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Coldiretti poco soddisfatta delle vendite d'olio sul mercato cinese

Le importazioni dall'Italia sono state pari ad appena 7mila tonnellate nel 2011, in crescita del 10%. Chiesto l'intervento dell'Ambasciata a Pechino

14 gennaio 2012 | R. T.

Le perplessità sollevate in Cina sulla reale origine delle olive utilizzate per produrre l’olio italiano esportato nel gigante asiatico danneggia il vero Made in Italy.

E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare la necessità di fare chiarezza in riferimento alla richiesta dell'autorita' cinese per la qualita' all'Ambasciata italiana a Pechino di fornire maggior informazioni sulle societa' italiane che sono sospettate di vendere in Cina olio etichettato come olio d'oliva italiano, ma che in realta' e' realizzato con oli provenienti da altri Paesi.

Bisogna evitare che - sottolinea la Coldiretti – soprattutto in Paesi emergenti importanti come la Cina, si radichi un falso Made in Italy identificato da marchi italiani, ma con poca o nulla materia prima nazionale, come purtroppo sta già avvenendo. Anche grazie al progetto della Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana, ci sono tutte le condizioni - continua la Coldiretti - per rifornire con olio extravergine italiano al 100 per cento l'intero mercato cinese le cui importazioni dall'Italia sono state pari ad appena 7 milioni di chili nel 2011, in crescita del 10m per cento.

In questo senso – continua la Coldiretti - è necessaria anche un reale svolta da parte delle autorità pubbliche italiane nel sostenere all'estero con la promozione il vero Made in Italy, dal campo alla tavola.

Sull'importazione di olio in Cina, l'Ambasciata italiana a Pechino è già intervenuta con un comunicato stampa che riportiamo:

Con riferimento ad articoli di stampa recentemente apparsi sui media locali, l’Ambasciata d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese sottolinea come la produzione e la commercializzazione in Italia ed all’estero dell`olio d`oliva italiano siano effettuate in conformita’ ad elevati standard di qualita’ e con l’obiettivo prioritario di assicurare la sicurezza alimentare dei consumatori.

Le autorità italiane preposte alla Salute e alla Pubblica Sicurezza applicano su tutti i prodotti agro-alimentari un approfondito sistema di controlli e la normativa in materia di tutela dei consumatori è perfettamente in linea con quella dell’Unione Europea.

Per quanto riguarda gli oli, la normativa italiana è particolarmente rigorosa. L’Italia è l’unico Paese membro dell'UE nel quale già dal 2009 gli oli vergini ed extravergini di oliva vengono sottoposti a un doppio obbligo di tracciabilità, esteso non solo ai prodotti destinati al mercato comunitario ma anche a quelli inviati in Paesi extra UE. La possibilità di collocare olio d’oliva sul mercato è altresì preceduta da due esami obbligatori, l’uno chimico-fisico e l’altro organolettico. Infine, per evitare ogni discriminazione tra i consumatori in Italia e quelli all’estero, vengono effettuati ulteriori controlli di conformità nella commercializzazione internazionale dei prodotti.

Tutte le tipologie di olio d’oliva sono contraddistinte da una specifica certificazione che risponde a rigidi criteri normativi.

Anche le norme sull’etichettatura sono improntate alla massima trasparenza ed impongono al produttore di indicare una serie di informazioni che consentono ai consumatori - italiani ed esteri - di avere chiara consapevolezza circa la qualità del prodotto e l’affidabilità del produttore.

Quanto ai presunti casi di contraffazione denunciati dai media locali, le Autorità italiane di polizia si sono immediatamente attivate e stanno effettuando ogni opportuno controllo. Ad oggi, tuttavia, non risulta alcun caso confermato di nocività per i consumatori né alcuna irregolarità nella produzione destinata ai mercati extraeuropei.

L’Ambasciata d’Italia e’ in stretto contatto con l’Amministrazione Generale per la Supervisione della Qualità, l`Ispezione e la Quarantena della Repubblica Popolare Cinese, alla quale ha assicurato massima collaborazione per vigilare sulla qualità dei prodotti agroalimentari italiani e sulla completa sicurezza dei consumatori, anche dopo che tali prodotti sono immessi sul mercato locale.

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