Italia
Agrodriver, una guida in campo per le imprese olivicole
Un servizio di assistenza che, attraverso la condivisione del proprio modello agronomico costruito in oltre 20 anni di esperienza, ha l’obiettivo di trasferire alle imprese metodiche di conduzione di impianti olivicoli moderni
02 luglio 2021 | C. S.
Una guida in grado di accompagnare costantemente le aziende nella gestione agronomica, dallo studio delle caratteristiche del terreno alla scelta dell’impianto più adatto fino alla trasformazione del prodotto.
È Agrodriver, il nuovo servizio del Consorzio Oliveti d’Italia già attivo per tutti gli imprenditori che hanno deciso di innovare la propria olivicoltura da reddito puntando sulla FS-17 Favolosa.
Grazie ad una fitta rete di collaborazioni con alcuni tra i migliori agronomi presenti su tutto il territorio nazionale, dall’Umbria all’Abruzzo, dalla Puglia alla Basilicata fino alla Calabria, le aziende che scelgono l’investimento della Favolosa avranno la possibilità di avvalersi di un “consulente agricolo” in grado di guidarle verso un business sostenibile.
Il servizio di assistenza rientra nella mission del Consorzio Oliveti d’Italia che, attraverso la condivisione del proprio modello agronomico costruito in oltre 20 anni di esperienza, ha l’obiettivo di trasferire alle imprese metodiche consolidate di conduzione di impianti olivicoli moderni.
Nei primi 6 mesi del 2021, il Consorzio Oliveti d’Italia ha contribuito alla piantumazione di più di 250mila alberi di Favolosa Fs-17 nei campi del Salento distrutti dalla xylella, ma anche in altre regioni come Basilicata, Calabria, Campania e Umbria.
Dal 2017 al 2020, invece, sono state vendute in Italia quasi 1,3 milioni di piante di Favolosa, su 800mila c’è la firma del Consorzio Oliveti d’Italia che con i suoi tecnici specializzati ha predisposto un modello agronomico, adottato da oltre 500 imprenditori lungo lo Stivale, basato su qualità, investimenti e costi di gestione contenuti, redditività per le aziende.
La cultivar Favolosa, italiana al 100% e certificata nel 1988 dal Cnr, unica insieme al Leccino resistente alla xylella, rappresenta un percorso razionale, sostenibile e conveniente adattabile per ubicazione, tipologia di terreno e dimensioni aziendali a ogni sistema produttivo in tutta Italia.
La pianta inizia a dare frutti già al secondo anno dal trapianto e l’evoluzione rapida di incremento produttivo porta la produzione al 50% nel terzo anno, 80% nel quarto anno per raggiungere il 100% dal quinto anno in poi.
La Favolosa non soffre della ciclicità produttiva degli impianti tradizionali e, a regime, arriva a produrre in media 100-120 quintali di olive per ettaro, da raccogliere a inizio ottobre, per regalare un olio extravergine d’oliva eccellente, dal fruttato medio intenso, con il piccante che prevale sull’amaro e un alto contenuto di polifenoli.
“L’assistenza tecnica che già stiamo garantendo a chi decide di puntare sulla Favolosa è un ulteriore servizio necessario per consentire agli imprenditori di ottimizzare l’investimento con scelte agronomiche già consolidate – spiega il Presidente del Consorzio Oliveti d’Italia, Nicola Ruggiero -. Puntare sulla Favolosa significa proiettarsi nel futuro, rispettando la biodiversità e mantenendo inalterata la grande qualità della tradizione olivicola italiana”.
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