Economia

Una strategia per l'agricoltura. La chiede il presidente Napolitano

La globalizzazione dei mercati impone la ricerca di una governance condivisa fondata sui valori di solidarietà e di considerazione dei Paesi meno avanzati. Per Zaia, il vero problema sono le speculazioni del mondo finanziario

20 febbraio 2010 | T N

"Le sfide imposte dalla globalizzazione dei mercati e dal difficile superamento della crisi mondiale impongono la ricerca di un modello di governance condiviso fondato sui valori della solidarietà, dell'inclusività, della sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo e sulla crescente considerazione dei Paesi meno avanzati". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aprendo oggi i lavori del 33° Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo.

Il Presidente Napolitano ha sottolineato che "Il Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo, se da un lato è oggi chiamato a rivolgere una rinnovata attenzione allo sviluppo rurale, che costituisce da sempre il suo obiettivo principale, dall'altro deve confrontarsi con temi di stringente attualità, come ad esempio gli effetti sull'agricoltura dei cambiamenti climatici e il problema della sicurezza alimentare. Non è da escludersi infatti - ha aggiunto il Capo dello Stato - che potremmo di nuovo trovarci di fronte ad altre emergenze alimentari. Nuove tensioni sui prezzi agricoli sono un'eventualità tutt'altro che remota nell'attuale congiuntura economica mondiale. In questo scenario, le Agenzie delle Nazioni Unite e i Fondi multilaterali dovranno mostrarsi all'altezza delle aspettative e della fiducia di cui sono destinatari come istituzioni; dalla loro capacità di reazione e intervento dipenderà in larga misura il consolidarsi del loro prestigio".

"Una strategia efficace al livello globale - ha sottolineato il Presidente Napolitano - richiede uno sforzo congiunto per migliorare l'efficienza e massimizzare i risultati".

Il Capo dello Stato ha auspicato che "le tre Agenzie del polo agricolo di Roma, che l'Italia ha l'onore di ospitare e verso le quali è impegnata in prima linea, sappiano coordinare i loro interventi, nel rispetto della complementarietà dei rispettivi mandati istituzionali".


Sulle sollecitazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia: “il Presidente della Repubblica ha ragione: c’è bisogno di concertazione e di un migliore coordinamento strategico per garantire la sicurezza alimentare e prevenire l’insorgere di crisi come quella che sta affrontando l’agricoltura mondiale”.

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia poi puntualizza: “non si tratta di una crisi italiana, come vorrebbero far credere coloro che non si fanno scrupolo di ingannare i contadini raccontando bugie, ma di una congiuntura internazionale provocata da chi ha preferito la finanza all’economia, anteponendo l’interesse delle élite a quello dei popoli. Il cibo – ha proseguito Zaia - è stato fino ad oggi considerato una merce su cui speculare, una terra franca alla mercé del più forte”.

“La risposta a questa crisi non sono gli Ogm. Quelli che la pensano così non hanno imparato la lezione – ha concluso il Ministro – e vorrebbero continuare ad usare la terra come un serbatoio inesauribile. I contadini, sulle cui spalle si regge oggi il peso della crisi e le sue soluzioni, perderebbero, con gli Ogm la loro sovranità sulle sementi, che diverrebbero patrimonio delle multinazionali. Non lo permetteremo”.


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