Mondo 29/01/2021

L'altalenante mercato dell'olio d'oliva nel porto franco di Hong Kong

L'altalenante mercato dell'olio d'oliva nel porto franco di Hong Kong

L'Italia e la Spagna sono i principali fornitori di olio d'oliva vergine, insieme rappresentano più dell'84% del mercato in valore. Non solo extra vergine, per le proprietà salutari, anche prodotti premium, bio e modaioli


Nel 2019, l'olio d'oliva a Hong Kong ha rappresentato il 10% del volume totale delle vendite di oli e grassi, con un prezzo relativo molto più alto.
Le preoccupazioni per la salute favoriscono il consumo di questo prodotto in modo significativo, il che ha portato alla crescita delle sue vendite. In particolare, l'olio d'oliva è percepito come un prodotto sano e più esclusivo di altri oli da cucina.

Questo secondo uno studio di ICEX Spain Export and Investment, che dettaglia che i quattro principali gruppi di consumatori che acquistano olio d'oliva sono espatriati, cinesi istruiti all'estero, cinesi attenti alla salute di classe media e superiore e turisti occidentali attraverso il canale Horeca.

In termini di dimensioni del mercato, in 2019 il consumo di olio d'oliva a Hong Kong, sia vergine che raffinato, ha raggiunto un valore di 6 milioni di euro, in calo del 9% rispetto all'anno precedente. Sebbene Hong Kong sia un importante centro di riesportazione, nel caso specifico dell'olio d'oliva, circa il 90% di ciò che viene importato viene consumato, sia l'olio d'oliva vergine che quello raffinato. D'altra parte, il volume consumato di olio d'oliva sia raffinato che extravergine è stato irregolare, fluttuando di anno in anno sia nelle importazioni che nelle riesportazioni.

L'Italia e la Spagna sono i principali fornitori di olio d'oliva vergine a Hong Kong, insieme rappresentano più dell'84% del mercato in valore. Nel 2019, l'Italia ha esportato il 57% (circa 4 milioni di euro) di olio d'oliva vergine e la Spagna il 17% (circa 1,2 milioni di euro). Altri concorrenti come la Grecia, il Regno Unito o il Portogallo sono molto indietro rispetto alle cifre raggiunte da Spagna e Italia.

Hong Kong è un porto franco e quindi le barriere all'entrata sono praticamente inesistenti. A parte i requisiti di etichettatura, che sono comuni a tutti i prodotti agroalimentari, e le licenze di importazione (che sono di esclusiva responsabilità dell'importatore e sono una semplice formalità), non ci sono norme che regolano la quantità di merci da importare o le loro condizioni.

Lo studio evidenzia anche l'enorme crescita del canale online, poiché durante il 2020, e principalmente a causa della crisi sanitaria causata da COVID-19, ha registrato un aumento degli acquisti del 100% rispetto al 2019, secondo i dati di HKTDC. A Hong Kong, la principale piattaforma di e-commerce è HKTVmall.

In riferimento alle opportunità del settore, la crescente consapevolezza dei consumatori di Hong Kong per la salute rappresenta un'importante opportunità per l'olio d'oliva.

L'introduzione di oli d'oliva premium, biologici o arricchiti può rappresentare, secondo lo studio, una buona opportunità in un mercato che accoglie sempre più prodotti e costumi occidentali.

di T N