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Un progetto per armonizzare le regole internazionali sull'olio di oliva

Nel corso della sessione del Codex Alimentarius del 17-22 luglio scorso, vi sono state le prime aperture concrete per un'armonizzazione delle norme olivicolo-olearie a livello mondiale tra quelle del Coi e quelle del Codex, entrambi organismi afferenti alle Nazioni Unite

25 luglio 2017 | T N

E' apparentemente strano, per chi non conosce le strane dinamiche della diplonazia internazionale, che due organismi afferenti all'Onu, quali sono Codex Alimentarius e Consiglio Oleicolo Internazionale, arrivino ad avere differenti standard e metodi di analisi per gli oli di oliva.

E' sufficiente però sapere che il Codex Alimentarius, sebbene nato dopo il Coi, riunisce tutte le nazioni aderenti all'Onu mentre il Consiglio Oleicolo Internazionale solo i paesi produttori, almeno fino a un anno fa.

Sono così nati standard differenti, con alcuni dei Paesi non aderenti al Coi, come Stati Uniti e Australia, che hanno creato una loro serie di norme e con quelle del Codex che tendevano ad essere obsolete, senza davvero tutelare la qualità e genuinità della famiglia degli oli di oliva.

Nel corso dell'ultima sessione del Codex Alimentarius, dal 17 al 22 giugno, alcuni organismi mondiali di prodotto, tra cui il Coi, sono stati invitati a partecipare.

Jaime Lillo, come vicedirettore del Consiglio oleicolo internazionale, ha incontrato i membri del segretariato Codex, compreso Tom Heilandt, il segretario della commissione Codex Alimentarius e Patrick Sekitoleko, responsabile del comitato Codex sui grassi e sugli olii.

Ribadendo l'apertura del Coi anche ai paesi non produttori, il vicedirettore ha delineato i settori di collaborazione con il Codex e altre organizzazioni internazionali, in particolare per quanto riguarda gli standard e i metodi di verifica dell'olio prodotti.

Nel corso degli incontri sono state gettate le premesse per l'eventuale presenza del Segretario della Commissione Codex Alimentarius alla prossima sessione del Coi, nonché la possibilità di organizzare un workshop sull'armonizzazione degli standard di olio d'oliva in collaborazione con il Codex Alimentarius. Inoltre, il Codex ha espresso la volontà di organizzare una sessione di degustazione di oli d'oliva alla riunione della commissione per i grassi e gli oli nel 2019 in Malesia.

Tempi lunghi dunque per una concreta possibilità di armonizzazione delle norme commerciali sugli oli di oliva ma, almeno, sono state costruite le fondamenta del ponte che potrebbe unire le sponde dei due mondi: Codex e Coi.

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