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Ottime performance per i fine wines nelle aste

I fine wines fanno segnare rendimenti del 10%, dimostrandosi un ottimo investimento. Anche asset alternativi come Bitcoin e i classici beni rifugio come l’oro hanno sofferto il confronto con il vino pregiato
08 febbraio 2023 | T N
Il vino pregiato, i cosidetti fine wines, ha registrato ottime performance di valore.
L’indice eWibe Market, che comprende tutte le principali etichette da investimento dei Paesi più rappresentativi, ha evidenziato a fine 2022 una crescita del 10,7% in controtendenza rispetto ai principali indici azionari che hanno chiuso in rosso: S&P500 (-15%), Nasdaq (-26,5%), Fste Mib (-11,6 per cento). Anche asset alternativi come Bitcoin (-57,0%) e i classici beni rifugio come l’oro (+1,7%) hanno sofferto il confronto con il vino pregiato.
Il fine wine mantiene il suo ruolo da protagonista anche nelle aste: Sotheby’s Wine ha chiuso con vendite record per 121 milioni di dollari (circa 112 milioni di euro, + 9% rispetto al 2021) e oltre un terzo delle vendite (54 milioni di dollari) è stato generato dal crescente mercato in Asia.
Gli intenditori francesi hanno speso 42 milioni di dollari nella aste di Sotheby’s, 32 milioni negli Stati Uniti e 22 milioni nel Regno Unito. Per Sotheby’s la
Borgogna è stata la regione preferita dai clienti, con il 51% delle vendite, seguita da Bordeaux con il 20%.
Pandolfini ha chiuso l’anno con un turnover pari a 3,6 milioni di euro trainato dalle due aste in presenza e in particolare da quella di aprile che ha generato 1,48 milioni, segnale che una selezione più mirata alle etichette di eccellenza è premiante.
Risultati positivi anche per Bolaffi che ha chiuso il 2022 con un volume d’affari di 2,45 milioni di euro.
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