Italia
Importato o prodotto, l’Italia è leader del falso extra vergine
Olio d’oliva nuovamente preso di mira. Nuove scoperte di truffe ai danni dei consumatori rischiano di ledere seriamente l’immagine delle nostre produzioni, nonostante l’ottimo lavoro degli organismi di controllo
23 febbraio 2008 | Ernesto Vania
Ne abbiamo già dato notizia nel passato.
Purtroppo le truffe ai danni dellâolio dâoliva continuano senza sosta.
Eâ stata lâAgenzia delle Dogane di Palermo, stavolta, a scoprire due clamorosi casi.
Un carico di olio illegale destinato a San Paolo in Brasile conteneva una partita di 50 mila bottiglie di olio di sansa spacciate illegalmente come olio extravergine di prima spremitura a freddo (lâetichettatura in portoghese recitava Azeite de oliva extra virgem - Primeira Prensagem a frio).
La truffa è emersa dopo che il laboratorio di analisi di Palermo ha rilevato che lâolio contenuto nelle bottiglie non era extravergine come indicato in etichetta, ma olio di sansa come indicato anche nei documenti di trasporto.
Sequestrate quattordicimila confezioni di filetti di acciughe che non erano allâolio di oliva, come dichiarato in etichetta, ma allâolio di sansa come è emerso dallâanalisi di un campione effettuata dalla sezione operativa Laboratorio Chimico di Palermo.
La merce, importata dalla Turchia, era stata già confezionata per l`immissione in consumo presso la grande distribuzione. Lâimportatore è stato denunciato per la tentata frode in commercio.
Si tratta di quantità limitate, ma questo non è motivo sufficiente per trascurare questi incresciosi fatti.
Un danno dâimmagine notevole per il settore che tenta di tenersi a galla.