Italia
Un italiano su tre proverebbe gli insetti a tavola

Gli uomini, più che le donne, sono i più aperti a questa esperienza. Le dimensioni di salubrità ed etica nelle decisioni alimentari non influenzano le scelte
22 marzo 2023 | C. S.
Un italiano su tre è propenso ad acquistare alimenti che contengono insetti commestibili. La maggior parte di loro lo farebbe per soddisfare la propria curiosità e per sperimentare alimenti innovativi. È quanto emerso da 'Insect Food e Consumatori', l'indagine realizzata dall’Università degli Studi di Bergamo e presentata durante l’evento 'Cibi a base di insetti: cosa ne pensano i consumatori?'.
L’indagine è stata condotta su un campione composto da 1170 individui rappresentativi della popolazione italiana, i cui dati sono stati raccolti in un intervallo di tempo compreso tra ottobre 2021 e settembre 2022.
Secondo i dati diffusi da IPIFF – International Platform of Insects for Food and Feed, il mercato è in crescita. In Europa, il valore di mercato dei novel food si appresta a triplicare, passando da 82 milioni di dollari del 2018 ai 261 milioni previsti nel 2023, aprendo importanti opportunità per le aziende. Gli investimenti hanno superato quota 1 miliardo di euro e si stima arriveranno ai 3 miliardi nel 2025, con oltre 30.000 impiegati full time.
Per capire in che modo le intenzioni di acquisto siano effettivamente distribuite nel campione e quanto ne influenzino la composizione, la ricerca ha individuato quattro gruppi omogenei per caratteristiche sociodemografiche, comportamentali e psicologiche: "progressisti", "inconvincibili", "edonisti" e "follower".
Gli "edonisti" (15% del totale degli intervistati, 181 individui), in particolare, sono tra i più aperti all’acquisto. Sono soprattutto uomini, fino ai 25 anni d’età, per lo più onnivori, con un livello di istruzione media e una vita attiva (dichiarano di praticare sport fino a 5 volte a settimana). Rispetto agli altri cluster, registrano la percentuale più alta di soggetti che hanno già avuto esperienze passate con il consumo di cibo a base di insetti, e l’interesse più basso verso le dimensioni di salubrità ed etica nelle decisioni alimentari. Altrettanto interessati all’insect food sono i "progressisti" (18%, 208 soggetti): persone over 40, equamente divise tra uomini e donne, per lo più liberi professionisti e imprenditori ed un livello di scolarizzazione universitario. Si definiscono onnivori e praticanti sport individuali con una media di 1 o 2 volte a settimana. Sono i più interessati a provare alimenti inusuali e nuovi e compiono scelte di acquisto alimentari che tengono conto delle proprietà salutistiche degli alimenti e della loro dimensione etica.
I meno interessati all’insect food sono gli "inconvincibili" e i "follower". Gli "inconvincibili" (33%, 391 partecipanti), composti soprattutto da donne, tra i 18 e 25 anni, con un livello di istruzione medio-alto, sono onnivori e non hanno avuto esperienze pregresse con il cibo a base di insetti. Non vogliono esplorare alimenti nuovi e sono poco interessati alla dimensione salutistica degli alimenti. I secondi, ovvero i "follower" (33%, 390 consumatori), sono rappresentati soprattutto da donne, over 26, con istruzione intermedia e sedentarie. Interessati alla salubrità e alla dimensione etica degli alimenti acquistati, tendono a volersi conformare alle opinioni altrui, non hanno mai avuto esperienze pregresse con il cibo a base di insetti e non vogliono variare i loro consumi alimentari.
Le persone che sono più disposte a fare questa scelta quindi sono accomunate da alcuni elementi: hanno già sperimentato il consumo di alimenti a base di insetti, sono curiosi e aperti al cambiamento. Gli uomini, più che le donne, sono i più aperti a questa esperienza.