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Commissario Hansen annuncia nuovo piano europeo sulle Indicazioni Geografiche

Commissario Hansen annuncia nuovo piano europeo sulle Indicazioni Geografiche

Il nuovo piano prevederà una serie di misure e linee di investimento dedicate al sistema delle Indicazioni Geografiche, con l’obiettivo di espandere il valore economico e culturale delle IG e dare piena attuazione al Regolamento 2024/1143

09 dicembre 2025 | 16:00 | C. S.

Si è svolto a Siena il VII Forum Europeo della Qualità Alimentare, organizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con OriGIn, OriGIn Europa, Origin Italia, OriGIn France, Origen España e Qualifica-OriGIn Portugal, al quale sono intervenuti il Commissario europeo all’Agricoltura Christophe Hansen e i Ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per l’Italia, Annie Genevard per la Francia e Luis Planas Puchades per la Spagna.

Nel corso dell’evento, il Commissario Hansen ha annunciato l’avvio, a partire dal 2027, di uno specifico Action Plan europeo per i prodotti agroalimentari e vitivinicoli DOP e IGP e le bevande spiritose IG, definito come uno degli strumenti strategici per rafforzare i diversi territori dell’Europa rurale.

Il nuovo piano prevederà una serie di misure e linee di investimento dedicate al sistema delle Indicazioni Geografiche, con l’obiettivo di espandere il valore economico e culturale delle IG e dare piena attuazione al Regolamento (UE) 2024/1143, di cui è stato relatore parlamentare Paolo De Castro. Un settore, quello delle Indicazioni Geografiche europee, che oggi comprende 3.485 prodotti, per un valore complessivo stimato di circa 80 miliardi di euro, e che contribuisce per il 16% all’export totale del comparto agroalimentare comunitario.

Per supportare le nuove politiche di settore, in occasione del Forum, le principali organizzazioni europee del comparto hanno presentato il Libro Verde “Il futuro delle Indicazioni Geografiche”, che individua otto priorità strategiche per lo sviluppo del sistema dei prodotti di qualità nei prossimi anni. I contenuti del documento – sostenuti dai tre Ministri dell’agricoltura intervenuti al Forum – sono stati illustrati pubblicamente e consegnati al Commissario europeo insieme al Memorandum of Siena, il documento ufficiale che sintetizza le richieste e indica le priorità del settore.

Nel corso della presentazione, Massimo Vittori, direttore di oriGIn, ha sottolineato come il Libro Verde rappresenti «uno strumento fondamentale per affrontare le complessità globali emergenti, in un contesto di crisi del multilateralismo che costituisce la base stessa del sistema internazionale delle IG». A evidenziare il valore strategico del documento è stato anche Mauro Rosati, Direttore di Qualivita, che ha rimarcato che “il libro è un contributo al Piano di azione europeo che non vuole essere soltanto un sostegno al settore agroalimentare dei prodotti DOP e IGP, ma anche una visione di una nuova Europa policentrica, fondata sui territori”, collocando così il Libro Verde al centro di un processo di sviluppo indispensabile per il futuro delle Indicazioni Geografiche.

La partecipazione congiunta delle istituzioni europee, dei governi nazionali e delle principali organizzazioni internazionali dei Consorzi di tutela, conferma il ruolo centrale delle Indicazioni Geografiche come leva di sviluppo economico, coesione territoriale e tutela del patrimonio culturale agroalimentare europeo.

“Il Forum organizzato a Siena per celebrare i 25 anni della Fondazione Qualivita ha rappresentato un’importante occasione per lanciare l’Action Plan per le Indicazioni Geografiche – ha dichiarato Christophe Hansen, Commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale. Le IG sono un pilastro dell’eccellenza europea e dobbiamo rafforzarne valore e riconoscibilità. L’Action Plan IG 2027 punta a sostenere le esportazioni, migliorare la promozione e accrescere la conoscenza delle certificazioni tra i consumatori. Il piano prevede campagne dedicate, una premiazione per le IG e una collaborazione più forte con venditori e GDO per aumentare la visibilità del logo e della denominazione dei prodotti certificati. Guardiamo inoltre ai mercati internazionali, con accordi di protezione e una tutela legislativa più efficace, insieme a nuovi investimenti in ricerca e sviluppo. Tutto questo perché siamo convinti che la strategia più efficace sia lavorare insieme ai produttori, veri protagonisti e motore delle nostre IG europee”.

“Difendere le Indicazioni Geografiche non è protezionismo, è futuro – ha sottolineato Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Per i nostri produttori, per le filiere, per la sovranità alimentare europea. Dobbiamo dialogare, spiegare e coinvolgere il resto del mondo per far riconoscere il valore delle produzioni legate ai nostri territori e alla nostra identità. È una sfida che l’Europa ha già dimostrato di poter vincere e che deve affrontare con ancora maggiore consapevolezza. Le IG sono un patrimonio unico e l’Italia è un punto di riferimento in Europa. Andiamo avanti con orgoglio, a tutela dell’identità e del valore del made in Italy”.

“Le Indicazioni Geografiche sono un tesoro prezioso ma fragile, che sostiene i nostri territori, tutela i saperi e crea valore per gli agricoltori – ha evidenziato Annie Genevard, Ministro dell'Agricoltura francese. Di fronte alle usurpazioni, alle sfide sanitarie, al cambiamento climatico e alla proliferazione delle etichette, dobbiamo agire con determinazione. Occorre rafforzare la protezione delle IG, sostenere maggiormente i consorzi di produttori, investire in formazione e ricerca e promuovere i nostri prodotti in Europa e nel mondo, soprattutto tra le giovani generazioni”.

“Le Indicazioni Geografiche e le Denominazioni di Origine – ha dichiarato Luis Planas Puchades, Ministro dell’agricoltura spagnolo – sono fondamentali per il futuro dei nostri sistemi agroalimentari e delle aree rurali. Solamente in Spagna generano 8,4 miliardi di euro l’anno, coinvolgono oltre 330.000 agricoltori e allevatori e quasi 8.000 imprese agroalimentari. Dobbiamo continuare a rafforzarle, sviluppando nuovi strumenti che ne garantiscano la tutela, mantenendo qualità e differenziazione e assicurando un pieno riconoscimento sui mercati europei e internazionali”.

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