Italia

ISPETTORATO REPRESSIONE FRODI. A TUTELA DEL CONSUMATORE, MA NON SOLO

Un organismo creato per difenderci da truffe e sofisticazioni che col passare degli anni ha visto estendere i propri settori di competenza. Ora si occupa infatti di vigilanza su Dop e Igp, ma anche di controlli sui finanziamenti comunitari

10 gennaio 2004 | R. T.

L’Ispettorato centrale repressione frodi (ICRF), istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali alle dirette dipendenze del Ministro, è l’organo tecnico dello Stato incaricato del controllo ufficiale dei prodotti agroalimentari e dei mezzi tecnici di produzione, con funzioni di prevenzione e repressione delle frodi. Nella sua attività di vigilanza l’Ispettorato svolge verifiche e accertamenti, estesi a tutti i segmenti della filiera, diretti a salvaguardare la qualità merceologica e la genuinità delle produzioni, al fine di favorire:

- la tutela dei consumatori per i differenti aspetti connessi alla sicurezza alimentare (verifica del possesso delle caratteristiche dichiarate dei prodotti alimentari e dei mezzi tecnici di produzione non disgiunte dagli aspetti igienico-sanitari);

- la salvaguardia dei produttori e del mercato, con particolare riferimento alle produzioni tipiche e di qualità, contrastando tutti quei comportamenti che danno origine a fenomeni di concorrenza sleale.

L’attività di controllo comporta lo svolgimento di funzioni di polizia giudiziaria e, sul piano strettamente operativo, è caratterizzata da:

- l’esecuzione di ispezioni in fase di produzione, stoccaggio, commercializzazione e trasporto dei prodotti, nel corso delle quali si procede a verifiche di carattere documentale, all’accertamento del corretto svolgimento dei processi produttivi, eventualmente al prelievo di campioni dei prodotti controllati;

- l’espletamento delle analisi dei prodotti prelevati, per le quali l’Ispettorato si avvale delle proprie strutture di laboratorio e della collaborazione con qualificati Istituti pubblici di ricerca;

- l’elevazione di contestazioni di tipo amministrativo o l’inoltro di notizie di reato alle competenti
Autorità giudiziarie in caso di accertamento di irregolarità di carattere penale. Qualora se ne ravvisi la necessità, viene effettuato anche il sequestro delle merci risultate irregolari per evitarne la diffusione al consumo.

L’Ispettorato opera anche in concorso con gli altri organi di controllo che agiscono sul territorio nazionale, quali il Comando Carabinieri per la Sanità (NAS), i Nuclei di polizia tributaria della Guardia di Finanza, il Corpo Forestale dello Stato, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, il Comando Carabinieri Politiche Agricole (art. 6 della Legge 462/86).
Nel corso degli anni all’ICRF sono state attribuite numerose funzioni aggiuntive, tra le quali le principali sono costituite da:

-l’espletamento di controlli indirizzati a reprimere le frodi a danno dell’Unione Europea e della finanza nazionale (ad esempio, controlli sul burro che fruisce di aiuti comunitari, rilascio delle attestazioni di assolvimento delle prestazioni viniche, verifiche sulla regolare esecuzione delle operazioni di arricchimento dei prodotti vitivinicoli con mosti concentrati e concentrati rettificati);

- la competenza a irrogare sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni contestate anche da altri organi di controllo (come avviene, ad esempio, nel caso della Legge 898/86, riguardante l’indebita percezione di aiuti comunitari e dei connessi aiuti nazionali nel settore agricolo);

- l’azione di vigilanza sulle produzioni di qualità (DOP e IGP), che viene espletata anche in collaborazione con i Consorzi di tutela autorizzati.

La struttura
La struttura dell’Ispettorato è attualmente articolata in 4 divisioni presso l’Amministrazione centrale, con compiti di indirizzo e coordinamento, e in 22 Uffici periferici che coprono l’intero territorio nazionale, aventi competenza regionale, interregionale o interprovinciale, ciascuno dotato di un proprio laboratorio d’analisi. Il personale in organico è di 862 unità e, a fronte di tale dotazione, risultano attualmente in attività 662 unità suddivise nelle tre aree che caratterizzano l’azione istituzionale dell’Ispettorato (ispettiva, analitica e amministrativa).
La natura dei compiti svolti dall’Ispettorato, le specifiche professionalità acquisite e il rilevante potenziale costituiscono il punto di partenza della organizzazione, rinnovata col Regolamento di riorganizzazione emanato nel febbraio 2003, che trae origine da motivazioni differenti:

- aggiornare la struttura e le modalità di intervento alle rinnovate esigenze degli operatori del mercato, per rendere la funzione di servizio maggiormente in linea con i mutamenti verificatisi nel comparto agroalimentare.
Infatti, i cambiamenti strutturali intervenuti nei mercati internazionali, la mutata impostazione delle politiche di sostegno al settore (con un più spiccato orientamento verso la salvaguardia della qualità e salubrità degli alimenti), l’evoluzione nelle tecniche produttive e nelle preferenze dei consumatori richiedono un necessario adeguamento dell’organizzazione dell’Ispettorato quale organismo ufficiale di controllo;

- rispondere ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, attraverso l’utilizzo ottimale delle risorse.

L’ultimo controllo
L’Ispettorato centrale repressione frodi (Icrf), al termine di una complessa fase ispettiva e di indagine svolta in stretta collaborazione con il Nucleo Carabinieri del Mipaf e la Guardia di Finanza, ha posto sotto sequestro in un conservificio in provincia di Salerno una partita di 48 mila confezioni di concentrato di pomodoro, destinato ai paesi del Nord Africa, non adatto all’alimentazione umana.
Il prodotto requisito faceva parte di un lotto di 1.365 quintali di concentrato di pomodoro dei quali 1.326 erano già stati spediti in Nordafrica nello scorso mese di agosto.
Il sequestro riguarda il concentrato di pomodoro importato dalla Cina in regime di temporanea importazione, che, dopo essere stato rilavorato, viene destinato ai Paesi terzi come quelli dell’Africa del Nord.
Le indagini proseguono per accertare altri elementi della frode come, ad esempio, l’eventuale introduzione definitiva in Italia di tale prodotto da commercializzare come italiano. La considerazione nasce da fatto che le importazioni nel nostro Paese di concentrato cinese in regime di temporanea importazione sono aumentate nel corso di quest’anno del 68%, causando difficoltà di mercato all’analogo prodotto italiano.
“Questo risultato – dichiara il Ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno – conferma l’attenzione del Mipaf, grazie all’Ispettorato centrale repressione frodi, al Nucleo Carabinieri Antifrode e alla Guardia di Finanza, per la tutela del consumatore da ogni possibile contraffazione dei prodotti agroalimentari e per la difesa dei produttori onesti contro fenomeni di concorrenza sleale e di frode a danno dei produttori onesti”.

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