Mondo
E’ allarme approvvigionamento cereali per i Paesi poveri
Il costo delle importazioni cerealicole nelle aree sottosviluppate aumenterà del 56% nel 2007/2008, che si somma a quello del 37% già registrato nel 2006/2007
12 aprile 2008 | R. T.
Negli ultimi due mesi i prezzi dei cereali hanno continuato a lievitare, conseguenza della domanda sostenuta e dellâesaurimento delle scorte.
Il prezzo del riso è quello che ha registrato l'aumento maggiore, a seguito dell'imposizione di nuove restrizioni allâesportazione da parte di alcuni tra i maggiori paesi esportatori. Alla fine di marzo i prezzi del grano e del riso erano circa il doppio dellâanno precedente, mentre quelli del mais erano aumentati di oltre un terzo.
Negli ultimi mesi, in molti Paesi in via di sviluppo si sono registrati forti aumenti dei prezzi del pane, dei prodotti a base di mais, del latte, dellâolio, della soia e di altri prodotti alimentari di base, nonostante le misure - restrizioni alle esportazioni, sussidi, riduzione delle tariffe e controllo dei prezzi - prese da molti governi per limitare lâimpatto dei prezzi internazionali sul mercato alimentare nazionale.
Scontri per il caro-prezzi sono stati segnalati nellâultimo mese in Egitto, Camerun, Costa dâAvorio, Senegal, Burkina Faso, Etiopia, Indonesia, Madagascar, Filippine ed Haiti. In Pakistan ed in Tailandia si è dovuto ricorrere allâesercito per evitare assalti al cibo nei campi e nei magazzini.
âLâinflazione dei prezzi alimentari colpisce maggiormente le popolazioni povere, poiché la spesa per procurarsi il cibo rappresenta una quota molto più alta del totale del loro budget di quanto non sia per le popolazioni più ricche - dice Henri Josserand, del Sistema mondiale d'informazione e preavviso rapido della Fao - La spesa per il cibo rappresenta solo il 10-20% della spesa complessiva del consumatore dei paesi industrializzati, ma per il consumatore dei paesi in via di sviluppo - molti dei quali importatori netti di alimenti â può arrivare a rappresentare sino al 60-80 per cento del totaleâ.
Secondo le prime previsioni Fao, la produzione cerealicola mondiale nel 2008 è destinata a crescere del 2.6%, per attestarsi intorno alla quantità record di 2.164 milioni di tonnellate. Il grosso della crescita riguarderà il grano, per lâaumento delle aree seminate in molti Paesi produttori.
Ma ovviamente molto dipenderà dalle condizioni climatiche, ricordando che un anno fa, in questo stesso periodo, le prospettive per la produzione cerealicola 2007 erano molto più rosee di quanto non sia stato poi lâesito reale. Condizioni climatiche avverse hanno infatti distrutto le coltivazioni in Australia e ridotto i raccolti in molti altri Paesi, specialmente in Europa.
Le scorte mondiali di cereali dovrebbero raggiungere nel 2007/2008 405 milioni di tonnellate, il loro minimo in 25 anni, 21 milioni di tonnellate in meno rispetto al livello già assai ridotto dellâanno precedente.
Secondo il rapporto della Fao sono già 37 i Paesi che attualmente attraversano crisi alimentari.
Ben 21 sono nazioni africane, 10 asiatiche, 5 dellâAmerica latina e una europea (la Moldovia).
Potrebbero interessarti
Mondo
Utile netto di 2 milioni di euro nel primo semestre 2025 per Deoleo

Il margine lordo è aumentato del 22% a 62 milioni di euro, nonostante il dato totale delle vendite sia diminuito del 14%. La società ha anche ridotto del 5% il suo indebitamento finanziario netto
27 agosto 2025 | 11:00
Mondo
L'olio extravergine di oliva australiano del 2025 arriva sul mercato

Gli olivicoltori australiani producono in media circa 14,5 milioni di litri di olio d'oliva all'anno, di cui oltre il 90% è olio d'oliva di alta qualità certificato nell'ambito del programma OliveCare
26 agosto 2025 | 09:00
Mondo
L'ondata di caldo in Spagna ha colpito anche gli olivi

L'ondata di caldo dal 3 al 18 agosto ha superato il precedente record, registrato nel luglio 2022. Il periodo tra l'1 e il 20 agosto di quest'anno è stato il più caldo mai rilevato almeno dal 1961 in Spagna. Le conseguenze per l'olivo
25 agosto 2025 | 14:00
Mondo
Record di vendite per l'olio di oliva spagnolo a luglio

Vendute 131 mila tonnellate di olio a cui si aggiungono 16 mila tonnellate di importazione. Stock di poco superiore a 500 mila tonnellate, con alte giacenze per l'industria olearia che si vuole cautelare da eventuali rialzi dei prezzi
25 agosto 2025 | 13:00
Mondo
Tensione per i dazi del 15% sull'olio di oliva negli Stati Uniti

Nonostante le pressione degli stessi industriali dell'olio americani, al momento i dazi di Trump sull'olio di oliva vengono confermati al 15%. Una pressione non insostenibile ma certo un danno per il settore oleario nazionale
25 agosto 2025 | 11:00
Mondo
Un frantoio di 2000 anni scoperto a Hornachuelos

Durante scavi archeologici nella provincia spagnola di Cordova, che era un importante snodo nelle esportazioni di olio di oliva, portano alla luce un frantoio risalente a 2000 anni fa
25 agosto 2025 | 09:00