Italia
Innovazione e sostenibilità nell’agricoltura italiana
Pur essendo stato un anno drammatico per tutti i settori, il tessuto agricolo sta resistendo alla crisi. Si apre così un 2013 di progetti audaci. E’ quanto emerge dalla conferenza stampa di Bayer CropScience: da 150 anni un passo avanti
15 dicembre 2012 | Paola Cerana
Solo tre parole: Ricerca, Ascolto, Collaborazione.
E’ la formula vincente che Bayer CropScience – azienda leader nel settore agrochimico internazionale per la tutela della produzione agricola e dell’ambiente – propone alla conferenza stampa del 12 dicembre a Milano dal titolo Innovazione e sostenibilità nell’agricoltura italiana. “E’ una ricetta antica, fatta di ingredienti semplici” sottolinea l’amministratore delegato del Gruppo Karina von Detten che, con piglio garbato ma deciso, interpreta tutto l’orgoglio del made in Italy agroalimentare, eccellenza insostituibile e inimitabile.
Nonostante il 2012 sia stato un anno drammatico in tutti i settori, l’agricoltura italiana resiste alla crisi e alla concorrenza con fierezza, affacciandosi al 2013 con audaci progetti fondati sull’innovazione e la sostenibilità. Parole, queste, spesso abusate altrove per corteggiare l’acquiescenza di un pubblico ormai disincantato. Per Bayer si tratta invece di programmi concreti, perché “l’innovazione è nel Dna di Bayer” e la sostenibilità ne è il suo indissolubile complemento.
Quali sono dunque gli attuali programmi di Bayer?
La recente acquisizione di AgraQuest da parte del Gruppo è una delle mosse strategiche. AgraQuest è leader nella produzione di prodotti biologici per la protezione delle colture e sposarne la filosofia significa per Bayer aderire alla ricerca coerente di traguardi sempre più compatibili con l’ambiente e la natura. Non è un impegno nuovo questo per un’azienda che da sempre tutela sia chi produce sia chi consuma ortofrutta, perché tutti facciamo parte di una o dell’altra sfera e naturalmente tutti esigiamo più qualità e sicurezza da ciò che mangiamo.
Un secondo impegno concreto è quello di coinvolgere tutti i soggetti della filiera agroalimentare italiana, incrementando una nuova solidarietà da Nord a Sud, dalle piccole alle grandi colture. Primo tra tutti è il progetto Magis vino che riunisce le aziende impegnate nella produzione ecosostenibile di uve, verso un’agricoltura di precisione volta a fare sempre meglio. Nel 2013 Magis vino otterrà la certificazione che si estenderà anche all’uva da tavola, agli ortaggi destinati alla quarta gamma (le insalatine confezionate) e al progetto Gran Filiera dedicato al grano duro.
Oltre a questi step strategici mirati al prodotto che muoveranno circa 3 miliardi di euro, Bayer CropScience ha un altro obiettivo ambizioso. Quello di ascoltare, capire e dialogare con i bisogni più profondi delle persone che vivono di agricoltura. Non solo di coloro che operano nei settori tradizionalmente consolidati ma anche di chi s’improvvisa agricoltore, per passione o per necessità. Si stima oltre un milione di “Hobby farmers” in Italia, cioè di agricoltori non professionisti e non semplici amanti del giardinaggio ma “allevatori” di un proprio microcosmo ortofrutticolo. Bayer è lungimirante anche in questo: ha creato un catalogo dedicato a loro per sostenerli in un lavoro che, per quanto minimo rispetto al gigante agricolo nazionale, si sta diffondendo sempre più rivelando valori umani che non possono restare inascoltati.
L’attenzione di Bayer CropScience alla comunicazione e al dialogo non è certamente nuova. Da sempre l’azienda promuove lo sposalizio tra Coltura & Cultura attraverso la collana di libri dall’omonimo titolo che ha appena partorito la sua ultima creatura sugli Agrumi. Non solo: anche i giovanissimi sono invitati a partecipare creativamente all’innovazione del mondo agroalimentare. Per esempio attraverso il “Youth Ag-Summit, un evento culturale sponsorizzato da Bayer che avrà luogo in Canada il prossimo agosto, cui parteciperanno ragazzi tra i 18 e i 25 anni con i loro piani d’azione per salvare un Pianeta sempre più affamato. “Il mondo ha bisogno di colori e Bayer non si nasconde nel grigio” rimarca Daniele Rosa, Direttore della comunicazione Bayer, e i giovani sono l’arcobaleno su cui investire.
E’ all’insegna dell’ottimismo che si chiude la conferenza, a dimostrare come i progetti non restino sogni ma diventino realtà quando si collabora con intelligenza, sensibilità e determinazione.
Karen von Detten conclude ricordando che 150 anni fa nasceva Bayer e l’anniversario sarà celebrato il prossimo anno in tutto il mondo con eventi spettacolari a sancire il successo di un Gruppo che è innanzitutto una grande famiglia. Ma l’amministratore delegato offre un incoraggiamento che trascende la vita dell’azienda e tocca l’anima di tutti, agricoltori, consumatori, giornalisti e semplicemente esseri umani. Con la dolce attesa del suo terzo bambino, Karen von Detten è l’incarnazione della fiducia nel futuro: la conferma che quando si crede in ciò che si fa e lo si fa con amore, si vince sempre. Non solo per se stessi ma anche per le generazioni che raccoglieranno i frutti da noi seminati.

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