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L'olio extra vergine d'oliva in Germania è un prodotto etnico
Dati discordanti e una percezione dell'olio extra vergine d'oliva ancora molto legata a vecchie percezioni e abitudini. Cresce la domanda ma il deficit culturale rimane alto
26 aprile 2018 | T N
La Germania è un Paese chiave, all'interno dell'Unione europea, per l'olio extra vergine d'oliva.
La domanda di olio è in continua crescita, anche se non più ai ritmi di qualche anno fa, soprattutto in virtù di una frenata dello sviluppo economico tedesco, i cui effetti si sono manifestati anche sui consumi interni, in particolare di prodotti di importazione.
Resta però un forte divario nei numeri ma soprattutto nella cultura olearia tra nord e sud Europa.
Secondo l'associazione degli studi di consumo dalla Germania GfK (Gesellschaft für Konsumforschung) il consumo di olio d'oliva per famiglia si aggira intorno allo 0,85 litri/anno.
Una recente indagine dell'Università di Granada, però, stima che i consumi siano addirittura quattro volte tanto: 3,7 litri/anno/famiglia.
Le ricercatrici M. Martínez e María Isabel Viedma hanno poi evidenziato le apparenti contraddizioni nel consumo di olio di oliva in Germania, evidenziando come, sebbene la percezione sia di un grasso di alta qualità e molto sano, il 72% si ritrae dall'acquisto per via del prezzo elevato.
Il prezzo medio dell'olio extra vergine di oliva è mediamente più elevato del 20-30% rispetto all'Italia, con punte del 100% rispetto all'eccellenza, quindi cifre considerabili non ostative all'acquisto, se non fosse per il gap culturale nella funzione d'uso.
Ancor oggi nella cucina tedesca gli oli e i grassi vengono utilizzati abitualmente per friggere e l'olio extra vergine d'oliva, al netto del prezzo più elevato, è considerato meno adatto alla frittura dell'olio di girasole, scelto dal 71% dei tedeschi e dall'olio di colza (67%).
L'olio extra vergine d'oliva ha però delle frecce al proprio arco, nel momento in cui si trovasse una corretta funzione d'uso per la gastronomia tedesca e queste sono la percezione di salubrità, presente nel 77% dei tedeschi, unita alla naturalità (79%).
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