Libri 18/12/2010

I libri da regalare, i libri da regalarsi. Tra Natale e Capodanno

I nostri consueti consigli per scegliere tra i tanti titoli in libreria. Le nostre indicazioni di narrativa e saggista. Noi abbiamo selezionato venti volumi. A dominare la scena sono i libri sul vino. E ricordate: leggendo, possiamo coltivare e nutrire la nostra mente




Libri, libri e libri. Non mancate all’appuntamento di fine anno in libreria. Scegliete con saggezza, evitate i libri in classifica. Fatevi guidare dall’istinto. Noi, ve ne proproniamo come di conseuto alcuni titoli. Buon Natale e buon anno a tutti. E buona lettura.

LIBRI LIBRI LIBRI



Giovanni Negri, Il sangue di Montalcino, Einaudi Stile Libero

Roberto Candido, enologo di fama mondiale, è stato trovato ucciso nell'abbazia di Sant'Antimo, tra le vigne di Montalcino. Sotto un antico affresco con san Cristoforo.
A indagare è chiamato il taciturno e colto commissario Cosulich. A cui tocca una bella gatta da pelare. Perché se c'è un winemaker assassinato, e se accorre la stampa nazionale e persino la Cnn, la faccenda è piú grossa di quanto sembri. È un complicato giallo di vino, con troppi interessi di mezzo, non sempre puliti. Ma è anche un giallo divino, perché forse Candido si era imbattuto in cose proibite e sacrileghe. Una verità sepolta nel cuore piú profondo della terra. Una verità che risale a tempi molto lontani, quando nei piú antichi giardini cresceva la Prima Uva. E’ un romanzo di piacevole lettura, che unisce al fascino del racconto dei luoghi piú belli d'Italia, dalle terre del Barolo alla Franciacorta alla campagna toscana, un intreccio di storia, cultura, imbroglio, denaro e stupore.


John Fante (con le illustrazioni di Marilyn Hirsch), Bravo, burro! , traduzione di Francesco Durante, Einaudi Stile Libero

La storia è quella di Manuel, un ragazzino di spiccata intelligenza e buon cuore, che vive con il padre nell’hacienda di don Francisco, in un Messico da favola, pittoresco e festevole. Suo padre, Juan Cabriz, era stato un tempo un valoroso torero, fino a quando la corrida non divenne l’ossessione della sua vita e lo costrinse a darsi alla fuga durante un debutto in arena davanti a un toro che lo caricava. Un giorno Manuel incrocia il suo cammino con un asinello coraggioso, sfuggito eroicamente da un combattimento con un puma affamato. E’ una bellissima e toccante storia di amore, amicizia e fede. Credere nell’impossibile, affidarsi a Dio, fidarsi di un nostro simile: questa è la fede, che davvero, con la forza della sua coerenza, può smuovere le montagne.



Massimo Montanari, L’identità italiana in cucina, Laterza

Una cucina italiana intesa come modello unitario, codificato in regole precise, non è mai esistita e non esiste tuttora. Se però la pensiamo come “rete” di saperi e pratiche, come reciproca conoscenza di prodotti e ricette provenienti da città e regioni diverse, è evidente che uno stile culinario “italiano” esiste fin dal Medioevo. Le identità non sono inscritte nei geni di un popolo ma si costruiscono storicamente, nella dinamica quotidiana del colloquio fra uomini, esperienze, culture diverse. L'italianità della pasta, o del pomodoro, o del peperoncino è fuori discussione. Ma è anche fuori discussione che la pasta, il pomodoro, il peperoncino appartengano in origine a culture diverse. È esattamente questo il genere di identità che dobbiamo cercare nella storia alimentare e gastronomica di un'Italia che si modella come spazio di valori comuni, di saperi e di sapori condivisi.


Alfredo Polito e Valentina Pennetta, La guerra del vino, Manni

Le politiche governative dopo l’ingresso italiano nel Mercato Comune Europeo e le insufficienti riforme agrarie nel Sud, terra di preda per gli industriali del Nord che in Puglia compravano il vino da accorpare al Chianti e al Barbera, furono oggetto non solo di dibattiti parlamentari. “Il secondo punto della mia mozione riguarda le sofisticazioni e le frodi. Su questo problema potrebbe farsi un romanzo”, affermava l’onorevole Francesco De Vita alla Camera dei Deputati il 2 ottobre 1957. Negli ultimi giorni di quell’anno migliaia di contadini scesero in piazza nel Leccese e nel Brindisino, dopo che si diffusero le notizie sull’andamento della vendemmia, dimezzata dai violenti temporali, e sul crollo del prezzo delle uve.
La forte tensione sociale sfociò il 9 settembre, a San Donaci, in un duro scontro con la Polizia durante il quale tre giovani vignaioli, tra cui una donna, persero la vita.


Alfonso Iaccarino, La cucina del cuore. La filosofia e le ricette di un grande chef, Mondadori Strade Blu

La cucina di Alfonso Iaccarino nasce da una sfida: dare un taglio netto alla moda dei cibi insaporiti artificialmente, delle salse burrose, grasse e piene di panna. Per avere la certezza dell'assoluta bontà delle materie prime, laccarino ha imparato a coltivarle in proprio, e si rivolge a produttori che come lui hanno fatto della difesa delle tradizioni la propria bandiera. Certo, anche l'innovazione trova grande spazio nella cucina di questo caparbio chef campano, soprattutto nelle cotture, tese a preservare l'integrità dei sapori e la leggerezza dei piatti, nelle lavorazioni, negli accostamenti degli ingredienti. In appendice al volume, una raccolta di diciassette ricette "di terra e di mare".


Enzo Bianchi, Ogni cosa alla sua stagione, Einaudi

Non “ogni cosa ha la sua stagione”, ma “ogni cosa alla sua stagione”. Un sottile spostamento di senso per dire come siamo noi, assieme alle cose di cui riempiamo i nostri giorni, ad appartenere al tempo. Non il contrario. Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, conosce gli uomini e il mondo: dalla sua cella, al rapporto con la quale dedica uno dei capitoli più intensi, non si limita ad osservare ciò che accade al di fuori. Piuttosto, cerca nella solitudine che quello spazio comporta, un contatto autentico e profondo con sé stesso, così da poter poi tornare nel mondo forte di una nuova consapevolezza di quello che è altro da sé.


Laura Delli Colli, Il gusto del cinema. Almanacco 2010-2011, Cooper

La tavola pugliese di "Mine vaganti" e il viaggio culinario di Julia Roberts, il tacchino ripieno di Catherine Deneuve in "Potiche" e l'amatriciana di Giuseppe Battiston in "Figli delle stelle", ma soprattutto lo scontro tra il Nord al gorgonzola e il Sud del "sanguinaccio" con Claudio Bisio e Alessandro Siani ("Benvenuti al Sud") campioni d'incasso di un'annata cinematografica che lascia ancora una volta il segno anche ai fornelli. E sono più gli uomini delle donne, per una volta, ad esercitarsi ai fornelli: da Sam Worthington in "Last night" a Toni Servillo in "Una vita tranquilla," dallo chef di "Io sono l'amore" a "don" Carlo Verdone in "Io, loro e Lara" o Fabio De Luigi in "Maschi contro femmine"... Ma il cinema a tavola racconta anche solitudini ("Somewhere", "Il riccio", "Mammuth") e amicizie, amori infranti o appassionati, tradimenti e seduzione fino alla leggerezza evanescente di una vecchiaia ("Happy family") che, a volte, fa perdere la testa anche in cucina. Tra film e ricette un nuovo viaggio nel cinema dell'anno ma anche nel gusto vintage degli ultimi cinquant'anni.


Jean-Robert Pitte, Il desiderio del vino. Storia di una passione antica, Dedalo

Nessun frutto della terra e del lavoro umano ha mai incontrato nella storia il successo arriso al vino. Assurto ben presto a ingrediente caratterizzante della dieta mediterranea, esso si è caricato di tutta una serie di connotazioni simboliche che ne hanno fatto un punto di riferimento nella cultura e nell'immaginario di tanti popoli, in particolare nella sfera religiosa. Bevanda consacrata tanto dalla mitologia greca quanto dalla tradizione ebraica e cristiana, il vino si è imposto come una sorta di ponte fra il nostro mondo e l'aldilà, fra l'umano e il divino, grazie alla sua peculiare capacità di rallegrare, di esaltare, di inebriare, dunque di condurre chi lo beve in un'altra dimensione, magari fino all'oblio della sua condizione terrena. Niente come il vino incoraggia la convivialità, il piacere dello stare insieme e del confrontarsi in tutta franchezza, ma esso può anche trasformarsi in pericolosa fonte di perdizione, come è attestato da tanti episodi di provenienza biblica, letteraria o folklorica. Nel ripercorrere le tappe salienti di una vicenda storica che ha contrassegnato profondamente la nostra cultura, l'autore delinea inoltre un itinerario geografico, che ci mostra come il vino sia riuscito ad ampliare progressivamente la sua area di influenza, tanto da dar luogo a una "mondializzazione felice che favorisce il calore umano e il dialogo tra i popoli". La trattazione è completata da un ricco apparato iconografico. Prefazione di Paolo Scarpi.


Fabrizio Meloni, Il cibo parla. Alimentazione corretta e consapevole, Hermes

Antropologo alimentare ed esperto di benessere e di terapie naturali, Fabrizio Meloni propone un nuovo libro sui sapori e sui saperi del nostro mangiare quotidiano. Il testo è dedicato a quanti vogliono saperne di più sulla propria storia alimentare personale e culturale e desiderano orientare le proprie scelte alimentari in funzione di un sapere corretto, contribuendo così a rendere il proprio mangiare più sano ed efficace.




Giacomo Tachis, Sapere di vino, Mondadori

L’Autore è stato per oltre trent'anni il direttore tecnico di Antinori. Membro dell'Accademia dei Georgofili e prolifico collaboratore di riviste del settore vitivinicolo, è universalmente noto per aver creato tre fra i vini "super tuscan" più famosi al mondo, il Sassicaia, il Tignanello e il Solaia. Con stile schietto e appassionato, Tachis ci accompagna in un viaggio pieno di sorprese tra vigneti, tradizioni storiche e geografiche, cultura gastronomica e creatività made in Italy, per svelarci tutti i segreti dei vini, dalla selezione delle migliori terre alla viticoltura, dalle tecniche di invecchiamento alla degustazione. Affiancando competenze tecniche a una grande erudizione umanistica, ci fa conoscere e apprezzare gli aspetti più interessanti di una cultura millenaria come quella vinicola. Lo sguardo di Tachis è però rivolto anche al futuro: la scienza e la tecnica hanno infatti migliorato negli anni recenti la produzione vitivinicola, sia con l'ausilio della microbiologia, sia attraverso la diversificazione dei vasi vinari utilizzati. Tuttavia, ci ammonisce l'autore, occorre battersi contro le mode effimere e gli inganni del marketing. Il vino, ci dice in fondo questo libro, è il risultato di una storia e di una cultura che hanno radici antiche; la scienza enologica, così all'avanguardia oggi, può offrire di certo un grande valore aggiunto, ma solo se utilizzata con intelligenza e competenza.


Sören Kierkegaard, In vino veritas, Ananke

In questo dialogo filosofico i cinque convitati, riuniti da un pensatore audace e impertinente, si affidano alle esuberanti virtù bacchiche affinché si manifesti la segreta verità dell'amore, ascoltando le note del balletto del Don Giovanni, come ad evocare una musica propiziatoria per celebrare lo spirito invisibile di Eros. Appare tuttavia ridicolo il vano tentativo di far luce "su cosa sia l'amabile", di giustificare una scelta oggettuale, di argomentare a favore delle proprietà elettive dell'amato. Non si possono stipulare criteri o indicare ragioni per giustificare la canalizzazione delle nostre attenzioni, tanto più quando queste pretendono di essere esclusive, rivolte ad un'unica persona. Soltanto uno sciocco può pensare che il suo amore abbia delle buone ragioni! Se non accetta la sospensione di ogni dialettica delle ragioni, l'amante diventa un burattino al servizio dell'inesplicabile, avvinto dall'enigmatico, incapace di scorgere l'azione dell'accidentale e dell'involontario e di limitare l'insana pretesa di spiegare ogni evento, di conferire un senso a tutto ciò che accade per caso o per volere di un destino capriccioso. In vino veritas, in questa nuova versione corredata di rilevanti frammenti inediti, rappresenta una arguta parodìa scettica, se non una esplicita confutazione nichilistica, del Simposio platonico, avendo rinunciato ad offrire una definizione dell'eros, nella convinzione che l'amore consista nell'esperienza sovrana dell'inesplicabile.


Fabio Sinibaldi e Giuseppe Ferrari, Vino e psicoanalisi. Appunti e riflessioni di due psicoterapeuti, Ferrari Sinibaldi

Appunti, pensieri e riflessioni di due affermati psicologi appassionati di vino e del mondo che vi ruota intorno. Fabio Sinibaldi e Giuseppe Ferrari hanno dedicato la loro vita professionale allo studio delle persone, dei loro mondi interiori e delle dinamiche che ci muovono nelle relazioni con gli altri, nello sviluppo di una propria struttura e personalità, che ci portano verso il dolore o in direzione del benessere. I due autori hanno anche coltivato nel tempo, in modo diverso e complementare, la conoscenza dell'enologia, la passione per i vini e i distillati come forma di cultura e conoscenza, di interazione con il Sé e con l'Altro. Questo volume contiene pensieri e spunti raccolti da i due autori, spesso rielaborazioni di idee nate proprio davanti a un buon calice o in stanza di analisi. Queste intuizioni sono state sviluppate e sistematizzate, pur mantenendo un tono colloquiale e coinvolgente che ci permette di conoscere in modo nuovo il mondo del vino e della psicoanalisi.


Ermanno Olmi, Rupi del vino. Un film documentario di Ermanno Olmi. DVD. Con libro, Cineteca di Bologna –Slow Food on film

Dopo "Terra Madre", un maestro del cinema italiano torna a confrontarsi con un paesaggio, un territorio, la pratica e la poesia di un antico lavoro dell'uomo. "Rupi del vino" è il più recente film di Ermanno Olmi e racconta, in un'ora di immagini fluide, testimoniali e narrativamente dense, le vigne della Valtellina: dalla costruzione dei muri a secco dei loro terrazzamenti, esempi di architettura primitiva e sapiente che asseconda il paesaggio senza violarlo, ai tempi lunghi della preparazione delle viti, della maturazione dei grappoli, del raccolto che porterà alla produzione di vini pregiati. Il percorso delle immagini è contrappuntato da due voci: il Mario Soldati autore del memoir di viaggio "L'avventura in Valtellina", e Pietro Ligari, settecentesco pittore e architetto, che considerava tuttavia l'agricoltura come "superiore ad ogni altr'arte, niuna riservata". Un racconto e un atto d'amore: Olmi rende omaggio a una "viticoltura eroica", esempio vivo di rapporto positivo con l'ambiente, di sapienza agricola, di capacità produttiva, di una vera cultura del vino e di valorizzazione di un patrimonio naturale. Un esempio così vivo che i vigneti terrazzati del valtellinese sono oggi tra i candidati al riconoscimento Unesco quali Patrimoni Mondiali dell'Umanità.


Rosaria Ciardiello e Ivan Varriale, Vino e vigneti nei classici della letteratura, Valtrend

Il volume raccoglie una serie di brani di autori della letteratura classica che sono significativi ed esplicativi dell'intera collana e che andranno a formare i diversi volumi della collana "EnoLibro, pagine da bere". Il progetto è quello di riattualizzare i classici della letteratura inerenti le diverse regioni.


Paul Murray , Il vino nuovo. Della spiritualità domenicana: una bevanda chiamata felicità, Edizioni Studio Domenicano

"Non esistono molti libri sulla spiritualità domenicana. Anzi, quand'ero un giovane frate, c'era una sorta di diffidenza nei confronti della 'spiritualità': veniva vista come un'invenzione del XVI secolo, quando la stupenda sintesi del pensiero medievale cristiano andò perduta, frammentata nelle diverse discipline della teologia. 'Spiritualità' dava l'idea di tecniche complicate per entrare in contatto con Dio. Non era qualcosa che appartenesse alla nostra identità. In questo libro Paul Murray rende evidente l'esistenza di qualcosa che si può definire 'spiritualità domenicana'. Essa, però, non ha a che fare con dei modi speciali di pregare. Riguarda l'essere vivi in Dio e per gli altri. È da questa vita che scaturisce la nostra predicazione. Questo libro inizia citando il secondo Maestro dell'Ordine, il beato Giordano di Sassonia, che parla del Vangelo come del vino nuovo, 'il vino della gioia perenne' e finisce citando santa Caterina da Siena, che consiglia ai suoi confratelli: 'Facciamo come l'ubriacone, che non pensa a sé, ma solo al vino che ha bevuto e a quello che gli rimane da bere'. In maniera sorprendente e gradevole, il bere il vino diventa una metafora che esprime bene il carattere esuberante ed estatico della nostra relazione con Dio. Siamo trascinati fuori di noi stessi, per diventare altruisti e gioiosi e annunciare con libertà e schiettezza il Vangelo che è Gesù Cristo". (Dalla prefazione di Timothy Radcliffe)


Maria Luisa Catoni, Bere vino puro. Immagini del simposio, Feltrinelli

"In vino veritas": così il lirico Alceo cantava durante una "bevuta insieme" che si svolgeva sull'isola di Lesbo, nel VII secolo avanti Cristo. Questo motto, ancor oggi così popolare, condensa un principio fondamentale del simposio greco: attraverso l'assunzione del pharmakon, cioè del vino che è insieme veleno e medicinale svela la vera natura di un uomo. Ma il simposio non è un'allegra bevuta senza regole: il bere vi è ritualizzato, il grado di ubriachezza che tutti devono raggiungere viene deciso in anticipo, i partecipanti fissano regole per poi sperimentarne la violazione e i modi della violazione. Il simposio è in questo senso un'istituzione politica, religiosa e sociale, attraverso cui i gruppi aristocratici sperimentano, in un luogo protetto, le regole e i comportamenti da tenere nel più ampio contesto della città. Al suo interno si canta e si definisce l'opposizione tra amici e nemici, fra inclusi ed esclusi, fra valenti e uomini dappoco. Al suo interno si godono le gioie dell'eros, si ostenta la propria cultura, si esibisce il privilegio dell'otium, si stringono alleanze. Questo libro guarda alla concretezza della pratica del simposio e rilegge il rapporto tra i canti dei simposiasti e i vasi dipinti in cui bevevano.


Maria Luisa Savorani, Il cibo. Una via di relazione, Fernandel

La tesi di questo libro è che il cibo sia una fonte di gioia e di piacere, di cura e di dono, che va sottratto a quel meccanismo economico e sociale che lo riduce a pura merce. Il cibo infatti ci introduce alla vita di relazione, è un modo per entrare in contatto con noi stessi e con l'altro, e in questo senso contribuisce allo sviluppo della nostra identità, dei nostri saperi e del nostro modo di percepire la realtà.


Emilie Vast, L' erbario. Alberi di latifoglie d'Europa, Salani

Sono sopro le nostre teste, nelle nostre strade e foreste, ma spesso sappiamo ben poeo dei nostri alberi e raramente ci fermiamo a osserrarli. Questo libro illustrato ci mostra le caratteristiche di diciotto alberi di latifoglie, narrandone mitologia, aneddoti e usi e permettendoci di arricchirlo con la nostra personale raccolta di foglie. Età di lettura: da 9 anni.


Maria Teresa Bonaccorsi, Lori Martelli Annovazzi, Giorgio Leonardi, Farsi cibo per l'anima, Anfora

I disturbi del comportamento alimentare rappresentano un insieme di patologie di interesse psichiatrico e psicologico particolarmente importanti per la loro prevalenza e per le gravi conseguenze, anche rispetto alla sopravvivenza, che possono determinare. Questo volume raccoglie una serie di lavori che, partendo dal pensiero di Maria Teresa Bonaccorsi (1927-2006), una delle prime figure scientifiche ad aver affrontato e curato anoressie e bulimie in Italia, e dalle sue scoperte in questo ambito, vanno a esplorare vari aspetti di questi disturbi, cogliendo gli elementi più significativi degli approcci anche non psicoanalitici, grazie ad una preziosa pletora di contributi dei soci della Fondazione Bonaccorsi di Milano, attiva da più di vent'anni nello studio dei problemi psichiatrici.




Luigi Caricato, Olio di lago. Garda Dop, Mondadori

Luigi Caricato, tra i massimi esperti internazionali della materia, ci invita a percorrere insieme le tappe di un intrigante viaggio sentimentale, sensoriale e gastronomico alla scoperta degli extra vergini a denominazione di origine protetta Garda. Sfogliando i cinque capitoli di cui è composto il volume, ci si apre pagina dopo pagina a un mondo non ancora compiutamente esplorato, quello degli oliveti e dei frantoi gardesani, che pur vanta diverse centinaia di anni di storia alle spalle e tanti aneddoti da raccontare. Emergono così alla luce, in tutta la loro evidenza, gli aspetti più curiosi e inediti, a partire dalle belle immagini, tra foto a colori, dipinti e acquerelli originali, di cui è arricchito il libro, fino a giungere ai minuziosi dettagli sull’olio e alle sue molteplici e versatili applicazioni a tavola e in cucina esplicitate per mano di Luigi Caricato, con la complicità di alcuni chef che, a chiusura del volume, propongono tre ghiotti e particolareggiati menu.

di T N