Italia
I giovani italiani vogliono cibo nazionale ma anche più garanzie
Quasi un giovane su dieci disposto a spendere oltre il 50% in più per un cibo realmente Made in Italy. Agricoltura, ristorazione, turismo e moda e abbigliamento sono i settori si punta
10 ottobre 2022 | C. S.
Più di un italiano su due, tra gli intervistati dell'indagine Kroll-Nielsen, sarebbe necessaria l’istituzione di certificazioni di garanzia che permettano di tracciare il percorso del prodotto Made in Italy.
La fascia di età tra 18 e 24 anni, infatti, risulta quella maggiormente disponibile a spendere oltre il 50% in più per un articolo di origine italiana. Questo è vero in particolare per alcune categorie merceologiche come i prodotti per la cura del corpo e il make up, indicati dal 20,4% degli intervistati fino a 24 anni di età e la ristorazione (17,3%).
A livello complessivo, circa la metà degli intervistati si dice pronto a spendere fino al 20% in più rispetto ai prezzi medi del mercato.
Nel comparto agricoltura/alimentare, il 9,5% del campione è disposto a pagare oltre il 50% in più rispetto ai corrispondenti prodotti non Made in Italy. Tra i settori in cui l’attenzione dei consumatori al brand Made in Italy al momento dell’acquisto risulta più alta ci sono tutti quelli nei quali il brand Made in Italy è considerato tradizionalmente “forte”: l’agricoltura/alimentare (57,4%), la ristorazione (53,4%), il turismo (44,7%) e la moda/abbigliamento (40,3%);