Italia

Voucher vendemmia, un successo

Impiegati 671mila buoni corrispondenti a circa 120mila giornate di lavoro. Il sottosegretario Buonfiglio auspica l’estensione anche ad altri comparti, come l’olivicolo

07 febbraio 2009 | Ernesto Vania

L’utilizzo dei vaucher vendemmia, successivamente estesi a tutte le attività agricole e rivolti anche ai lavoratori stagionali, ha avuto un grandissimo successo nel primo anno di sperimentazione.

Lo dichiarato il sottosegretario alle politiche agricole Antonio Buonfiglio che ha risposto in commissione Agricoltura all’interrogazione a risposta immediata presentata dal deputato Massimo Fiorio (Pd-Piemonte) sull’esito del primo anno di sperimentazione dei vaucher vendemmia, i buoni finalizzati a favorire l’emersione del lavoro nero e a offrire un’integrazione di reddito per studenti e pensionati.

In particolare il sottosegretario ha sottolineato come la vendita dei buoni lavoro si è articolata in due fasi successive: durante la prima sono stati emessi vaucher solo per la vendemmia 2008, successivamente si è estesa la portata a tutti i lavori agricoli, inclusi quelli stagionali.

L’iniziativa ha riscosso un ampio gradimento da parte delle imprese agricole che hanno impiegato oltre 671mila buoni, che corrispondono a circa 120mila giornate di lavoro “emerse”, cioè in buona parte sottratte al lavoro nero.

A livello territoriale, continua il sottosegretario, le aziende del Nord hanno fatto un ampio ricorso a questo strumento, con il 65% dei tagliandi acquistati, mentre al Centro si registra il 33% e al Sud solo il 3%, un risultato deludente causato in buona parte dal regime di agevolazioni per il Mezzogiorno che non rende competitivo il sistema dei vaucher.

Secondo Buonfiglio è auspicabile il consolidamento dell’impiego di questo sistema per il settore vitivinicolo e l’estensione anche in altri comparti che necessitano di manodopera stagionale come l’olivicoltura.