Italia
Richieste modifiche alla riforma del sistema delle Indicazioni geografiche
E' un passaggio strategico importante che coinvolge un sistema che in Europa supera gli 80 miliardi di valore. Le Regioni devono avere un ruolo attivo e propositivo
21 aprile 2022 | C. S.
“La Riforma del Sistema delle Indicazioni Geografiche, una prima analisi sulla proposta presentata dalla Commissione Europea”: è l’iniziativa organizzata oggi da Origin Italia – in collaborazione con Afidop e Federdop e con il supporto di Fondazione Qualivita – che ha visto la partecipazione di oltre quattrocento stakeholder del settore italiano delle produzioni DOP e IGP, con vari interventi fra cui quello del Ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli e dell’Europarlamentare Paolo De Castro, Relatore della Riforma.
“Tre punti fermi ci devono guidare in questo processo di riforma: il mantenimento del legame con il territorio, il rafforzamento del sistema di tutela e il potenziamento del ruolo dei Consorzi”, sono le parole del Ministro Stefano Patuanelli, che evidenzia anche come oggi la connessione con il territorio assume una nuova connotazione in termini di sostenibilità ambientale e sociale capace di rappresentare un elemento di competitività e distinzione per le produzioni certificate italiane. “I Consorzi di tutela devono essere i protagonisti veri del nuovo sistema di qualità europeo per garantire tutela e promozione, ma acquisire anche nuove competenze riguardo al controllo dell’offerta e commercializzazione delle produzioni. Tutti gli attori della filiera e le istituzioni – conclude il Ministro – devono fare sistema per portare in Europa la nostra visione strategica del futuro delle IG: il gioco di squadra è decisivo per affrontare i temi e le riforme attualmente in discussione a livello europeo”.
Nel corso del seminario, aperto dal presidente di Origin Italia Cesare Baldrighi e che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni di settore – tra cui Antonio Auricchio, presidente di Afidop e Fabrizio Filippi, presidente di Federdop –, sono stati illustrati gli elementi chiave della proposta di Riforma, mettendone a fuoco i punti prioritari e delineando le posizioni del sistema italiano sui vari passaggi. In particolare gli interventi di Riccardo Deserti, presidente di oriGIn, Stefano Fanti, Vicepresidente Origin Italia e Leo Bertozzi, del Board oriGIn EU, hanno sottolineato l'importanza di intervenire per rafforzare il valore strategico del sistema, gli strumenti di tutela e anche il ruolo dei gruppi come motore delle filiere DOP e IGP.
“Le Regioni devono avere un ruolo attivo e propositivo, a partire dalle istanze sollevate dai protagonisti del sistema in occasioni come quella di oggi”, afferma Alessio Mammi, Assessore all’agricoltura dell’Emilia-Romagna, che evidenzia come particolare attenzione debba essere posta sui temi della sostenibilità, della protezione e sul ruolo dei Consorzi, sottolineando anche che “il modello italiano delle Indicazioni Geografiche deve essere in grado di affermarsi a livello europeo”.
In conclusione l’intervento di Paolo De Castro, Europarlamentare e Relatore della Riforma, che ha ripercorso alcuni degli elementi chiave emersi nel corso della mattinata: “Siamo di fronte a un passaggio strategico davvero importante che coinvolge un sistema che in Europa supera gli 80 miliardi di valore. Sarà importante lavorare con gli altri Paesi, e in questo un ruolo importante spetta a Origin EU, per arrivare a una proposta in grado di rafforzare sia i Consorzi, con capacità operative e di governance sempre più efficaci, sia la tutela delle Indicazioni Geografiche, facendo tesoro dei segnali positivi giunti dalla Corte di Giustizia e dal sistema europeo in questi anni”. De Castro evidenzia inoltre l’importanza di proporre criteri di semplificazione, a partire dalle procedure di modifica dei disciplinari, e di sviluppo della sostenibilità come valore aggiunto in grado di rappresentare un’opportunità strategica e competitiva. “Dobbiamo lavorare insieme per cogliere questa occasione straordinaria di sviluppo, e per farlo è importante focalizzarsi non solo sulla correzione delle criticità della proposta, ma anche fornire suggerimenti concreti per il rilancio della politica della qualità, consapevoli che gran parte delle responsabilità è nelle mani del sistema italiano delle Indicazioni Geografiche e della sua capacità di fare squadra”.
Potrebbero interessarti
Italia
Colli Euganei Doc, cambia il nome per aiutare marketing e comunicazione
Dopo quella del Serprino, arriva la semplificazione del nome degli storici vini rossi da uve bordolesi, che enfatizzeranno la loro origine territoriale. Lo ha deciso l’Assemblea dei Soci del Consorzio
06 novembre 2025 | 13:00
Italia
Via libera della Consulta al ristoro dei danni per i caseifici emiliani per il sisma
Corollario della rilevata non omogeneità è l’inesistenza di un mercato comune tra le produzioni DOP e quelle prive di riconoscimento, sicché la concessione del contributo all’una e non anche all’altra categoria di imprese produttrici non può costituire fattore di alterazione della concorrenza.
06 novembre 2025 | 10:00
Italia
Il croissant è la merendina preferita dagli italiani a colazione
Le merendine farcite con creme risultano la netta preferenza (45%) e sono particolarmente apprezzate dalla Gen Z. La seconda scelta ricade sulle merendine farcite con confetture alla frutta
05 novembre 2025 | 12:00
Italia
L'Asti spumante alle ATP Finals di Torino
L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti non solo celebreranno le vittorie dei tennisti sul cemento ma accompagneranno anche le attività collaterali organizzate dal Consorzio nel capoluogo piemontese
04 novembre 2025 | 18:00
Italia
Riconosciuto Consorzio Grappa, difendere e valorizzare le indicazioni geografiche è impegno prioritario
Il nuovo Consorzio della Grappa IG Nazionale avrà il compito di vigilare sull'utilizzo corretto della denominazione, promuovere iniziative di valorizzazione e sostenere la diffusione della cultura della grappa italiana nel mondo, rafforzando la competitività del settore
03 novembre 2025 | 12:00
Italia
Vegetariani e vegani in diminuzione: in Italia solo il 2,3% si dichiara vegano
Il settore plant based fattura in Europa 6 miliardi di euro, l'Italia è al terzo posto per produzione e consumi dietro a Germania e Inghilterra e produce un giro di affari di circa 640 milioni di euro
03 novembre 2025 | 10:00