Libri 12/03/2011

La Morte. Parlandone senza banalità né inquietudine

Maria Felice Pacito affronta l’argomento con la disinvoltura di una filosofa e la pragmaticità di una psicologa. Paola Cerana recensisce il libro L’ingiustizia estrema


Parlare di Morte senza rischiare d’essere banali o, peggio, di trasmettere inquietudine non è facile. Nel primo caso, si rischia di annoiare, nel secondo di allontanare chi ci ascolta.

Maria Felice Pacito affronta l’argomento con la disinvoltura di una filosofa, la pragmaticità di una psicologa e l’umiltà di ogni essere umano che non può evitare di riflettere sulla propria finitezza. Partendo dagli albori della filosofia, l’autrice ci accompagna attraverso un affascinante percorso storico che fa tappa ai maggiori pensatori fenomenologici-esistenziali, attingendo qua e là dall’esperienza religiosa ma soprattutto dalla prospettiva psicologica.

L’ingiustizia estrema è un viaggio che prende il via da tre interrogativi ai quali, probabilmente, non si troverà mai una risposta univoca. L’importante, scrive la Pacito, è continuare a viaggiare interrogandosi sul senso della fatica di vivere e sulla fine dell’esistenza.

Né Sant’Agostino, né Freud, né Jung, né i neuroscienziati possono dare una spiegazione al male, alla sofferenza, al senso di colpa e di vuoto che la perdita di un affetto, di un amico, di un figlio provoca nell’essere umano. Tuttavia, se alla Morte non c’è antidoto, è possibile imparare ad affrontarla con consapevolezza e vivere il lutto come un processo necessario alla ricostruzione di un futuro, piuttosto che come annientamento del passato.

Oggi il dolore è quanto mai sconveniente: in una società esaltata dalla perfezione fisica e dalla giovinezza, pensare e parlare di Morte è tabù, meglio evitare per non sprofondare. Eppure, prima o poi, Essa tocca tutti noi. Per questo, conclude la Pacito, è saggio prepararsi al morire imparando a vivere: Prometeo, nella sua irriducibile ostinazione, è il prototipo della vitalità, del suo non arrendersi … del suo continuo fare e aprirsi ad un orizzonte futuro, nonostante la Morte.



Maria Felice Pacito, L’ingiustizia estrema. ‘Gli antemorti’. Perché il male? Perché la sofferenza? Perché la morte?, Alpes, 2009