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Il Copa-Cogeca prevede una forte riduzione della produzione di olio d'oliva e di olive da tavola

Il Copa-Cogeca prevede una forte riduzione della produzione di olio d'oliva e di olive da tavola

La produzione totale di olio d'oliva dell'Unione europea sarà inferiore a 1,5 milioni di tonnellate. La ridotta disponibilità, unita a un aumento vertiginoso dei costi di produzione, spingerà i listini

15 settembre 2022 | T N

Si prevede che la siccità e le alte temperature nei Paesi produttori dell'Unione Europea sarà penalizzata dalla siccità e dalle alte temperature. Secondo le secondo le stime attuali, la produzione totale di olio d'oliva dell'UE sarà inferiore a 1.500 mila tonnellate, il che rappresenta un calo di oltre il 35% rispetto alla precedente campagna 2021/22 (2.264 mila tonnellate).

Un'analoga tendenza al ribasso è per le olive da tavola (-30%).

Le previsioni sulla produzione d'olio di oliva del Copa-Cogeca in Spagna, Italia, Grecia, Portogallo e Francia

Particolarmente preoccupante è la situazione in Spagna, il più grande Paese produttore dell'UE, dove siccità e le alte temperature hanno compromesso lo sviluppo del frutto dell'olivo. Gli oliveti in asciutta è improbabile che diano frutti, mentre la produzione nei terreni irrigati può essere salvata solo se piove nel mese prima della raccolta.

Anche secondo le stime più ottimistiche, si prevede che la produzione crollerà a quasi la metà di quella della campagna precedente. Gli olivicoltori spagnoli si preparano a produzioni ancora più basse nel 2022/23 se dovesse continuare a non piovere.
Se l'attuale siccità persiste, anche la produzione dell'anno prossimo ne risentirà.

In Italia si prevede una riduzione della produzione di olio d'oliva del 30% rispetto all'anno scorso (329mila tonnellate).
Il calo è dovuto all'alternanza della produzione, aggravata dalla siccità, che ha messo gli oliveti in stress idrico, e a problemi fitosanitari.

La produzione di olio d'oliva in Grecia dovrebbe essere significativamente migliorata (+29%) rispetto allo scorso anno (227 mila tonnellate).
Le cifre previste sono soggette a variazioni in base a questioni fitosanitarie a Creta.

Dopo una produzione record nel 2021/22 (206 mila tonnellate), gli olivicoltori portoghesi prevedono per quest'anno un calo del 40% del raccolto, leggermente inferiore alla media quinquennale. Le cause principali sono sono la siccità e l'alternanza di produzione.

In Francia, le alte temperature al momento della fioritura hanno limitato la formazione dei frutti, mentre la successiva siccità estiva li ha fatti calare.
Di conseguenza, si prevede un -44% di produzione.

Per quanto riguarda le previsioni per le olive da tavola, le stime attuali indicano un andamento simile a quello dell'olio d'oliva.

I produttori spagnoli si aspettano un calo del 35%, mentre i loro colleghi italiani prevedono una diminuzione fino al 25%. In Portogallo la riduzione della resa dovrebbe oscillare tra il 25 e il 50%. I produttori francesi prevedono un calo del 42%.

Francisco Molina, presidente del gruppo di lavoro del Copa-Cogeca sulle olive e l'olio d'oliva, ha affermato che un raccolto diminuito sta mettendo il settore in una situazione molto complessa. La ridotta disponibilità, unita a un aumento vertiginoso dei costi di produzione, spingerà i listini. Se le previsioni dovessero essere confermate, le difficoltà affrontate dai produttori e dai consumatori
consumatori si ripercuoteranno sull'intera catena del valore.

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