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Km0 e biologico. Il consumatore americano confonde i due brand

Una ricerca dell'Università della Florida mette in luce la superficialità con cui il consumatore Usa assimila informazioni riguardanti il cibo, tanto da confondere “organic” con “local”

06 giugno 2014 | T N

Secondo una ricerca dell'Università della Florida un consumatore americano su cinque confonde il brand “organic” (biologico) con quello “local” (Km0).

La ricerca è stata condotta in collaborazione con altre tre Università statunitensi, convolgendo 2511 persone negli Usa e in Canada. Il 17% degli intervistati pensava che i due termini fossero intercambiabili.

Nonostante la pubblicità e la promozione che è stata fatta sui due brand, con l'”organic” che si è concentrato sull'assenza di pesticidi e il “local” sullo scarso impatto ambientale dovuto alle minori distanze di trasporto.

Un altro dato emerso dalla ricerca è che il 22% degli intervistati pensa che locale significhi anche privo di Ogm.

Una ricerca molto importante poiché i prodotti biologici e locali hanno visto una domanda sempre più crescente negli ultimi anni, sulla base di una qualità percepita molto elevata, anche se non sempre chiara nella mente del consumatore.

I prodotti bio hanno raggiunto vendite per 26,7 miliardi dollari negli Stati Uniti e 2,6 miliardi dollari in Canada nel 2010, secondo l'Organic Trade Association.

Le cifre esatte per i prodotti alimentari coltivati ​​localmente sono più difficili da trovare, ma le stime più recenti indicano che le vendite dei prodotti locali sono state pari a 4,8 miliardi dollari negli Stati Uniti nel 2008, secondo uno studio del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti.

La ricerca dell'Università della Florida può quindi essere uno stimolo, per le associazioni e i produttori, a moltiplicare gli sforzi informativi e promozionali per chiarire le virtù specifiche di ogni produzione.

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