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Stop all'agricoltura intensiva, il monito della Fao
L'obiettivo dei prossimi anni non può essere solo dare cibo a un'umanità in crescita ma anche incrementare la produzione alimentare senza danneggiare l'ambiente. "Dobbiamo passare da una produzione agricola ad alta intensità di risorse, ad una produzione ad alta densità conoscenza" ha affermato il direttore Fao Graziano da Silva
31 maggio 2017 | C. S.
Per raggiungere uno sviluppo sostenibile, dobbiamo trasformare i sistemi agricoli e alimentari attuali. Questo implica sostenere i piccoli agricoltori a livello familiare, ridurre l'uso di antiparassitari e di prodotti chimici e migliorare le pratiche di conservazione del suolo, ha dichiarato oggi il Direttore Generale della FAO, Graziano da Silva, nel suo intervento ai legislatori europei.
"L'intensificazione massiccia dell'agricoltura sta contribuendo ad incrementare la deforestazione, la scarsità dell'acqua, l'esaurimento del suolo e il livello delle emissioni di gas a effetto serra", ha dichiarato Graziano da Silva. Ha poi fatto notare che, mentre i sistemi agricoli ad alta intensità di risorse e di input hanno fatto notevolmente aumentare la produzione alimentare, questo ha significato un costo elevato per l'ambiente.
"Oggi, è fondamentale non solo aumentare la produzione, ma farlo in un modo che non danneggi l'ambiente. Chi coltiva deve andare di pari passo con la nutrizione del pianeta". Questo è in linea con l'Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 e con l'Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, ha aggiunto.
"Dobbiamo passare da una produzione agricola ad alta intensità di risorse, ad una produzione ad alta densità conoscenza" ha affermato Graziano da Silva.
Il futuro del cibo e dell'agricoltura
Parlando ai membri della Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento europeo, Graziano da Silva ha sottolineato i risultati della rapporto FAO, The future of food and agriculture: trends and challenges.
Tra le 15 tendenze descritte nel rapporto, compare l'impatto dei conflitti, del cambiamento climatico, e della migrazione. Il rapporto FAO prevede inoltre 10 sfide per raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l'agricoltura sostenibile in tutto il mondo.
Nel suo intervento, il Direttore Generale della FAO si è concentrato su quattro temi principali: il cambiamento climatico; la diffusione di malattie e parassiti transfrontalieri; la perdita e lo spreco di cibo; e l'importanza di eliminare non solo la fame, ma tutte le forme di malnutrizione nel mondo.
Affrontare il cambiamento climatico
Graziano da Silva ha sottolineato che nessun settore è più sensibile al cambiamento climatico dell'agricoltura - specialmente per i piccoli agricoltori e per gli agricoltori a livello familiare dei paesi in via di sviluppo - mentre i sistemi agricoli e alimentari rappresentano circa il 30% delle emissioni totali di gas serra.
"Nell'agricoltura, l'adattamento e la mitigazione vanno di pari passo". Ha poi sottolineato la necessità di ridurre le emissioni di gas serra e allo stesso tempo sviluppare la resilienza e promuovere l'adattamento degli agricoltori all'impatto del cambiamento climatico.
A tal fine, la FAO sostiene i paesi attraverso diverse iniziative e approcci, tra cui un'agricoltura intelligente dal punto di vista del clima, l'agro-ecologia e l'agro-forestale.
Frenare la diffusione delle malattie e dei parassiti transfrontalieri
La globalizzazione, il commercio e il cambiamento climatico, oltre a una ridotta resilienza dei sistemi produttivi, hanno tutti contribuito negli ultimi anni alla grave diffusione di parassiti transfrontalieri e di malattie, che costituiscono una grave minaccia per i mezzi di sussistenza degli agricoltori e per la sicurezza alimentare di milioni di persone.
Da parte sua, la FAO aiuta i paesi a implementare sistemi di prevenzione e sorveglianza. "Anche in situazioni di conflitto e di crisi prolungate, promuoviamo programmi di vaccinazione del bestiame, come al momento stiamo facendo in Sud Sudan e in Somalia".
"Save the Food"
Oggi il mondo produce abbastanza da alimentare la popolazione mondiale, ma circa un terzo di questo cibo va perduto o sprecato, mentre vi è contemporaneamente uno spreco di risorse naturali come terra e acqua.
La FAO attualmente sostiene circa 50 paesi nel settore delle perdite e degli sprechi alimentari, anche attraverso l'iniziativa SAVE THE FOOD, una partnership unica - con più di 850 membri provenienti dal mondo industriale, dalle associazioni, dagli istituti di ricerca e dalle organizzazioni non governative - che affronta questi problemi "attraverso l'intera catena di valore dal campo alla forchetta" ha specificato Graziano da Silva ai parlamentari europei.
Il ruolo dei parlamentari nella lotta contro la malnutrizione
Citando stime che indicano che quasi la metà della popolazione adulta dell'Unione Europea è in sovrappeso, il Direttore Generale della FAO ha osservato come la malnutrizione colpisce sia i paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo.
"Il modo per combattere questo fenomeno è quello di trasformare i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo e fornire alle persone delle diete più sane", ha detto Graziano da Silva.
Ha poi fatto appello ai parlamentari affinché come legislatori, garantiscano che adeguate politiche, programmi e quadri operativi siano alla base di una legislazione appropriata.
"I parlamentari non solo hanno i mezzi per mettere l'alimentazione al più alto livello dell'agenda politica e legislativa, ma possono anche garantire che i programmi avranno i budget necessari per la loro attuazione".
Il Direttore Generale della FAO ha infine elogiato i Membri del Parlamento Europeo per aver costituito "L'Alleanza per la lotta contro la fame" che secondo Graziano da Silva svolgerà un ruolo importante nella lotta contro la malnutrizione in Europa.
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