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CAMILLERI? CI FA SCOPRIRE "IL COLORE DEL SOLE"
Un romanzo breve e di straordinario fascino. Lo scrittore si cala nella storia fino a diventarne protagonista. Narra di un rocambolesco avvicinamento da parte di alcuni individui che vogliono fornirgli scritti autografi del Caravaggio, nonché di una camera oscura con cui si prova che il grande pittore avrebbe lavorato a ricalco
24 marzo 2007 | Antonella Casilli
Amicizie che con fiducia mi squillano per veloci consigli di lettura sono molto sorprese, in questo periodo, allorchè con trasporto e convinzione consiglio Il colore del sole di Andrea Camilleri edito per i tipi di Mondadori.
La telefonata veloce dal punto vendita, quale che sia, non permette che scenda nei particolari, utilizzo, allora, questo spazio per chiarire perché io, nemica di Montalbano tanto quanto lo sono di Maigret, poi provi tanto entusiasmo per il Camilleri narratore, così come in verità lâho sempre provata per il suo duale predecessore francese, il grande Simenon orfano di Maigret.
Iniziamo da pagina 119, dove lâautore, con onestà intellettuale, spiega come è venuta lâidea di questo romanzo breve.
Nel 2005 la curatrice del Dusseldorf Museum Kunst Palast, Karina Luz, dovendo allestire una mostra su Caravaggio, invitò Camilleri a scrivere un racconto di quindici cartelle sul grande pittore.
A lavoro finito, Camilleri si accorse di aver scritto molto di più ed allora trasse le cartelle richieste che poi sono state stampate nel volume antologico Maler Morder Mytos (Geschichten Zu Caravaggio, Hatje Cantz, Ostfieldern 2006), il testo integrale è invece questo bellissimo romanzo.
Lâautore si cala nel romanzo e ne diventa protagonista, perché nella prima parte narra un rocambolesco avvicinamento da parte di individui che vogliono fornirgli scritti autografi del Caravaggio, nonché una camera oscura prova
che Caravaggio avrebbe lavorato a ricalco.
Chiuso in una masseria siciliana Camilleri esamina scritti di pugno dallo stesso Caravaggio.
Ecco la prima, originalissima particolarità delle scelte di Camilleri, che con
veridicità introduce elementi assolutamente impossibili, tanto impossibili da sembrare veri.
Caravaggio, notoriamente poco colto, ha lasciato solo scarni bigliettini, scontrini diremmo oggi; e ha del sorprendente che abbia usato la scrittura per indagare sui misteri profondi della propria anima.
Il periodo romanzato da Camilleri è il cosiddetto periodo maltese-siciliano.
Nonostante la cattiva fama di Caravaggio, i Colonna si dimostrarono sempre apertamente suoi protettori, tanto che Fabrizio Colonna, divenuto comandante in capo della flotta dellâordine dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme a Malta - un ordine che accoglieva i giovani più turbolenti e scapestrati, restituendo loro una sorta di immunità - lo ammette nellâordine, specificando però che la nomina gli era concessa per meriti e non per nascita, evidenziando quindi che ad un pittore di minor talento non sarebbe stato accordato mai tale onore.
Quando tutto sembrava volgere per il meglio, Caravaggio si trovò agli arresti a Malta, nella guva, una fossa scavata nella roccia profonda poco più di tre metri. Nessuno dei documenti del tempo chiarisce il mistero dellâarresto. Lâunico indizio al riguardo è contenuto nel documento della sua espulsione dallâ ordine, che lo definisce membro âputridum et foetidumâ.
Non si sa come da qui Caravaggio riesce ad evadere. La fantasia di Camilleri ipotizza e rende credibile - tanto credibile che vien di dare per certa lâipotesi - che Caravaggio non sia fuggito alla volta di Siracusa via mare, ma sia sbarcato nei pressi di Girgenti, e sia tornato a Licata e da lì abbia proseguito via terra per Siracusa.
Camilleri con fantasiosa verosimiglianza riempie dieci giorni di black
out storico nella biografia del pittore.
La scrittura seicentescheggiante di Caravaggio la fa da padrone, in queste
improbabili ma affascinanti pagine autobiografiche coinvolgendo il
lettore al punto tale che a libro chiuso si sentirà impellente il desiderio di rispolverare alla memoria tutta lâopera pittorica del nostro.
Ricordiamo allora che il San Gerolamoâ riportato in copertina si
trova a Roma alla Galleria Borghese, ma merita una visita anche il âRitratto di
fra Antonio Martelli, Cavaliere di Maltaâ, che si trova a Firenze presso Palazzo Pitti.
Questo ritratto - che non sappiamo se sia stato eseguito a Malta prima della partenza di Martelli per Siracusa, oppure sia stato realizzato a Messina, dopo lâevasione di Caravaggio da Malta - mi sembra sia in grande sintonia con la scrittura di Camilleri, il quale di se stesso dice: "â¦sono, per una certa
deformazione professionale portato a vedere possibili intrighi in ogni fatto che non sia subito chiaro, addirittura non illuminato in ogni angolo da una luce solare".
Andrea Camilleri, Il colore del sole, Mondadori, pp. 122, euro 14