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Niente superproduzione di olio di oliva in Spagna ma il prezzo crolla e le rese sono basse

La spagna nel mezzo della tempesta perfetta: archiviata la possibilità di arrivare a 1,4 milioni di tonnellate, ora è a rischio anche il traguardo di 1,3 milioni di tonnellate. Le rese più basse di 4-5 punti rispetto alla media storica mentre i frantoi sono in piena attività e il prezzo dell'olio di oliva crolla
08 dicembre 2024 | 15:00 | T N
La produzione di olio di oliva in Spagna non raggiungerà record eccezionali, non perchè non ci siano le olive, quanto perchè le rese al frantoio sono molto più basse della media, ma nonostante questo il prezzo dell'olio di oliva spagnolo crolla, portandosi sotto i 5 euro/kg.
La speculazione sta colpendo molto forte in Spagna, trascinata dalle manovre "spericolate" di industrie spagnole che stanno usando la crisi tunisina per far scendere i prezzi. L'olio tunisino, secondo il Borsino dell'Olio di Teatro Naturale, viene quotato 4,2 euro/kg al 7 dicembre, facendo anche scendere il prezzo dell'olio spagnolo.
Le condizioni e quotazioni attuali non sono remunerative per gli olivicoltori iberici, essendo ai limiti dei costi di produzione.
Costi di produzione, tra l'altro, destinati a salire poichè le rese al frantoio sono anormalmente basse per il periodo, intorno al 15% nelle principali cooperative, 4-5 punti sotto la media storica. Ormai è apertamente archiviata l'ipotesi di arrivare a 1,4 milioni di tonnellate di olio e anche le 1,3 milioni di tonnellate sono a rischio se le basse rese perdureranno ancora per qualche settimana.
La tempesta perfetta si avvicina sulla Spagna dell'olio. Una tempesta preannunciata da Antonio Luque, presidente di Dcoop, che aveva puntato l'indice sulle frodi di miscelazione di oli di semi con olio di oliva da parte dell'industria, ma in realtà protestando proprio per la speculazione, si sta manifestando. Troppi hanno guardato al dito e non alla Luna.
Non è a questo punto escluso che, ancora per qualche settimana, il prezzo dell'olio di oliva in Spagna cali ancora, per via dell'ondata massiccia di speculazione operata dai marchi commerciali che vogliono, con i prezzi bassi, alzare i volumi di vendita e sistemare i propri conti in dissesto.
Saranno però poi i dati reali sulla produzione e quelli sui flussi commerciali a riequilibrare il mercato, in particolare se la produzione spagnola si attesterà su 1,2 milioni di tonnellate, con la prospettiva di arrivare nuovamente a stock azzerato la prossima campagna olearia.
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