Libri
Il satiro e la luna blu
L’anima rimbalza, graffia, scalcia, e quando giunge il momento del travaglio è come se ci si svegliasse all’improvviso. Con Carla Stroppa, ci mettiamo in viaggio nel cuore visionario dell’immaginazione
28 gennaio 2012 | Paola Cerana
E' un filo invisibile quello che tesse le nostre vite. Cuce una rete di serendipici incontri, che possono talvolta nascere anche da un libro. Persino così, infatti, carezzando pagine, si può entrare in comunicazione con un’altra Anima, attraverso le immagini riflesse che le parole scritte evocano.
E’ stato leggendo Il satiro e la luna blu che sono entrata in contatto con l’autrice del libro, pur non conoscendola. Carla Stroppa, psicoanalista junghiana, scrittrice, docente e creatura dalla rara sensibilità, ha scritto questo saggio con uno stile così coinvolgente da risucchiarmi nelle pagine.
E’ un linguaggio dell’anima il suo, anfibio, che procede in un ondivago fluttuare, senza tuttavia allontanarsi mai dalla terraferma. Per natura la voce dell’anima rifugge le vie della logica e della razionalità e corteggia piuttosto il sentiero mito-logico e immaginifico, quello dei poeti, dei bambini e dei folli. Carla Stroppa fa suo questo linguaggio e lo fa con una raffinatezza squisitamente femminile, lunare, ma anche con una lucidità straordinariamente potente, solare.
Con passione e sorveglianza, come direbbe forse lei. Del resto, il libro affronta il tema dell’analisi del profondo e della relazione transferale, quell’alchemico rapporto che intreccia analista e paziente durante un percorso di crescita da cui entrambi escono modificati. L’autrice sfrutta, dunque, la stessa dialettica della coppia terapeutica: quella del preconscio, la cui grammatica affonda nei simboli dei sogni, dei miti e degli archetipi.
Carla Stroppa dedica il libro ad Alma, una sua paziente. Una giovane donna, unica e irripetibile come ogni essere umano, la quale al contempo rappresenta la condizione esistenziale di tutte quelle donne che cercano se stesse, partendo da profonde lacerazioni forse mai colmabili, eppure risolvibili attraverso l’afflato creativo dell’anima stessa.
“Sto male, sto molto male dottoressa ma non so da che parte cominciare, non so come parlarne.” Così, con gli occhi colmi, Alma bussa umilmente alla porta della speranza. E’ pallida, bella di un’antica bellezza, disarmata e disarmante. Senza parole e senza orizzonti, si presenta piena di sogni e d’immagini che echeggiano un vissuto costellato di vuoti e delusioni. Alma è cresciuta orfana di affetti autentici e di specchi fedeli in cui ritrovarsi. Ma è anche una donna intelligente, lirica, dal cuore appassionato e immaginativo, ed è questo che fa la differenza, perché il suo cuore visionario le permetterà di cogliere la luce dietro l’ombra e la sua creatività sarà il riscatto definitivo allo smarrimento psichico. Da sola, però, non le sarebbe stato possibile varcare la soglia della rinascita. Con l’aiuto dell’amore e del rigore transferale, invece, Alma ha trovato l’accesso alla vita psichica e ha così potuto spingere lo sguardo oltre l’asse orizzontale dell’esistenza per arrampicarsi su quello verticale, in profondità e in altezza: ha vissuto la croce necessaria alla rinascita, ricucendo sanguinosi strappi in magnifici arazzi.
Leggendo il libro mi sono specchiata negli occhi colmi di Alma, riflessi in quelli della sua analista. M’è sembrato di spiare entrambe, d’intrufolarmi in un pertugio segreto, di violare un anfratto intimo ed esclusivo ma l’ho fatto con delicatezza e reverenziale rispetto. Rispetto per il coraggio e la fatica che il lavoro analitico comporta, in un reciproco compromettersi senza riserve e senza veli. Perché il cuore dell’analisi è questo: spogliarsi delle proprie maschere e rivivere il dolore per rielaborarlo e trasformarlo in consapevolezza e creatività. Alma ha compiuto un viaggio a ritroso nel tempo, ancorandosi alla memoria e facendo leva sull’immaginazione. In fine, è rinata, come donna e come artista. Non potrebbe, dunque, essere ognuno di noi, Alma? E non siamo tutti alla ricerca di uno specchio che rifletta la nostra immagine autentica? Non tutti siamo soggetti lirici come Alma, è vero. Ma tutti abbiamo un’Anima e in ognuna zampilla qualche goccia di lirismo, magari celato per paura, vergogna o incredulità, eppure c’è ed è linfa vitale.
Individuare senza indugi il proprio posto nella scena del mondo può diventare il problema di tutta un’esistenza, soprattutto oggi, in cui oltre ad essere spesso orfani d’affetti lo si è anche di ideali e di obiettivi. L’analisi serve anche a questo. Raccogliere i cocci di un vissuto insoddisfacente, che non ci rispecchia, è un fardello pesante ed è estremamente difficile talvolta non farsi inghiottire nella voragine del vuoto. Il corpo risponde sempre al malessere dell’anima: si ribella, si ammala, s’abbruttisce e s’accascia moribondo e inascoltato. Oppure, al contrario, s’abbandona a un circolo vizioso d’abbagli e d’illusioni, perseguita a giostrare, condannato a reiterare comportamenti inconcludenti e distorti, alla deriva delle proprie inconsapevoli pulsioni. Tuttavia, prima o poi, l’Anima pretende di ricomporsi, di abitare il suo spazio e di vivere il suo tempo, perché il tempo è irreversibile solo per il corpo, mai per la psiche. L’Anima allora rimbalza, graffia, scalcia, e quando giunge il momento del suo travaglio è come se ci si svegliasse all’improvviso – è la cacciata dall’Eden – per rendersi conto d’aver perso solo risorse, sperperato energie e collezionato fantasmi. Per cosa? Per chi? Cercare se stessi attraverso l’analisi, affidarsi all’amore transferale sapiente e sorvegliato, non significa riconquistare l’Eden perduto, l’innocenza primordiale, ma significa conquistarne una nuova, adulta. Il costo è alto, perché prendere coscienza è sempre doloroso ma il valore dell’identificazione di Sé non ha prezzo.
L’Anima ha bisogno della Persona, sempreché la Persona sia disposta a proteggerla e a valorizzarla; e la Persona ha bisogno dell’Anima, sempreché l’Anima sia disposta a proteggerla e a valorizzarla. Il problema, l’inquietante problema, è che l’Anima sorge sempre dietro l’Ombra e per incontrarla occorre varcare quella soglia oscura e spingersi sino al punto in cui essa lascia trasparire una luce inedita. Occorre affrontare il Satiro, il briccone malandrino, per abbracciare la Luna, la coscienza femminile. Occorre affrontarlo non per combatterlo e scacciarlo ma per conoscerlo e sposarlo. Carla Stroppa, attraverso Alma e i suoi sogni, ci invita a entrare direttamente nel sogno che ci sogna, a guardare negli occhi il Satiro senza vacillare, per avvicinarci alla Luna. Luna che è blu, il colore che separa il nero della depressione dal bianco della rinascita, blu come la tristezza che emerge dalla disperazione nel suo procedere verso la riflessione, come scrive Hillman. Il pensiero solare, razionale, maschile, è sempre all’opera sull’orizzonte della coscienza lunare, aurorale, femminile. Le due metà non possono essere scisse, è un matrimonio celebrato dal firmamento quello tra Sole e Luna, tra sensi e spirito, e solo da questa ricomposizione psichica può sbocciare la vera creatività. Solo così, in fine, l’Anima personale può trascendere se stessa per ricongiungersi all’Anima mundi, quella dimensione grandiosa che restituisce ad ognuno il proprio spazio nel mondo.
E' un filo invisibile, dunque, quello che tesse le nostre vite. Cuce una rete di serendipici incontri, che possono talvolta nascere anche da un libro. Io, leggendo Il Satiro e la Luna blu, sono entrata in contatto con un’autrice ‘magica’ e attraverso lei ho incontrato Alma. Auguro lo stesso contagioso incanto ai prossimi lettori. Non abbiate timore né imbarazzo di scivolare dentro voi stessi e di raccogliere perle su ombrosi fondali. Affrontate con candido stupore questo viaggio solitario dall’imprevedibile destino, scoprirete quant’è concreto e veritiero il linguaggio dei sogni. Non sorprendetevi, in fine, se nel mezzo del viaggio narrativo sentirete d’un tratto una voce nel cuore: potrebbe essere il fanciullo che c’è in voi, che sta svegliando l’artista o il poeta da tempo addormentato nei silenziosi abissi della vostra Anima.

Carla Stroppa, Il Satiro e la Luna blu, Moretti & Vitali

Potrebbero interessarti
Libri
Nel nome del pane: l’agroalimentare dei nostri giorni in un romanzo, forse
L’opera prima di Luigi Chiarello incuriosisce dal titolo e avvia lungo un percorso che interroga ciascuno di noi sul rapporto personale, e poi della società tutta, col cibo. Il passato sono storia e simboli, il presente è un’incognita
28 novembre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Libri
I Georgofili e il Giubileo: un volume con letture scelte sull’agricoltura negli anni giubilari
Il volume raccoglie 17 letture svolte da Accademici negli altrettanti anni giubilari compresi tra il 1775 e il 2025 ed offre al lettore diversi spunti, fornendo l’opportunità di ripercorrere un viaggio a tappe, scandito dalle cadenze degli anni giubilari, lungo il cammino dell’agricoltura nazionale
26 novembre 2025 | 17:00
Libri
Guida Vitae 2026: le 400 eccellenze selezionate da AIS in degustazione a Firenze
Il 15 novembre alla Stazione Leopolda a Firenze l'evento con le finali dei premi per i sommelier tra cui il concorso Miglior Sommelier d’Italia. L'Associazione Italiana Sommelier presenta la Guida Vitae 2026
14 novembre 2025 | 18:00
Libri
Fonte di Foiano è l'azienda dell'anno per Flos Olei, l'extravergine migliore è spagnolo
Anche quest’anno l’Italia si dimostra un punto di riferimento internazionale. Grande vitalità del settore in gran parte del globo: dalla Spagna, alla Croazia, alla Grecia, al Sudafrica fino al Cile
05 novembre 2025 | 15:00
Libri
In un volume i 75 anni della storia dell’Accademia e del suo ruolo di valorizzazione del settore vitivinicolo
L’Accademia della Vite e del Vino conta oggi 554 membri nelle diverse categorie, ha patrocinato convegni, incontri scientifici e tecnici e ha organizzato e svolto ben 340 Tornate Accademiche, di cui 17 all’estero in Paesi europei ed extra-europei
23 aprile 2025 | 17:00
Libri
La Guida agli Extravergini di Slow Food Italia compie 25 anni
Tante novità e una decisione politica: fuori dalla Guida le aziende che attuano il superintensivo. Un lavoro di squadra per far conoscere oli, storie e territori: 823 aziende segnalando 1321 oli extravergini di qualità
02 aprile 2025 | 09:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o RegistratiGiulia Basile ( 14-04-1945)
28 gennaio 2012 ore 09:43Brava Paola!per chi ti legge hai saputo trasformarti tu in analista: dell'autrice, della protagonista e del lettore. Condivido in pieno e ritengo cosa preziosa, in un mondo del mordi e fuggi, avere uno che legga un libro come hai fatto tu.
Paola Cerana
28 gennaio 2012 ore 10:17Grazie a te Giulia. Quando leggo un libro, mi piace 'togliermi di mezzo' poi, lasciare spazio a 'lui' dentro di me e ridargli voce, possibilmente cogliendo l'anima del testo. Ogni libro ha in sè qualche cosa di prezioso, un messaggio che valga a pena veicolare, ma ci sono certamente libri più contagiosi di altri. Dipende dallo stato d'animo, forse, o da una misteriosa affinità tra autore e lettore, chissà. Questo, Il Satiro e la Luna blu, è uno di quei libri 'magici', almeno per me, che prendono per mano e introducono oltre il sipario che separa il visibile dall'invisibile.
Non esiste contagio più sano di quello di una buona lettura, si sta decisamente meglio dopo!