Italia
Sace a Vinitaly Special Edition per sostenere l’export del vino italiano

Le aziende vitivinicole che hanno ottenuto risultati migliori sui mercati internazionali sono quelle più organizzate e meglio strutturate sul piano dimensionale
18 ottobre 2021 | C. S.
Il 2021 è un anno di ripartenza per il vino italiano, dopo un 2020 che, complice la pandemia, ha ridisegnato i consumi e soprattutto le modalità di acquisto e ha spinto verso scelte di vini più local, biologici, con un forte legame col territorio. È quanto emerso dal convegno «Vino e Spirits: le sfide di un’eccellenza italiana. Il cambiamento strutturale delle imprese e dei consumi nello scenario post pandemico».
I dati dei primi sette mesi del 2021 fotografano una crescita significativa dell’export italiano di vino, nell’ordine del +14,5% su base tendenziale e del +10,7% sullo stesso periodo del 2019, per un valore che ha raggiunto i 4 miliardi di euro.
Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione, seguiti da Germania, Svizzera e Canada, mercati di riferimento per il vino italiano.
«La crescita robusta ci porta a confermare una strategia a due livelli per affrontare i mercati esteri e cogliere elementi di domanda più strutturale – analizza Alessandro Terzulli, Chief economist Sace -. Da un lato è indispensabile presidiare i mercati in crescita, come Stati Uniti e Germania e dall’altro è necessario indirizzare gli sforzi per affermarsi su aree con grande potenziale di crescita come i mercati cinese e giapponese, oppure spingendo su mercati di proporzioni più piccole, ma con una crescita rapida come Vietnam e alcuni Paesi del Nord Europa».
A livello di performance regionali, il Veneto trascina l’export di vini con un valore di 1,1 miliardi di euro fra gennaio e luglio 2021 (+12% su gennaio-luglio 2020), seguito dal Piemonte (572 milioni di euro di export, +22,3% tendenziale), dalla Toscana (536 milioni venduti oltre i confini italiani, per una crescita del 17,2% a confronto di gennaio-luglio 2020), dal Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna.
Sono cambiati anche le modalità di acquisto da parte dei consumatori, con l’esplosione nel 2020 dell’e-commerce e la crescita della grande distribuzione organizzata, ma anche – rileva Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos - «con una spinta alla naturalezza, con attenzione in particolare al vino biologico e ai prodotti green».
Al convegno ha partecipato anche il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, che su Vinitaly Special Edition parla di una scommessa vinta. «La decisione è stata presa in una fase ancora di grande incertezza per il mondo fieristico, ma come Veronafiere volevamo essere vicini al mondo del vino con fatti concreti. È una bella edizione e la pandemia ha accelerato alcune dinamiche di un certo tipo, ma la scelta di aver orientato Vinitaly Special Edition verso un pubblico esclusivamente business è risultata vincente».
Oggi «le aziende devono affrontare nuove sfide e il salto da compiere è innanzitutto di tipo culturale, dal momento che il tessuto imprenditoriale è dato da realtà piccole e pmi familiari – è l’opinione di Oriana Romeo, Sector Specialist dell’Area studi di Mediobanca -. Le aziende vitivinicole che hanno ottenuto risultati migliori sui mercati internazionali sono, in realtà, quelle più organizzate e meglio strutturate sul piano dimensionale. Certo, in futuro il brand aziendale e quello territoriale saranno sempre più strumenti di tutela e di valorizzazione».
A livello di scelta all’acquisto, prosegue Risso, «il consumatore prima si orienta verso la denominazione che vuole acquistare e dopo si orienta sulle cantine, ma all’interno della denominazione individuata».
Sono intervenuti nella tavola rotonda sulle «Sfide, opportunità e soluzioni del settore», Riccardo Pasqua, ceo di Pasqua Vigneti; Elvio Bonollo, Distillerie Umberto Bonollo; Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere; Mario Bruni, direttore Mid Corporate Sace.
Proprio da Bruni sono arrivati i consigli alle imprese in questa fase delicata di ripartenza. «Il primo consiglio è l’innovazione, che resta fondamentale: ci sono un’infinità di nuovi canali per la vendita, abbiamo visto, e vanno presi in esame – afferma Bruni -. Il secondo suggerimento è l’integrazione della filiera: dobbiamo essere più forti, perché la competizione è a livello mondiale. I nostri prodotti devono competere a livello mondiale, con realtà che producono anche altri spirits. La terza azione su cui basare la ripartenza è l’export e la Sace è qui per sostenere le aziende nel loro percorso di internazionalizzazione».
Potrebbero interessarti
Italia
L'olivo prende casa ad Alessandria

Dopo due anni dalla piantumazione gli olivi a piazza Matteotti ad Alessandria hanno attecchito. Lo scorso novembre erano comparse le prime olive e presto si tornerà a produrre il primo olio dal 1700
12 luglio 2025 | 12:00
Italia
Buone prospettive per il grano duro nazionale

Si registra una crescita di oltre il 24% della produzione di grano duro rispetto alla produzione 2024. La qualità della produzione nazionale risulta soddisfacente nonostante la riduzione generalizzata del tenore proteico
11 luglio 2025 | 11:00
Italia
Più certezze per gli operatori e le aziende della filiera della canapa industriale

La coltivazione e la commercializzazione della canapa, nella sua interezza comprensiva quindi delle infiorescenze, è lecita. Il Governo, consapevole delle preoccupazioni espresse dagli operatori, ha previsto una circolare che verrà diffusa con un'interpretazione autentica.
11 luglio 2025 | 09:00
Italia
Imballaggi alimentari tra transizione ecologica, trasformazioni normative e nuove sensibilità sociali

Nel settore agroalimentare moderno, il packaging ha assunto un ruolo strategico fondamentale. Oggi il confezionamento rappresenta un fattore determinante per garantire la sicurezza, la qualità, la conservabilità e la sostenibilità dei prodotti alimentari
10 luglio 2025 | 11:00
Italia
Flavor Culturadigusto: gli assaggiatori italiani di olio di oliva e non solo con nuove energie

Flavor Culturadigusto, un’Associazione di Assaggiatori Professionisti, nata nel dicembre 2012, con Soci in tutta Italia fino ad oltre oceano, con competenze in numerosi ambiti dell’analisi sensoriale, dall’olio a pasta, miele, vino, cioccolato, birra, salumi, formaggi
09 luglio 2025 | 10:00
Italia
La tutela del valore del Pinot Grigio Doc grazie alla gestione dell'offerta

Deliberata la riduzione della resa massima di uva per ettaro da 180 a 170 quintali e confermata la misura dello stoccaggio amministrativo, già adottata negli ultimi anni come strumento per governare l’offerta e dare equilibrio al mercato
09 luglio 2025 | 09:00