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L’ITALIA VITIVINICOLA PIANGE, MA LA FRANCIA CERTO NON RIDE. UNICA CONSOLAZIONE, LE QUOTAZIONI TORNANO A SALIRE

Anche i cugini d’oltralpe sotto i 50 milioni di ettolitri, -6% rispetto alla scorsa vendemmia e -5% sulla media delle ultime cinque campagne. Le riduzioni più significative delle produzioni vitivinicole si registrano nelle regioni di Bordeaux e della Loira. Si alzano i prezzi delle uve ma rimangono troppo bassi per garantire un congruo guadagno ai produttori

22 settembre 2007 | T N

In Francia si stima una produzione totale di 49.9 milioni di ettolitri, cioè -5.8% rispetto al 2006 e -4.6% rispetto alla media 2002-2006.
I vini di qualità sono attesi in riduzione molto meno significativa: -3% sul 2006, -2% sulla media storica, mentre sia Cognac (-9%) che gli altri vini (vin de Pays e altri, -8%) sono visti in calo molto più significativi.
La quota di Vqprd sul totale delle produzione dovrebbe raggiungere il 46%, contro il 44.7% del 2006.
Per quanto riguarda la situazione regionale, sono attesi ottimi numeri per l’Alsazia, buoni in Champagne (-3% sull’anno scorso però l’11% sopra la media storica), stabili in Borgogna (+2%) e Languedoc (-2/4% a seconda che si prenda il 2006 o la media storica).
Cali molto significativi sia nella zona di Bordeaux (-13-17%) che nella Loira (-6/10%).

Anche in Francia la vendemmia scarsa fa sì che si alzino i prezzi delle uve.
In particolare, questo fenomeno si sta verificando per i vini Bordeaux , ma è l’intero mercato a dare segni di ripresa.
Con il calare della domanda in eccesso e delle scorte i prezzi per ogni tonneau di 900 litri, che per diversi anni si erano mantenuti su quota 1.100 euro, salvo scendere a quota 835 euro nel corso delle campagne 2005 e 2006, mostrano oggi un leggero rialzo, nella misura del 5,3 per cento, raggiungendo quota 880 euro, mentre i volumi movimentati aumentano, nel periodo luglio 2006/luglio 2007 preso in esame, del 15 per cento.
Anche se è ancora presto per affermare che la crisi del settore sia passata, secondo gli analisti l’inversione di tendenza registrata va ritenuta senza dubbio molto importante. Per garantire un congruo guadagno ai produttori occorrerebbe infatti raggiungere quota 1.000 euro.

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