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VIGNAIOLI FRANCESI ATTACCANO BOTTI E AUTOCISTERNE DI VINO ITALIANO E SPAGNOLO

Un gruppo militante e combattente, formato da un centinaio di viticoltori, ha dato l’assalto con bastoni e mazze a punti di stoccaggio di alcuni négociants, bloccando poi anche l’autostrada A9 fra Montpellier e Béziers. “Non è vandalismo, è autodifesa” si è giustificato un manifestante

11 marzo 2006 | T N

Il mondo del vino francese è alla disperazione. Si attendono urgenti aiuti da parte dello Stato, che tardano ad arrivare. La frustrazione dei vignaioli così si sfoga con i négociants e i supermercati, rei di arricchirsi alle loro spalle.

Le violenze sono iniziate pochi giorni fa quando un gruppo di oltre 100 viticoltori, mascherati e muniti di bastoni e mazze, ha assaltato un deposito di vino a Sète. Qui ha attaccato e svuotato un’autocisterna contenente vino italiano, più di mille litri sono andati perduti.
E’ quindi stata la volta di un altro magazzino dove sono andati perduti più di mille ettolitri di vino che sono stati lasciare zampillare dai tini aperti.
Non soddisfatti i manifestanti si sono diretti sulle strade, compresa l’A9 fra Montpellier e Béziers, dove hanno attaccato anche veicoli della polizia. Nessun agente è rimasto ferito.
Prima che la situazione ritornasse sotto controllo, il gruppo militante del CRAV (comitato regionale per l’azione della viticoltura) hanno aperto le valvole su tre autocisterne spagnole dirette nella Borgogna.
“Non è vandalismo, è autodifesa” si è giustificato un manifestante.

Il Ministro dell'agricoltura francese, Dominique Bussereau, ha bollato le azioni dei vignaioli come “inaccettabili”, anche se ha riconosciuto la loro “afflizione”.

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