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Se vuoi esportare in Francia pensa a profumo e sapori

Nel primo sememstre 2010 45 milioni di fatturato per l'extra vergine italiano, il 30% dell'intero import francese

23 ottobre 2010 | T N

Con un saldo positivo che sfiora i 45 milioni di euro nel primo semestre del 2010, pari a 145mila quintali che registrano un 27 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, l'Italia si conferma secondo esportatore di olio extra vergine di oliva in Francia e partner privilegiato per il prodotto d'eccellenza.

Dall'indagine Unaprol emerge che la Francia con poco più di 4 mila tonnellate di prodotto locale rappresenta il quinto produttore della UE dopo Spagna, Italia, Grecia e Portogallo. Importa mediamente oltre 100mila tonnellate all'anno di prodotto per far fronte al proprio fabbisogno interno e di queste 100mila tonnellate circa il 30% di prodotto di alta qualità è importato direttamente dall'Italia.

Quasi la totalità del prodotto importato (95%), appartiene alla categoria extra vergine di oliva e il successo dell'olio extra vergine di oliva di alta qualità europea di origine italiana è giustificato principalmente dalla percezione dello stesso da parte della clientela locale come un prodotto di qualità caratterizzato da gusto ed aroma molto intensi.

Il sondaggio effettuato da Unaprol nei due anni precedenti in Francia ha evidenziato che tra i consumatori d'oltralpe i punti di forza del prodotto di qualità sono nell'ordine: aroma e profumo; gusto e sapore, seguiti da qualità e origine del prodotto.

Le azioni del programma di informazione e promozione UE di Unaprol e Mipaaf si svolgeranno per tutto il 2011 in Francia. Il programma si propone di stimolare il consumo di extra vergine, intensificare e diversificare l'uso di olio extra vergine di oliva nella cucina; migliorare l'informazione dei consumatori su aspetti meno noti del prodotto e fidelizzare le fasce più giovani della popolazione.

Il programma è rivolto principalmente a responsabili degli acquisti puntando principalmente a coinvolgere la fascia di età compresa tra 20 e 40 anni; opinion maker e cioè: gastronomi, cuochi, ristoratori, giornalisti e stampa specializzata di gastronomia, con un attenzione particolare alle riviste femminili; stampa medica e paramedica; operatori della distribuzione.

I principali canali di diffusione dei messaggi riguardano: promozione nei punti di vendita, dove vengono organizzate degustazioni guidate e proposte nuove ricette. Viene diffuso materiale informativo, in ristoranti e gourmet. Intensa anche l'attività di relazioni pubbliche con i media che sono puntualmente informati su eventi e iniziative collegate al progetto. Completano il programma un nutrito calendario di partecipazione a fiere e saloni e incoming di operatori per favorire relazioni commerciali più durature.

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