Italia
Molte novità per il prossimo Sol&Agrifood, a partire dalla collaborazione con Teatro Naturale
Un sito tutto nuovo, per fare una corretta cultura agroalimentare e olivicola ma anche un messaggio di speranza in una campagna olearia difficile. “Dobbiamo mantenere e rafforzare la nostra leadership – ci dice Damiano Berzacola, Vicepresidente vicario di Veronafiere - che non è solo una questione di quantità”
24 ottobre 2014 | Alberto Grimelli
Come si riconosce dal gusto la qualità salutistica di un olio extravergine di oliva, ma anche la possibilità di aumentare il contenuto di vitamine ed antiossidanti nel latte o di migliorare la qualità della carne bovina attraverso l'utilizzo dei sottoprodotti della lavorazione delle olive, sono alcuni dei temi affrontati sul sito rinnovato di Sol&Agrifood (www.solagrifood.com).
Ogni settimana, grazie ad un accordo di collaborazione tra la Rassegna dell'agroalimentare di qualità organizzata da Veronafiere e Teatro Naturale, il settimanale telematico di agricoltura, alimentazione e ambiente, verranno pubblicate news e brevi approfondimenti divulgativi per far conoscere meglio l'olio extravergine di oliva e gli altri prodotti agroalimentari italiani ai consumatori e agli operatori nazionali e stranieri, con l'intento di creare un flusso informativo utile a tutti i protagonisti delle varie filiere produttive.
Una collaborazione che si rafforzerà, fino ad arrivare ai giorni della manifestazione fieristica. L'edizione 2015 di Sol&Agrifood, in programma dal 22 al 25 marzo in contemporanea con Vinitaly ed Enolitech, prevede infatti un ulteriore sviluppo dell'attività di incoming di buyer dai mercati più interessanti per l'export, che già ha dato ottimi risultati nell'ultima edizione con il 70% degli espositori soddisfatto del risultato commerciale della propria presenza in fiera.
Per qualche anticipazione sulle novità che attenderanno espositori e visitatori nel corso del prossimo Sol&Agrifood abbiamo interpellato Damiano Berzacola, vicepresidente vicario di Veronafiere.
- Veronafiere investe nella comunicazione agroalimentare potenziando il sito di Sol&Agrifood con informazioni continue. Quali sono i motivi di questa scelta e chi sono i destinatari dei nuovi contenuti?
Dopo l’unificazione in Sol&Agrifood delle due storiche fiere sull’olio extravergine e sull’agroalimentare di qualità abbiamo deciso di proseguire il percorso di potenziamento dei nostri servizi agli espositori per la promozione di questi due settori trainanti dell’economia nazionale. In pratica si tratta di far circolare le informazioni, attraverso news e brevi approfondimenti divulgativi, così da far meglio capire cosa c’è dietro ad ogni bottiglia di olio extravergine di oliva e alle nostre eccellenze alimentari. Ogni settimana ad esempio, verranno pubblicate notizie sulle qualità e gli usi dell’olio per i consumatori e anche notizie di tipo tecnico ed economico per i produttori, ma funzionali a una migliore conoscenza del prodotto da parte di chi lo acquista.
- Si è conclusa da poco la prima edizione di Sol d’Oro Emisfero Sud. Come è andata, al di là dell’assegnazione dei premi ai migliori oli partecipanti al concorso? I produttori italiani devono temere nuovi concorrenti sui mercati internazionali?
La prima esperienza di Sol d’Oro Emisfero Sud è stata positiva per tutti: per chi l’ha organizzata in Cile, per i produttori dei Paesi partecipanti, per noi che siamo proprietari del marchio e che l’abbiamo patrocinata fornendo il nostro know-how. Abbiamo toccato con mano sia l’importanza che viene data a quanto Veronafiere fa per la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva, sia la voglia che i Paesi produttori dell’Emisfero australe hanno di imparare da noi per progredire. Dal punto di vista della concorrenza, i numeri sono dalla nostra parte, ma è indubbio che il lavoro qualitativo che su quantità minori stanno facendo Paesi come Cile, Uruguay, Argentina, Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia permetteranno loro di avere buoni riscontri in mercati di nicchia. Dall’anno prossimo, comunque, il concorso diventerà un’opportunità anche per le aziende italiane produttrici di mezzi tecnici, che potranno presentarli ai produttori del Nuovo Mondo.
Andando più sul tecnico, quella di quest’anno sarà una campagna olearia difficile per i produttori italiani, con meno extra vergine italiano sul mercato. Contemporaneamente anche la Spagna faticherà e nel complesso la produzione mondiale potrebbe essere inferiore alla domanda. Più rischi od opportunità?
La produzione olivicola è caratterizzata da anni di scarica, ma quest’anno il fenomeno è particolarmente accentuato per motivi meteorologici e segue un’annata che già era stata scarsa. In una situazione come questa è importante che l’Italia lavori ancor più sulla qualità e sulla promozione della propria immagine. Solo così si potrà dare valore ai prezzi che saranno in crescita a livello mondiale investendo contemporaneamente sul futuro. Insomma, dobbiamo mantenere e rafforzare la nostra leadership, che non è solo una questione di quantità.
- Sol&Agrifood si è aperto anche alle produzioni estere. L'anno scorso negli spazi dedicati all'extra vergine sono stati ospitati Marocco e Argentina. Non si rischia così di rubare un po' la scena al Made in Italy?
Il confronto in un ambito fieristico internazionale è sempre positivo, perché permette alle varie realtà produttive di vedere cosa fanno gli altri. Si tratta di un’opportunità di crescita qualitativa e anche strategica. A rendere più internazionale l’offerta oleicola di Sol&Agrifood, saranno presenti dalla prossima edizione anche gli oli premiati a Sol d’Oro Emisfero Sud.
- Sol&Agrifood resta comunque una vetrina eccellente per le eccellenze agroalimentari nostrane. E' più importante far venire gli operatori in Italia o realizzare workshop in giro per il mondo per far conoscere il vero Made in Italy?
È importante lavorare in Italia e all’estero, per questo stiamo valutando la possibilità di realizzare un evento itinerante, con tappe nei Paesi più interessanti per il nostro export. Resta comunque fondamentale portare gli operatori qui, perché sarebbe impossibile far capire da lontano la realtà produttiva italiana, così variegata ma anche frammentata, fatta di piccoli produttori, di territori, tradizioni e tecniche produttive uniche al mondo. Con questo impegno stiamo lavorando per aumentare ulteriormente il numero di buyer che saranno presenti alla prossima edizione di Sol&Agrifood.
- Sol&Agrifood è una vera e propria piattaforma per l'internazionalizzazione. Spesso sono però i nostri artigiani del gusto a non essere pronti a questa sfida. Come Veronafiere viene il loro aiuto?
Innanzitutto con l'incoming di operatori e trader esteri, provenienti dai più importanti mercati internazionali. Nell'ultima edizione della manifestazione, grazie a questa attività realizzata attraverso i delegati di Veronafiere presenti in quasi tutto il mondo e ad accordi con istituzioni nazionali, sono stati portati a Verona buyer da Stati Unita, Russia, Cina, Giappone e da molti altri Paesi asiatici, del Sudamerica e dell'Europa. Tutti partecipano al Buyers' Club, entrando in contatto diretto con un gran numero di espositori grazie a degustazioni organizzate con la formula del walk around tasting. Vengono inoltre organizzate degustazioni e workshop formativi, oltre a cooking show proprio per fare cultura del prodotto e della tradizione agroalimentare italiana a 360°. Si tratta di attività che vengono potenziate di anno in anno, per migliorare e dare sempre maggiori opportunità di business ai nostri espositori. La loro risposta è positiva, con il 55% di loro che considera Sol&Agrifood un supporto efficace per avere nuovi contatti con operatori internazionali. Da non sottovalutare, poi, gli effetti dello spostamento di cadenza settimanale della fiera deciso nel 2013 contestualmente a Vinitaly, che ha permesso di ampliare la presenza di operatori horeca, importantissimi per la valorizzazione dei prodotti dei piccoli e medi produttori.
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