 metri di quota le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura.
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