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Altro no alla liberalizzazione dei diritti d'impianto

La Spagna si aggrega al gruppo che chiede un ripensamento a Bruxelles. La coalizione dei contrari alla riforma diventa così maggioritaria

21 maggio 2011 | R. T.

Il fronte anti-liberalizzazione dei vigneti trova un nuovo alleato. Al gruppo degli oppositori, comprendente nove Stati europei (Italia, Francia, Germania, Ungheria, Romania, Cipro, Portogallo, Grecia e Austria) si aggiunge la Spagna. A darne notizia è stato il ministro francese dell'agricoltura Bruno Le Maire, a margine ai lavori del consiglio dei ministri dell'agricoltura che si è concluso ieri a Bruxelles.

Le nazioni contrarie al provvedimento previsto dalla riforma europea del settore prevista nel 2015 hanne nel particolare inviato lo scorso 4 aprile una lettera al commissario Ue all'agricoltura, Dacian Ciolos per bloccare la misura.

In particolare il ministro francese ha sottolineato, con soddisfazione, che con l'adesione della Spagna e' ormai maggioritaria la coalizione di Stati membri che chiede alla Commissione europea di rivedere la soppressione dei 'diritti di impianto' nel settore vitivinicolo (misura che regolamenta la superficie che in Europa puo' essere destinata alla produzione di vino). Se la soppressione del sistema dovesse entrare in vigore, ha messo in guardia Le Maire, si tradurrebbe in ''sovrapproduzione, riduzione dei prezzi e diminuzione della qualita'''.

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