Mondo

La crisi sistemica del settore dell’olio di oliva in Tunisia e i riflessi per l’Italia

La crisi sistemica del settore dell’olio di oliva in Tunisia e i riflessi per l’Italia

Nel silenzio generale la Tunisia dell’olio di oliva sta attraversando una crisi sistemica senza precedenti. Il buco finanziario da 150 milioni di euro lasciato da Adel Ben Romdhane, a cui si aggiungono i 120 milioni dell’ONH, rischia di far collassare banche e Paese. Non è una buona notizia per l’Italia

21 maggio 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli

Una Tunisia dell’olio di oliva senza controllo e direzione, alle prese con una crisi finanziaria senza precedenti, non è una buona notizia per l’Italia, in nessun senso.

Dopo l’arresto di Abdelaziz Makhloufi, amministratore delegato del gruppo CHO, principale industria oleicola tunisina, il default tecnico di Adel Ben Romdhane, principale esportatore di olio di oliva tunisino, che ha lasciato un buco da almeno 150 milioni di euro, hanno messo in ginocchio centinaia di frantoi, migliaia di aziende agricole famigliari e molti operatori professionali.

Con Abdelaziz Makhloufi agli arresti e Adel Ben Romdhane rifugiato in Spagna, la guida del settore è stata presa dallo Stato che non ha avuto, però, né le capacità finanziarie né organizzative per supplire a questi due player.

A pagarne le spese è stato il direttore dell’ONH (Ufficio dell'Olio di oliva tunisino), licenziato in tronco il 4 marzo scorso, che ha cercato di salvare il settore dal dissesto, indebitando però la struttura per circa 120 milioni di euro.

Su 644 milioni di euro di ricavi dall’export di olio di oliva all’estero nei primi mesi della campagna olearia, la Tunisia si trova con un buco finanziario che sfiora i 300 milioni di euro, comprendendo quello di Adel Ben Romdhane e dell’ONH, escludendo quelli indiretti di frantoi e aziende agricole.

Il rischio collasso è reso ancor più evidente dal fatto che il principale creditore di Adel Ben Romdhane è la banca BH, che vede una forte partecipazione statale, e che è esposta per 130 milioni di euro circa, circa il 33% dei fondi propri della banca. La Banca centrale tunisina impone un limite rigoroso del 25% sulle passività a una singola controparte o a un gruppo economico consolidato. La BH Bank è dunque in una situazione di irregolarità formale e sostanziale che la obbligherebbe a una nuova ricapitalizzazione, dopo l’ultima di meno di 10 anni fa.

Ma dove prendere i soldi? La Tunisia ha registrato un deficit di bilancio governativo pari al 6,60% del Prodotto Interno Lordo del paese nel 2024. Impossibile trovare 300 milioni di euro nelle pieghe del bilancio per rimettere in sesto il settore.

Questo significa il fallimento di 200-300 frantoi, che non saranno in grado a loro volta di ripagare i propri debiti con le banche. Allo stesso modo le aziende agricole, molte delle quali familiari, non potranno gestire agronomicamente gli oliveti, non avendo i soldi per poterlo fare.

La Tunisia rischia di impoverirsi ancor di più, acuendo il fenomeno dell’emigrazione verso l’Europa ma anche lasciando campo a speculatori che potrebbero trovare vantaggioso acquisire oliveti e frantoi per pochi spiccioli. Questo significa una Tunisia ancor più in balia di speculazioni sull’olio di oliva nel medio termine, con l’arrivo in Italia di grandi quantità di olio a prezzi irrisori, in grado di destabilizzare il mercato.

La Tunisia sta ballando sull’orlo del burrone, nel silenzio generale, mentre l’Italia dorme.

Potrebbero interessarti

Mondo

Caldo e siccità riducono le previsioni di raccolto a Cordoba

La provincia olivicola aveva un potenziale produttivo da 269 mila tonnellate ma arrivano già le segnalazioni di abbassamento della produzione dovuta a olive avvizzite e calo delle rese, anche negli oliveti irrigui

03 novembre 2025 | 09:00

Mondo

Regolazione del mercato dell'olio di oliva: ecco cosa prevede la Spagna per la campagna 2025/2026

La condizione indispensabile per l'attivazione dell'articolo 167 bis e ritiro del mercato dell'olio è che il livello iniziale delle scorte più le stime di produzione raggiungessero il 120% del livello medio di questa somma delle sei stagioni precedenti

01 novembre 2025 | 11:00

Mondo

Le vendite di olio extravergine di oliva in Spagna crescono del 48%

Dall'inizio dell'anno alla fine del terzo trimestre, le vendite di extravergine in Spagna, con 111 milioni di litri, hanno registrato un aumento di circa il 50% rispetto allo stesso periodo del 2024

31 ottobre 2025 | 10:00

Mondo

Allarme olio di oliva in Andalusia: etil esteri alle stelle, non si produce extravergine

Poco olio extravergine di oliva prodotto a ottobre e scatta l’allarme per quantità e qualità. Le tempeste delle ultime ore a Siviglia e Huelva hanno fatto danni da valutare mentre a Jaen si aspetta qualche pioggia nel weekend

30 ottobre 2025 | 16:00

Mondo

Il mondo vitivinicolo europeo zoppica: produzione ferma e consumi al palo

La domanda rimane debole. I timori economici, quali l'inflazione e le incertezze nel mercato del lavoro, frenano la spesa. I dazi di Trump hanno mantenuto bassi sia i volumi che i prezzi, erodendo i margini di profitto

30 ottobre 2025 | 10:00

Mondo

Il piano del governo tunisino per l'olio di oliva

L'Ufficio nazionale sull'olio di oliva tunisino ha avuto il compito di gestire un programma di stoccaggio per gestire tra 100.000 e 150.000 tonnellate di olio in tre mesi, con ulteriori sovvenzioni per sostenere gli agricoltori

29 ottobre 2025 | 09:00