Italia

Ridurre i fitofarmaci grazie ai vitigni resistenti

Il futuro sono varietà derivate da incroci naturali con altre viti portatrici dei caratteri di resistenza alle principali malattie, come peronospora e oidio, che richiedono almeno 3-4 trattamenti all’anno

28 settembre 2020 | C. S.

Per il settore vitivinicolo il tema è di quelli cruciali: nei vigneti l’uso della chimica deve essere ridotto, lo chiede il mercato, la collettività e l’ambiente. Del resto, i numeri parlano da soli: nonostante oggi la lotta fitosanitaria sia condotta con strategie che rivolgono un’attenzione sempre maggiore all'ambiente, a livello di Unione Europea, la viticoltura, pur occupando solo il 3,3% della superficie agricola, utilizza per la difesa della vite dai principali patogeni fungini circa il 65% di tutti i fungicidi impiegati in agricoltura, essendo le varietà diffuse di Vitis Vinifera sensibili ad un grande numero di malattie.

È per questo motivo che da alcuni anni nel Veneto, nell’ottica di perseguire una politica vitivinicola regionale capace di ridurre l’impatto dei fitofarmaci in vigneto, in particolare in alcune complesse situazioni locali, si sta puntando ad una strategia incentrata sull’utilizzo di varietà di vite “resistenti” alle principali fitopatie.

Si tratta di varietà derivate da programmi di incroci naturali con altre viti portatrici dei caratteri di resistenza alle principali malattie, a cominciare da peronospora e oidio, che da sole richiedono almeno 3-4 trattamenti all’anno.

Attualmente sono circa 370 le varietà “resistenti”, ottenute in 25 Paesi, compresa l’Italia, e registrate per la coltivazione. Si tratta di selezioni che presentano caratteri del tutto tipici di Vitis Vinifera.

Nell’ambito di questa ampia offerta di varietà “resistenti”, la Regione Veneto ha promosso negli ultimi anni una serie di progetti, che hanno portato all’autorizzazione di 20 tipologie di vitigni “resistenti”, con un discreto interesse tra i produttori. Veneto Agricoltura, nello specifico, ha condotto prove di valutazione riguardo a due vigneti sperimentali dislocati nella zona del Lison-Pramaggiore (Ve) e nel Comune di Seren del Grappa (Bl), costituiti dalle principali varietà ammesse alla coltivazione in regione. Inoltre, nel corso del 2020, l’attività sperimentale in vigneto svolta dall’Agenzia regionale si è arricchita di ulteriori progettualità. Ad esempio, con l’Associazione PIWI Veneto, ente senza fini di lucro di Borgo Valbelluna-Mel (Bl), tra i maggiori produttori di varietà “resistenti” del Veneto. In particolare, i riflettori sono puntati su un vigneto sperimentale costituito dalle ultime novità “resistenti” di viti a bacca nera che possono sovrapporsi come epoche fenologiche e caratteristiche enologiche alla varietà Pinot Nero. Il nuovo vigneto è caratterizzato da germogliamento medio-precoce e maturazione precoce che sembrano ben adattarsi alla climatologia della zona montana, soggetta a possibili gelate tardive e abbondanti precipitazioni tardo estive ed autunnali.

Potrebbero interessarti

Italia

Dalle colline di Perugia il Fiocco Verde del Frantoio Berti

La conduzione, ora affidata nelle mani di Adamo e dei figli Luca e Silvia che si dedicano alla coltivazione degli olivi ma anche alla produzione di olio extravergine di oliva nel frantoio aziendale

17 ottobre 2025 | 18:30

Italia

Oro di Giano, dall'Umbria si celebrano i 10 anni con un Fiocco Verde

Claudia Pompilj ci invia la foto del suo primo olio della stagione che rappresenta anche la celebrazione dei 10 anni di attività: una piccola realtà di nicchia e di qualità

16 ottobre 2025 | 19:00

Italia

Il Fiocco Verde da Frantoi Redoro: il Veneto si presenta

Dai nomi degli avi nasce la denominazione dei Frantoi Redoro. La famiglia Salvagno, tipica dei popoli delle colline veronesi ed adatta a preservare la tradizione e la qualità dell’olio extra vergine di oliva veneto e italiano

16 ottobre 2025 | 18:45

Italia

L'olio extravergine di oliva Toscano IGP festeggia buone rese in frantoio

Il Consorzio di Tutela azzarda le prime stime: avremo una produzione di olio toscano IGP tra i 22 ed i 25 mila quintali di olio. Un risultato, dal punto di vista quantitativo, inferiore alla media degli ultimi cinque anni

16 ottobre 2025 | 12:00

Italia

L’area infetta da Xylella fastidiosa sia riconosciuta come zona svantaggiata

Danni devastanti a potenziale produttivo e paesaggio, desertificazione ambientale ed economica nei territori affetti da Xylella. CIA presenterà all’esecutivo la proposta di un emendamento all’attuale normativa

16 ottobre 2025 | 10:00

Italia

OlivOlio di Giacomo Barigelli: Fiocco Verde dalle Marche

Il Frantoio Olivolio è un antico frantoio a conduzione familiare, da più di 50 anni, arrivando a produrre olio di oliva a Cingoli. Ora è Giacomo Barigelli a prendere le redini dell'impresa

15 ottobre 2025 | 18:45